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Fare un film dell’orrore originale e appassionante sta diventando sempre più complicato, essendo il genere visitato in ogni possibile variazione e inquinato da centinaia di cliché. Il sito di Time ha messo in fila alcuni di questi cliché, elencati sotto la voce: le cose che non dovete mai fare se siete i protagonisti di un film dell’orrore. Alcuni video sono in italiano, altri in inglese. Girati! Se cerchi l’assassino, sappi che è sempre dietro di te.
Dieci cose da non fare se sei in un film dell’orrore. Una lista di cliché e scene celebri.
Le previsioni meteo per domani, lunedì 1 ottobre, dicono che la giornata inizierà con un cielo molto nuvoloso e temporali sparsi su tutto il Nord-Ovest e sulle aree alpine e prealpine; dalla tarda mattinata sarà ugualmente brutto su tutto il resto del settore. Nel pomeriggio andrà un po’ meglio a Nord-Ovest, ma in compenso peggiorerà a Nord-Est. Al Centro ci saranno molte nuvole lungo la costa tirrenica, con rovesci e temporali su Toscana e ovest della Sardegna. Nubi anche lungo l’Adriatico, ma dovrebbe piovere solo nelle aree interne. Al Sud invece la giornata comincerà con il sole un po’ ovunque; poi ci arriverà qualche debole pioggia sulla Campania, in estensione nel pomeriggio anche sulle altre coste del Tirreno. Altrove cielo poco nuvoloso.
Le previsioni meteo per lunedì 1 ottobre. Giornata piovosa, soprattutto al Centro-Nord.
Uno sciopero dei mezzi pubblici è in corso oggi a Roma e potrebbe creare disagi a chi deve spostarsi nella città. Lo sciopero dei trasporti, che interesserà l’azienda locale ATAC, durerà 24 ore ed è stato organizzato dai sindacati Faisa Confail e Orsa Tpl. Riguarderà i bus, i tram, le linee della metro e quelle ferroviarie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Il servizio sarà garantito fino alle 8.30 di mattina e dalle 17 alle 20. Sul sito dell’ATAC si può consultare una lista delle linee soppresse, di quelle in servizio e di quelle che circoleranno a servizio ridotto. Contemporaneamente allo sciopero dei lavoratori dell’ATAC, ne è stato organizzato un altro tra quelli della società Roma Tpl, per le linee di bus periferiche: durerà 4 ore, dalle 8.30 alle 12.30, ed è stato organizzato dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal. Le ragioni dello sciopero sono varie, e legate al mancato pagamento di alcuni stipendi arretrati dei lavoratori della società Roma Tpl e al mancato raggiungimento di un accordo tra sindacati e datori di lavoro sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori, in particolare sulle modalità di intervento delle forze dell’ordine in caso di emergenze sulle linee della metropolitana.
Le cose da sapere sullo sciopero di ATAC a Roma. Durerà tutto il giorno e interesserà bus, tram, metro e alcuni treni: ci sono però le solite fasce garantite.
È morto a 91 anni Paul Bocuse, cuoco francese che a partire dagli anni Settanta fu tra i più importanti esponenti della “nouvelle cuisine”, movimento culinario nato in Francia che rivoluzionò il settore della ristorazione e della gastronomia. Bocuse era malato da molti anni di morbo di Parkinson: ad annunciare la sua morte è stato Gérard Collomb, ministro dell’Interno francese ed ex sindaco di Lione, la città dove lavorava Bocuse. Bocuse nacque nel 1926, fu allievo dello chef Eugénie Brazier e il suo ristorante principale fu sempre l‘Auberge du Pont de Collonges, a Lione, premiato con tre stelle Michelin.
È morto a 91 anni il cuoco francese Paul Bocuse, tra i più importanti esponenti della “nouvelle cuisine”.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Sapessi com’è strano. Le primarie a Milano, nel commento ottimista di Gad Lerner.
Della bellezza delle biblioteche se ne è detto e scritto parecchio, così di come la lettura sia un’azione intima e di introspezione, che nelle sale silenziose delle biblioteche trova un luogo ideale. Partendo da questi presupposti – e dalla frase “La lettura è solitudine” di Italo Calvino – il fotografo francese Thibaud Poirier ha fotografato tantissime biblioteche, per lo più europee, cercando di trasmettere questo concetto attraverso immagini che risaltassero gli elementi architettonici di ciascuna. Poirier le ha fotografate sempre vuote, spesso prima che aprissero al pubblico, per “creare ritratti surreali di questi monumenti” e “dare allo spettatore la possibilità di apprezzare appieno lo spazio”, facendolo parlare da solo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Biblioteche fotografate bene. Dal francese Thibaud Poirier, che usa la loro bellezza architettonica per riflettere sulla solitudine della lettura.
L’Ufficio del lavoro della California (Labor Commissioner’s Office) ha stabilito che un’autista del servizio Uber doveva essere trattata come dipendente, e non come una libera professionista. La decisione si applica alla sola persona coinvolta nella causa di lavoro, ma se venisse confermata in appello potrebbe costituire un serio problema per Uber, azienda che deve buona parte dei suoi successi economici al fatto di avere rapporti lavorativi poco stretti con gli autisti: se si stabilisse che gli autisti devono essere trattati come dipendenti a tutti gli effetti, i costi di gestione per la società aumenterebbero e ci potrebbero essere azioni legali collettive (class action) da parte di gruppi di autisti per ricevere indennizzi e risarcimenti di vario tipo. Le autorità del lavoro della California hanno imposto a Uber di rimborsare Barbara Ann Berwick con 4.125,20 dollari per spese di vario tipo sostenute nelle otto settimane in cui ha lavorato per il servizio lo scorso anno. Secondo l’ordinanza, a differenza di quanto sostiene da sempre l’azienda, gli autisti che lavorano per Uber non ricevono un trattamento da semplici liberi professionisti: devono sottostare a diverse regole imposte dalla società e, tra le altre cose, ricevono dispositivi dall’azienda per la gestione delle corse, compresa un’applicazione che viene disattivata automaticamente se non si accettano corse per 180 giorni. Sulla base di queste e di altre valutazioni, l’Ufficio del lavoro ha stabilito che per le regole della California il trattamento di Berwick non poteva essere di semplice libera professionista, e di conseguenza Uber deve pagare spese e indennità cui avrebbe avuto diretto se fosse stata regolarmente assunta come dipendente.
Un altro guaio per Uber. In California dovrà risarcire un'autista per averla trattata come libera professionista e non come dipendente, e potrebbero esserci molti altri casi.
1874. Ciao (inter.) «Ciao! Alberto le fissò addosso un lungo sguardo, che valeva per lo meno quanto il ciao». Chissà se Giovanni Verga, quando, nel 1874, scrisse questa battuta nel romanzo Eros (pubblicato poi nel 1875), si sarà reso conto che stava segnando una tappa fondamentale nella storia unitaria di una parola che sarebbe diventata uno dei simboli dell’italianità nel mondo. Non che quella di Verga fosse la prima attestazione in italiano di ciao. Già alla metà dell’Ottocento aveva sfruttato questo saluto il futuro primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, nelle lettere, in francese, alla moglie (1849) e in quelle, in italiano, ai suoi collaboratori, ai quali pure dava del Lei (così, per esempio, a Massimo d’Azeglio); l’uso verghiano rappresenta però la consacrazione letteraria, da parte di un autore siciliano, di una voce informale di origine settentrionale.
Itabolario: Ciao (1874). La consacrazione letteraria di una delle parole italiane più conosciute all'estero.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone degli Eels. Come mettere dolcezza intorno a una parola orrenda.
Alfred “McCoy” Tyner, uno dei pianisti più importanti nella storia della musica jazz, è morto venerdì a 81 anni nella sua casa nel New Jersey. La notizia è stata comunicata tramite la sua pagina Facebook ufficiale, senza dettagli, e confermata successivamente da un nipote. Tyner iniziò la sua carriera da musicista negli anni Sessanta, poco più che ventenne, e in breve tempo entrò nel quartetto di John Coltrane come sostituto del pianista Steve Kuhn. Con Coltrane lavorò ad alcuni dei più grandi dischi nella storia del jazz. La collaborazione con il quartetto durò quattro anni, al termine dei quali Tyner alternò periodi da solista ad altre collaborazioni.
È morto a 81 anni il pianista jazz McCoy Tyner.
Il videogioco del momento è senza dubbio Fortnite, un gioco per computer, console e smartphone che secondo le stime delle riviste di settore ha fatturato più di 300 milioni di euro soltanto a maggio. Se ci avete giocato o lo conoscete, bene; se non lo conoscete ma avete dei figli, è molto probabile che ci abbiano giocato almeno una volta; anche se non ne avete mai sentito parlare, però, è probabile che vi siate comunque imbattuti nel gioco senza saperlo. Durante la finale dei Mondiali, per esempio. Fortnite celebration at the World Cup Final. Times have changed. #WorldCupFinal #FRACRO pic.twitter.com/bApyfsrq2C
“Fortnite” per principianti. Anche se non avete mai sentito parlare del videogioco oggi di maggior successo, è probabile che vi ci siate imbattuti: durante la finale dei Mondiali, per esempio.
Tante delle persone famose fotografate questa settimana erano di buonumore: Daniel Radcliffe ed Emma Stone, per dirne due. Altre facce, come quella di Bill Murray, santo patrono del Post, il buon umore te lo mettono. I più divertenti della settimana sono stati comunque i coniugi Obama: il presidente degli Stati Uniti con una coperta e un cappello tradizionali dei nativi americani e la first lady che prende in giro Simone Biles per la sua altezza. Tanti attori e personaggi famosi erano al Global Citizen Festival, un evento annuale per sensibilizzare sul problema delle diseguaglianze economiche nel mondo: c’erano Chris Martin, Salma Hayek, la regina Rania di Giordania e Hugh Jackman in tandem con Chelsea Handler. George e Charlotte, i figli del duca e della duchessa di Cambridge William e Kate, sono stati talmente fotografati da meritarsi una raccolta a parte, che trovate qui. E poi valeva la pena fotografare Rihanna alla presentazione della collezione che ha disegnato per Puma, Stephen Curry con una maschera di cartone con la faccia del compagno di squadra Kevon Looney e lo sguardo minaccioso del lottatore di MMA Conor McGregor, tra gli altri.
Celebripost. Il santo patrono del Post, Michelle Obama che prende in giro Simone Biles e Stephen Curry con la faccia di un altro, tra quelli che valeva la pena fotografare.
Sul Corriere della Sera di oggi, Sergio Rizzo si occupa dei provvedimenti assunti dalla giunta di Renata Polverini dopo le dimissioni di fine settembre. Ne sono stati varati diversi, ma non tutti sembrano rientrare pienamente negli “atti dovuti” e di “ordinaria amministrazione” in attesa delle nuove elezioni. La scheda valutativa che i dirigenti dovranno compilare ha soltanto cinque caselle: sufficiente, discreto, buono, distinto e ottimo. Quella specie di «6 politico-sindacale» che garantirebbe a tutto il personale del governo regionale almeno il 75 per cento del premio di produttività, così dice l’intesa, è stato concordato il 10 ottobre, quando Renata Polverini e assessori erano ufficialmente dimissionari già da un paio di settimane. Magari le trattative erano cominciate ben prima della crisi. E certo l’accordo era già definito. Ma una giunta dimissionaria che lascia in eredità ai successori, sapendo di non poter succedere a se stessa, si prende una bella responsabilità.
Gli “atti dovuti” della giunta Polverini. Sergio Rizzo sul Corriere racconta i provvedimenti costosi e tutt'altro che urgenti decisi dal governo regionale del Lazio dopo le dimissioni.
Dopo mesi di dibattiti e scontri tra gli utenti della valuta virtuale Bitcoin, lunedì ne è stata creata una nuova versione, chiamata Bitcoin Cash, ideata per superare alcuni limiti tecnologici su cui si basa la versione originale. Prima dell’operazione si temeva che l’introduzione della nuova versione della moneta virtuale creasse grandi sconvolgimenti nel valore della valuta, che però perlopiù non si sono verificati. Alla base della creazione di Bitcoin Cash, che dall’altro ieri è quindi una versione di Bitcoin parallela a quella originale, c’è la necessità di aumentare la portata delle transazioni che si possono fare con la valuta virtuale, e quindi potenzialmente il suo bacino di utenti. Per provare a risolvere la questione la comunità di utenti di Bitcoin – che prende lei stessa le decisioni sulla valuta, visto che non esiste un’autorità centrale – aveva discusso a lungo varie alternative, arrivando a introdurre la settimana scorsa un nuovo aggiornamento del software chiamato SegWit2x, che però non aveva soddisfatto tutti gli utenti della moneta. Capire come mai, tuttavia, non è facilissimo.
È successa una cosa importante sui Bitcoin. Da un paio di giorni c'è una nuova versione della valuta virtuale, nata dall'esigenza di aumentarne il volume: ma non si sa se sopravviverà.
Chanel ha presentato la sua collezione per l’autunno/inverno 2018/2019 nel Grand Palais di Parigi, come da tradizione, allestito come fosse un bosco: grandi cartonati con foto di tronchi d’albero ai lati, una fila di vecchie querce al centro e foglie gialle mescolate a muschio a terra, a profumare l’aria con sei mesi d’anticipo. Karl Lagerfeld, il direttore creativo di Chanel, è famoso per le ambientazioni creative, sfarzose e divertenti delle sue sfilate e questa è la seconda volta di seguito che mette la natura al centro, dopo quella della primavera/estate 2018 con le modelle che camminavano tra finte cascate. Gli abiti erano più bon-ton del solito pur presentando le classiche linee di Chanel, fatte di tailleur in tweed con giacca e gonna fino al ginocchio accompagnate da perle, mentre i colori autunnali si mimetizzavano alle foglie e agli alberi intorno. C’erano anche orecchini portati spaiati – un cerchio e un pendente – collane e cinture con le iniziali o la scritta Chanel, eco-pellicce – una moda aperta da Gucci e Givenchy – e alti stivali dorati che molto probabilmente vedrete proposti e copiati nelle vetrine di molti negozi. Tra le tante modelle ha sfilato anche Kaia Gerber, la figlia 16enne di Cindy Crawford, mentre in prima fila c’erano l’attrice Lily Allen, Vanessa Paradis e Carla Bruni.
La sfilata di Chanel in un bosco, a Parigi. Lo stilista Karl Lagerfeld ha presentato la prossima collezione tra querce e foglie gialle, con Kaia Gerber in passerella e Carla Bruni in prima fila.
Sabato 13 dicembre, Andrea Tarquini ha intervistato su Repubblica il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, definito spesso un “falco” che si oppone alla linea di Mario Draghi, il governatore della BCE (Weidmann, in quanto governatore di una banca centrale europea, fa anche parte del Consiglio generale della BCE). Draghi, infatti, è favorevole ad un intervento maggiore della Banca Centrale Europea nell’economia, ad esempio aumentando l’acquisto di titoli di stato dei paesi più in difficoltà. Weidmann si oppone a questa decisione, sostenendo che rischia di essere un incentivo a creare nuovo debito e bloccare le riforme. “Il governo italiano sa cosa deve essere fatto, e giustamente ha preso iniziative; a fronte dell’alto debito, il consolidamento del bilancio è importantissimo”. In un’intervista esclusiva per l’Italia a Repubblica, il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, parla dell’euro, delle riforme italiane e soprattutto del perché continua a opporsi alla linea di Mario Draghi e della Bce in merito all’acquisto di titoli del debito pubblico. Secondo Weidmann, il governo italiano si è mosso in maniera positiva sul piano delle riforme, considerando che il consolidamento del bilancio è prioritario a fronte di un debito molto alto. Quanto allo Jobs Act, Weidmann lo definisce un passo molto importante, ma la riforma ora deve essere messa in pratica.
Le ragioni della Bundesbank. Andrea Tarquini ha intervistato su Repubblica il capo della Banca Centrale tedesca, che ha spiegato perché si oppone alle politiche del presidente della BCE Mario Draghi.
La ricerca di un parcheggio in città è tra le attività più stressanti per chi guida, è una delle principali cause del traffico cittadino e ha un impatto sulla vita di intere comunità: per questo motivo le amministrazioni locali dovrebbero rivedere radicalmente le loro politiche legate ai parcheggi, ha spiegato la settimana scorsa l’Economist in un lungo articolo accompagnato da un editoriale. Meno spazi per le auto e prezzi più alti dei parcheggi potrebbero ridurre i problemi di traffico nelle vie cittadine, favorire l’utilizzo e il miglioramento dei mezzi pubblici e offrire nuove opportunità di ricavo per le città, che devono spesso fare i conti con bilanci striminziti. Ma cambiare approcci e strategie non è semplice, soprattutto in alcuni paesi, e può essere controproducente dal punto di vista della raccolta del consenso, cosa che spinge molti amministratori a non fare riforme radicali nel timore di perdere le elezioni. La politica che secondo l’Economist ha fatto più danni nelle città in giro per il mondo è quella del “parcheggio minimo”: per ogni nuovo edificio deve essere garantita la costruzione di un numero minimo di parcheggi, che garantisca la possibilità di lasciare la propria automobile alle persone che abiteranno o lavoreranno in quel nuovo spazio. Negli Stati Uniti è una politica molto seguita e negli anni ha portato a storture notevoli, incentivando un utilizzo sproporzionato delle automobili rispetto agli altri mezzi di trasporto.
Meno parcheggi per tutti. L’Economist propone di limitarli e farli pagare di più, per il bene delle nostre città.
Comcast Corporation, uno dei più grandi operatori via cavo degli Stati Uniti, ha formalizzato l’offerta di 22 miliardi di sterline (25 miliardi di euro), annunciata a febbraio, per acquistare buona parte delle azioni di Sky, la più importante e grande televisione satellitare in molti paesi d’Europa come Italia, Regno Unito, Germania e Spagna. Comcast, che detiene la proprietà di NBC e di Universal Pictures, rispettivamente una delle principali emittenti generaliste negli Stati Uniti e uno dei più grandi studi di produzione cinematografica al mondo, ha fatto un’offerta di 12,50 sterline per azione (14,29 euro), più alta del 16 per cento della precedente offerta fatta dal miliardario australiano Rupert Murdoch, attraverso la 21st Century Fox, di 10,75 sterline per azione (12,29 euro).
Comcast ha fatto un’offerta di 25 miliardi di euro per comprare Sky.
Il Corriere della Sera sta diventando un interessante epistolario, ultimamente. Dopo i vari scambi di lettere delle ultime settimane – notevole quello breve e polemico tra il direttore e il ministro Tremonti, e prima si era spiegato Vespa, eccetera – e la articolata e chiara missiva del senatore Veronesi di ieri sulla sua nomina alla presidenza dell’Agenzia per la Sicurezza del nucleare, oggi a quella lettera di Veronesi risponde con un altro “caro direttore” Milena Gabanelli, solitamente schiva alle discussioni pubbliche in prima persona (benché oggi abbia avuto attenzione su Repubblica la sua intervista di ieri al Pais). Gabanelli interviene in modo diretto e inatteso sul tema della nomina di Veronesi, con accenti formalmente rispettosi ma assai severi nei confronti del senatore e delle sue scelte.
2010 – La lettera di Gabanelli contro Veronesi. La giornalista stronca la nomina del senatore all'agenzia per il nucleare sul piano dell'opportunità, dell'età, dell'esperienza e della competenza: e lo definisce "approssimativo".
Come morì Henry Hudson, l’esploratore che per primo risalì il fiume che oggi attraversa New York? Appollaiato sulla sedia, il concorrente osserva concentrato lo schermo, mentre Gerry Scotti guarda sornione in camera prima di snocciolare le solite quattro opzioni per rispondere alla domanda del Milionario. Hudson è morto a causa della puntura di un insetto, per indigestione, perché cadde dalla sua nave o a causa di un ammutinamento? La musichetta ansiogena di sottofondo non lascia scampo, il concorrente ragiona sulle quattro possibilità, mentre a casa centinaia di migliaia di spettatori si confrontano e magari scommettono sulla risposta in attesa di cenare. I più impazienti non aspettano il verdetto del conduttore e si fiondano al computer per scoprire quale sorte ebbe Hudson. A rispondere ci pensa Wikipedia: per una puntura di una vespa. Sbagliato.
Chi vuol essere wikilionario? qualcuno modifica le voci di Wikipedia per suggerire risposte sbagliate a chi segue il quiz in TV.
Qualche giorno fa la Royal Courts of Justice di Londra ha deciso di negare all’Italia l’estradizione di Hayle Abdi Badre, un cittadino somalo che vive in Inghilterra accusato a Firenze di violazione della direttiva europea sui servizi finanziari, a causa dello stato delle carceri italiane. David Allegranti ha raccontato la storia sul Corriere Fiorentino, parlando anche del carcere di Sollicciano, dove sarebbe stato probabilmente rinchiuso Badre, che «ha quasi il doppio dei detenuti che è in grado di ospitare (ha una capienza di 480 prigionieri, di solito sono intorno al migliaio)». Una decisione che già fissa, nel giro di pochi giorni, un precedente. L’11 marzo le Royal Courts of Justice di Londra hanno negato l’estradizione di Hayle Abdi Badre, cittadino somalo accusato dalla Procura di Firenze di violazione della direttiva europea sui servizi finanziari e che si trova in Inghilterra, perché è là che vive parte della sua larghissima famiglia.
L’estradizione negata di Hayle Abdi Badre. La storia del tribunale inglese che ha rifiutato di autorizzare il trasferimento in Italia di un cittadino somalo sotto accusa a Firenze, per via dello stato delle nostre carceri.
Filippo Ceccarelli è un giornalista esperto di politica che negli anni ha messo insieme un archivio cartaceo sui politici italiani che occupa 334 raccoglitori e 1500 cartelle, l’equivalente di una torre di 45 metri, e che è stato trasferito alla Biblioteca della Camera dei Deputati con un tir. Nel suo ultimo libro, intitolato Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua e pubblicato da Feltrinelli, ha raccontato 70 anni di politica italiana prendendo spunto da questi ritagli per creare una lunga catena (970 pagine) di dettagli significativi. Pubblichiamo un estratto dalle ultime pagine del saggio: parla dei «questi qua» del sottotitolo e cioè di Matteo Renzi, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Domenica 11 novembre alle 18 Filippo Ceccarelli presenterà Invano a Pescara in occasione del FLA, il Festival di Libri e Altre Cose. Con lui ci sarà il giornalista del Post Davide Maria De Luca; l’incontro sarà al Circolo Aternino.
Come sono “questi qua”. Cioè Matteo Renzi, Matteo Salvini e Luigi Di Maio secondo il cronista parlamentare Filippo Ceccarelli, che in "Invano" ha raccontato i protagonisti della politica italiana da De Gasperi a oggi.
TIMTag Slim è la nuova versione del rilevatore GPS di TIM: serve a controllare tramite un’app – disponibile sia per iOS che per Android – dove si trova in ogni momento un oggetto (o un animale domestico) a cui si tiene particolarmente. TIMTag Slim è disponibile da qualche giorno e permette di guardare attraverso l’app la posizione esatta e gli eventuali spostamenti di una bicicletta, uno zaino, un cane e così via. TIMTag Slim è l’evoluzione di TIMTag – in commercio da circa un anno – e come suggerisce il nome è più sottile e leggero. TIMTag Slim è spesso un centimetro e mezzo, è largo meno di quattro ed è alto poco meno di cinque. Costa 129 euro, che comprendono una TIM Card e 12 mesi di servizio incluso nel prezzo. Si può comprare sia online che nei negozi TIM, si attiva la TIM Card integrata all’interno del rilevatore GPS (e di conseguenza l’offerta che per i primi 12 mesi è inclusa nel prezzo) e si scarica l’APP TIMTag facendo i necessari settaggi. Passati i 12 mesi l’offerta si potrà rinnovare, per un costo di tre euro al mese, con addebito sulla TIM Card.
TIMTag Slim: cos’è, quanto costa e come funziona. È un rilevatore GPS che permette di rintracciare oggetti o animali domestici con il proprio smartphone: un dispositivo per smemorati, insomma.
La Corte dei Conti – organo giudiziario e di controllo previsto dalla Costituzione per vigilare sull’uso delle risorse pubbliche – ha respinto il finanziamento del vaccino sperimentale contro il coronavirus sviluppato dalla società di biotecnologie ReiThera, che ha sede a Castel Romano, in provincia di Roma. La sperimentazione del vaccino prevedeva lo stanziamento di 81 milioni di euro, in parte erogati dallo stato e in parte da ReiThera stessa. Il vaccino ha completato due fasi su tre della sperimentazione, e si attendeva lo sblocco dei fondi da parte della Corte dei Conti per procedere con l’ultima fase. La Corte ha comunicato in una nota di aver negato il proprio visto sul decreto di approvazione dell’accordo sottoscritto il 17 febbraio 2021 dal ministero dello Sviluppo economico, da Invitalia (l’agenzia pubblica per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa) e da Reithera, volto a sostenere il programma di sviluppo del vaccino. Il decreto prevedeva che lo stato italiano mettesse a disposizione per il finanziamento 50 milioni di euro di cui 41 milioni a fondo perduto e il resto come finanziamento a fondo agevolato.
La Corte dei Conti ha respinto il finanziamento del vaccino italiano contro il coronavirus di ReiThera.
Lo scorso mercoledì, WhatsApp – famosa e popolare app di messaggistica dal 2014 proprietà di Facebook – ha presentato WhatsApp Business. Si tratta di una nuova applicazione, nata con l’idea di separare i messaggi personali da quelli di lavoro: per i primi l’app di riferimento resterà WhatsApp, mentre per i secondi si potrà utilizzare un nuovo spazio di interazione tra attività commerciali e clienti. Su WhatsApp Businnes le aziende potranno inserire nel proprio profilo la descrizione della propria attività, l’indirizzo fisico, l’email e il sito web. Chi avrà un profilo potrà accedere a dati statistici sull’utilizzo dell’app (come ad esempio il numero di messaggi letti) e impostare risposte automatiche ai clienti, oltre che messaggi di benvenuto e di assenza. All’app si potrà associare sia un numero di telefono sia mobile che fisso, e per ogni azienda verrà attivato un account business verificato che la renderà riconoscibile a chi la contatta. Per chi utilizza la solita app di WhatsApp non cambia nulla: non bisogna scaricarne una nuova per interagire con le aziende (e bloccarne i numeri, nel caso). WhatsApp Businness è per il momento disponibile in Italia, Indonesia, Messico, Regno Unito e Stati Uniti, e a oggi è scaricabile solo dal Google Play Store.
WhatsApp Business è disponibile in Italia: cos’è e come funziona. È una nuova app di WhatsApp pensata per l'interazione tra attività commerciali e clienti.
Un cinema di Memphis ha annunciato che non proietterà più il famoso film del 1939 Via col vento dopo aver ricevuto diverse lamentele da persone che considerano il film razzista. Il cinema e teatro Orpheum di Memphis, in Tennessee, proiettava Via col vento ogni anno da 34 anni durante una rassegna di film classici, ma dopo la proiezione di quest’anno, l’11 agosto scorso, ha ricevuto moltissimi messaggi di protesta per il modo in cui nel film sono raccontati i neri e per la versione romanticizzata che offre del sud degli Stati Uniti. Il direttore del cinema ha detto che da tempo si discuteva della possibilità di sospendere le proiezioni di Via col vento per questi motivi e che le proteste di queste settimane li hanno convinti a farlo. Via col vento – tratto dall’omonimo libro di Margaret Mitchell – è uno dei film più famosi della storia del cinema. Vinse 10 premi Oscar, incluso quello per Hattie McDaniel come Miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione della schiava Mammy. McDaniel fu la prima attrice afroamericana a vincere un Oscar.
Un cinema di Memphis non proietterà più “Via col vento” perché è un film un po’ razzista.
Ognuno ha il suo modo più o meno fanatico e maniacale di organizzare gli scaffali della sua libreria – in ordine alfabetico, per autore o materia – ma quello più in voga ultimamente è farlo in base al colore del dorso della copertina. Le librerie divise in blocchi di colore sono una moda nata una decina di anni fa nel mondo del design, negli hotel e nelle riviste di arredamento, e ultimamente sono diventate sempre più popolari. Per gli arredatori è una materia delicata, ma tra i blogger e su Pinterest è invece un tema ricorrente. Gli appassionati del fai-da-te gironzolano attorno ai venditori di immobili in cerca di libri vecchi, e tolgono le sovracopertine per scoprire quale colore si nasconde sotto. La richiesta ha fatto nascere una miriade di imprese online che vendono lo scaffale più adatto per i libri neri, o tutta una serie di libri color mandarino, in blocco, per una stanza battuta dal sole. Recentemente un designer ha su ordinato BooksbytheFoot.com – un sito che vende libri intonati all’ambiente circostante – volumi alti dieci metri color uovo di pettirosso.
La moda dei libri ordinati per colore. Se lo fate anche voi, non siete soli: è un'abitudine sempre più diffusa e ora ci sono aziende che vendono libri in blocco, per colore.
Oggi, sabato 8 marzo, è la Giornata Internazionale della Donna, e un doodle di Google – comparso già a partire dalla giornata di ieri – ne celebra la ricorrenza. La prima festa della donna fu celebrata negli Stati Uniti nel febbraio 1909, su iniziativa del Partito socialista americano, che aveva invitato tutte le donne a partecipare a una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. L’iniziativa del Woman’s Day fu ripetuta anche l’anno seguente, sempre per chiedere il diritto di voto e per manifestare alcune rivendicazioni sindacali, e nell’estate del 1910 la questione fu portata all’attenzione del VIII Congresso dell’Internazionale socialista, organizzato a Copenaghen.
La Giornata Internazionale della Donna e il doodle di Google. Stavolta è un video celebrativo, online già da ieri, ed è un'occasione per riprendere la storia e l'origine della festa della donna.
La pandemia da coronavirus ha attirato buona parte delle attenzioni intorno alle notizie di scienza quest’anno, anche se numerose altre cose sono successe nel mondo della ricerca. Il 2021 che sta per iniziare probabilmente non sarà da meno, con i temi legati alla COVID-19 al centro dell’attenzione, e che potrebbero mettere in secondo piano molte altre attività scientifiche. In vista dell’inizio del nuovo anno, Nature, una delle riviste scientifiche più famose e rispettate al mondo, ha preparato un elenco provando a prevedere quali saranno i temi scientifici più importanti e da tenere d’occhio nel corso del 2021. Clima Proprio a causa della pandemia, quest’anno le notizie sul cambiamento climatico hanno avuto meno spazio, non solo sui giornali, ma anche nel dibattito politico e tra i leader mondiali. Le cose dovrebbero cambiare nel 2021, soprattutto grazie all’inizio della presidenza di Joe Biden, che ha già annunciato in più occasioni di voler riportare il riscaldamento globale al centro delle attività di governo degli Stati Uniti, dopo i quattro anni di presidenza Trump con numerose decisioni in senso contrario, rispetto a quanto ormai dimostrato dai ricercatori sul ruolo delle attività umane nel cambiamento climatico.
Un po’ di cose scientifiche da tenere d’occhio nel 2021. La pandemia da coronavirus, certo, ma anche il clima, le cellule staminali e molti arrivi su Marte, nell'elenco preparato da Nature.
Tante delle persone che valeva la pena fotografare in settimana hanno avuto a che fare con la politica statunitense: Matteo Renzi, e gli altri all’ultima cena di Stato di Obama li trovate qui, ma c’è stato anche un concerto di raccolta fondi per la campagna elettorale di Hillary Clinton (con Sienna Miller, Anne Hathaway, Emily Blunt e Sarah Jessica Parker, tra gli altri) e una cena di beneficenza dove Hillary Clinton e Donald Trump questa volta si sono stretti la mano. Sono i giorni della Festa del Cinema di Roma: sono passati di lì anche Viggo Mortensen e Meryl Streep. All’attrice Cobie Smulders (Robin della serie tv How I Met Your Mother) alla prima di Jack Reacher: Punto di non ritorno hanno regalato una scarpa. Per gli sportivi: gli appassionati di baseball sono in compagnia di Ashton Kutcher, Mila Kunis e Bill Murray, tutti a vedere le partite di Los Angeles Dodgers e Chicago Cubs. Ronaldinho, invece, prova un nuovo sport. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Hillary Clinton e Donald Trump che si stringono la mano, Ronaldinho che prova un nuovo sport e il Dalai Lama a Milano, tra le persone da fotografare in settimana.
Oggi, mercoledì 9 luglio, sia il Senato che la Camera hanno votato il rinvio dei lavori della giornata – con l’unica eccezione del question time di Enrico Letta alle ore 15 – su proposta del gruppo parlamentare del PdL, che ha deciso di chiedere questo rinvio in segno di protesta dopo l’annuncio dell’udienza della Cassazione sul processo Mediaset per il prossimo 30 luglio. Dal punto di vista formale si è trattato di un rinvio a domani dei punti all’ordine del giorno per oggi, ed è stato richiesto non in segno di protesta – motivazione che difficilmente sarebbe stata votata dal PD – ma per permettere ai parlamentari del PdL di tenere una riunione politica. Ci sono state parecchie proteste, soprattutto da parte di M5S e SEL, il PD ha dovuto fare un po’ di equilibrismo e alcuni parlamentari del suo gruppo hanno manifestato apertamente il proprio disaccordo.
I lavori sospesi del Parlamento. L'hanno deciso entrambe le camere, su proposta del PdL e anche con i voti del PD: ma non è stato chiesto per protestare contro i giudici, almeno formalmente.
Il Corriere della Sera di oggi pubblica una conversazione del suo direttore, Ferruccio de Bortoli, con il ministro uscente dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, sulla decisione di Mario Monti di candidarsi alla guida del prossimo governo, dopo le politiche di febbraio. Secondo Passera, la scelta di presentarsi alle elezioni con una lista collegata a quelle di UdC e Futuro e Libertà, e non con una lista unica e nuova, è un’occasione persa. Nell’intervista, Passera parla anche dei propri impegni futuri ancora da definire, della scelta di non candidarsi e dell’Agenda Monti. Dopo la riunione di Sion, il convento romano nel quale Monti ha deciso la sua «salita in politica» insieme con Casini e Fini, non aveva detto più nulla. Solo un deluso «non ci sto» in tempo reale durante la riunione. Una rottura dura nei fatti, non nella forma. Oggi Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico delle Infrastrutture e dei Trasporti, 58 anni appena compiuti, spiega le ragioni della sua scelta. Questa mattina aprirà (anche lui!) il suo bravo account Twitter e parteciperà al dibattito politico senza candidarsi. Con una sua personale agenda che si discosta non poco da quella Monti. E non è la sola sorpresa di questa conversazione domenicale.
«Si è persa una grande occasione». Corrado Passera spiega a Ferruccio de Bortoli perché non si candiderà alle prossime elezioni e critica la scelta di Monti di non creare una "lista nuova e unica".
Come già il New York Times e Lonely Planet, il quotidiano britannico Guardian ha messo insieme una lista di posti di tutto il mondo che per qualche ragione vale la pena visitare nel 2017. In totale i luoghi consigliati – città, paesi interi o parchi naturali – sono quaranta. Molti si trovano nel Regno Unito e tutti sono stati scelti per via di anniversari, aperture di nuove attrazioni turistiche o perché c’è stato da poco girato un film. C’è una sola meta italiana, cioè Matera; il New York Times invece aveva suggerito di visitare la Calabria, mentre Lonely Planet aveva scelto Pistoia. Tra i posti presenti nelle liste di entrambi i quotidiani ci sono il Canada, le isole Lofoten (in Norvegia), Portland in Oregon e Amburgo in Germania. Quella del Guardian non è una vera e propria classifica, con un numero uno e un numero quaranta, perciò il Post li ha disposti in ordine alfabetico. Dentro ogni foto, informazioni sul luogo e sul perché vale la pena visitarlo nel 2017:
40 posti da vedere nel 2017, scelti dal Guardian. Per via di un anniversario importante o perché ci è stato girato un film; per esempio "Wonder Woman", girato a Matera.
Oggi a Venezia è arrivato Johnny Depp, che presenta con il regista colombiano Ciro Guerra il film in concorso Waiting for the Barbarians. È l’adattamento dell’omonimo romanzo di J. M. Coetzee e nel cast ci sono anche Mark Rylance, Robert Pattinson e Greta Scacchi. Il secondo film in concorso oggi è l’italiano La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco, con Letizia Battaglia, una delle più importanti fotogiornaliste italiane al mondo, e Ciccio Mira, impresario di feste di piazza che aveva già recitato nel documentario di Maresco Belluscone, di cui il film è una specie di sequel.
Le foto di venerdì al festival di Venezia. Con Johnny Depp, Mark Rylance, Rogers Waters, Valeria Golino e Claudio Santamaria.
Domani gli studenti del liceo classico che stanno sostenendo la maturità avranno la seconda prova scritta, che quest’anno sarà una prova di traduzione dal greco (come capita ogni due anni circa). L’ultima volta che è uscito greco, nel 2016, agli studenti toccò un testo di Isocrate abbastanza complesso. Negli ultimi vent’anni gli autori usciti con maggiore frequenza sono stati Luciano di Samosata (tre volte) e Platone, due volte. Se dovessimo scommettere un euro sull’autore che uscirà domani, lo punteremmo su Plutarco: non esce da 12 anni, è ancora molto letto e in passato è stato spesso scelto per la versione di maturità. Qui sotto abbiamo messo insieme la versioni di greco uscite negli ultimi anni, ideali per il ripasso dell’ultimo giorno o per ritrovare quella uscita nell’anno della propria maturità, per i lettori più giovani.
Maturità 2018, le tracce di greco uscite negli ultimi anni. Ideali per un ripasso dell'ultimo minuto, o per provare a indovinare l'autore che gli studenti del liceo classico troveranno domai.
Per i comuni che non l’hanno ancora fatto, scade oggi, mercoledì 10 settembre, il secondo termine utile per fissare e inviare al ministero delle Finanze l’aliquota della TASI, la tassa annuale sui servizi che dal 2014 ha sostituito l’IMU sull’abitazione principale. Le delibere comunali saranno pubblicate sul sito del governo entro il 18 settembre e il pagamento della tassa dovrà avvenire entro il prossimo 16 ottobre. Se invece la scadenza prevista per oggi non sarà rispettata, il versamento dell’imposta dovrà essere effettuato in un’unica soluzione entro il 16 dicembre 2014. La scadenza del 10 settembre rappresenta già uno “slittamento” rispetto a un precedente termine: a maggio infatti solo il 10 per cento dei comuni aveva deliberato sulle aliquote ed era stato necessario fissare una proroga. Il risultato è piuttosto complicato: ci sono cittadini che hanno già pagato la prima rata (quelli dei comuni che hanno rispettato le regole e cioè la prima scadenza di maggio), cittadini che dovranno pagare il mese prossimo (quelli dei comuni che rispetteranno la seconda scadenza di settembre) e altri infine che avranno ancora tre mesi di tempo. Il Corriere della Sera scrive che circa 2 mila comuni rientrano nella prima categoria e altri 3 mila, finora, nella seconda. A creare confusione (oltre al differimento dei termini) c’è anche il fatto che per il cittadino è piuttosto difficile capire, sul sito delle Finanze, a quanto effettivamente ammonta l’aliquota TASI che lo riguarda (le aliquote variano infatti da comune a comune), «considerato il tono burocratico delle delibere. E la loro mole». Quella del Comune di Milano, ad esempio, è di una sessantina di pagine. Commenta il Corriere:
TASI, perché ne riparliamo. Oggi scade il secondo termine utile ai comuni per stabilire le aliquote, e si trattava già di una proroga: e ci sono molte altre cose che ancora non tornano sulla nuova tassa.
Da giorni si parla della proposta di legge sulle unioni civili che inizierà a essere discussa il prossimo 28 gennaio. Sono state scritte molte cose, che hanno a che fare con la Costituzione e diverse sentenze della Corte Costituzionale, ma non sempre esatte o precise. Il punto di partenza di ogni discussione giuridica dovrebbe essere: né la Costituzione né il codice civile – che comunque possono essere modificati, con modalità diverse – al momento definiscono il matrimonio. Costituzione La Costituzione parla di matrimonio all’articolo 29. Dice:
Cosa dice la Costituzione sul matrimonio. E anche cosa dicono il codice civile e la Corte Costituzionale nella sentenza di cui si parla in questi giorni: le basi per una discussione informata, insomma.
Da quando lo scorso 20 gennaio il segretario del PD, Matteo Renzi, ha illustrato l’accordo politico trovato dal Partito Democratico, da Forza Italia e da Nuovo Centrodestra sulla riforma elettorale, le proposte di eventuali modifiche alla legge sono il principale tema di discussione della politica italiana: e al centro dell’attenzione c’è la domanda “riuscirà Renzi a fare approvare una nuova legge elettorale? E con quali compromessi?”. La legge elettorale proposta è un sistema proporzionale “corretto”, chiamato dalla stampa “Italicum”: è stata depositata alla commissione Affari Costituzionali della Camera e i deputati hanno presentato fin qui circa 320 emendamenti per modificare la bozza: una trentina di questi viene da deputati del PD, sebbene Renzi abbia detto più volte che cambiare la riforma metterebbe in discussione l’intero accordo politico (che prevede anche abolizione del Senato e riforma del Titolo V della Costituzione), ma ci sono emendamenti anche da deputati di Forza Italia e Nuovo Centrodestra, oltre che naturalmente dall’opposizione. Questi sono i principali punti in discussione della legge, quelli con le maggiori richieste di modifica.
I 4 punti in ballo sulla legge elettorale. Le soglie di sbarramento e premio, le liste bloccate, le candidature multiple: chi vuole cambiare cosa e che aria tira.
Il segretario del PD, Pierluigi Bersani, comincia la sua campagna elettorale per le primarie del centrosinistra con un comizio a Bettola, il paese in provincia di Piacenza dove è nato nel 1951. La cartolina dell’evento è il quadro “Gas” (Benzina) di Edward Hopper, in ricordo della pompa di benzina che il padre gestiva a Bettola e dove si svolgerà il comizio. Il prossimo appuntamento sarà giovedì 19, al CERN di Ginevra.
Il primo comizio di Bersani. Il segretario del PD ha aperto la sua campagna elettorale per le primarie (dalla pompa di benzina di famiglia).
Pixels è un film che uscirà nei cinema questa estate (il 24 luglio negli Stati Uniti) e che racconta un’invasione aliena della Terra di alcuni dei più famosi personaggi della storia dei videogiochi, da Pac-Man in poi. L’invasione avviene in seguito al lancio da parte della NASA di una capsula del tempo nel 1982, contenente diversi riferimenti alla cultura pop e diversi classici dei videogiochi. A causa di un malinteso, la specie aliena pensa che i videogiochi siano una dichiarazione di guerra e attacca il nostro pianeta usando proprio i personaggi dei videogiochi. Sam Brenner (Adam Sandler), un ex campione di videogiochi degli anni Ottanta, viene contattato dal presidente degli Stati Uniti per risolvere la situazione. Nel cast ci sono anche Peter Dinklage, Josh Gad e Michelle Monaghan.
Il trailer di “Pixels”, il film sui personaggi dei videogiochi che invadono il mondo. Uscirà in estate, nel cast ci sono Adam Sandler, Peter Dinklage, Josh Gad e Michelle Monaghan.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 22.927 nuovi casi di contagio da coronavirus, e 630 decessi a causa del COVID-19. I ricoverati attualmente sono 38.507 (427 in più rispetto a ieri), di cui 3.810 nei reparti di terapia intensiva (9 in più di ieri) e 34.697 negli altri reparti (418 in più di ieri). Sono stati analizzati 148.945 tamponi e testate 77.855 persone. È risultato positivo il 15,4 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 28.337 e i decessi 562. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati sul coronavirus di oggi, lunedì 23 novembre.
È morto Lars Larsen, fondatore della catena di negozi di arredamento Jysk e uno degli uomini più ricchi della Danimarca. Larsen, nato nel 1948, aveva fondato Jysk nel 1979 investendo i suoi risparmi: da un negozio che vendeva piccoli oggetti per la casa, aveva creato una catena di arredamento con migliaia di dipendenti e punti vendita in tutta la Danimarca e in 51 altri paesi del mondo, famosa soprattutto per i prezzi contenuti. Due mesi fa aveva lasciato la direzione di Jysk, dopo che gli era stato diagnosticato un grave tumore.
È morto il miliardario danese Lars Larsen, fondatore della catena di arredamento Jysk.
Emanuela Petrillo, l’infermiera di Treviso che per mesi ha fatto finta di eseguire vaccinazioni su centinaia di bambini, è stata licenziata per giusta causa in quanto non avrebbe adempiuto agli obblighi contrattuali. La decisione è stata presa dall’ASL 2 della provincia di Treviso. Petrillo è stata scoperta dopo che alcuni colleghi si sono insospettiti perché durante le sue vaccinazioni non sentivano i bambini piangere. Petrillo ha avuto il compito di eseguire vaccinazioni tra il marzo e il giugno del 2016, dopo essere stata trasferita a Treviso dall’azienda sanitaria di Udine. Dopo la scoperta delle finte vaccinazioni, circa 500 tra bambini e adulti sono stati nuovamente vaccinati. Petrillo è anche indagata per peculato, omissione di atti d’ufficio e falsità in dichiarazioni.
L’infermiera di Treviso che fingeva di vaccinare i bambini è stata licenziata.
Ieri abbiamo passato in rassegna i passaggi più importanti contenuti nelle nuove carte su Silvio Berlusconi consegnate alla Camera dei Deputati dalla procura di Milano e da quel momento rapidamente raccontate dalla stampa. Oggi ci soffermiamo su tre passaggi in particolare tratti da quelle carte, emersi ieri e ripresi oggi da Repubblica e dal Corriere della Sera. Incarichi politici usati come merce di scambio? C’è agli atti una conversazione tra Nicole Minetti e Barbara Faggioli, una delle ragazze che partecipava alle serate ad Arcore. Minetti è scontenta e delusa da quello che le sta succedendo e dell’idea che si è fatta della politica, cioè «litigare tutti i giorni con tutti, metterla nel culo a quello di fianco a te, a quello dietro». A Barbara Faggioli racconta dei complimenti che le fa il premier e di come questo può ricompensarla.
Altre tre cose dalle carte su Berlusconi. Gli incarichi politici offerti come ricompensa, la seconda minorenne, le telefonate che smentiscono la memoria difensiva del premier.
Il 20 luglio di 50 anni fa, accadde una cosa mai successa prima nella storia dell’umanità: tre esseri umani raggiunsero la Luna e per la prima volta due di loro camminarono su un corpo celeste diverso dalla Terra. A mezzo secolo di distanza, la storia dell’equipaggio dell’Apollo 11 sembra ancora incredibile come in quell’estate del 1969, quando tutto il mondo osservò un razzo gigantesco lasciare la Terra per un viaggio di 400mila chilometri verso un luogo visto da sempre ma mai visitato. E ci sono ancora oggi almeno 50 buoni motivi per meravigliarsi, come fu allora. 1. Il Saturn V, il gigantesco razzo che consentì di raggiungere la Luna, era alto come un palazzo di 35 piani (110 metri) e aveva un diametro di 10 metri. Fu il razzo più potente mai costruito, rese possibili tutte le missioni del programma Apollo e non ebbe mai un insuccesso.
50 cose sui 50 anni dell’uomo sulla Luna. Una lista per raccontare, capire e celebrare un'impresa che sembra incredibile ancora oggi.
Martedì 4 novembre, il governo dell’Ucraina ha annunciato di aver pagato a Gazprom, la principale società esportatrice di gas controllata dal governo russo, 1,45 miliardi di dollari relativi al suo debito per le forniture di gas: si trattava della prima condizione per la ripresa delle forniture tagliate lo scorso giugno e che dovrebbero essere riattivate entro 48 ore. La somma rappresenta la prima parte su un totale di 3,1 miliardi di dollari: i restati 1,65 miliardi di dollari dovranno essere versati entro la fine dell’anno. Dopo mesi di incontri e di contrattazioni lo scorso 31 ottobre la Russia aveva trovato un accordo con l’Ucraina per riattivare le forniture. Il patto era stato stretto grazie alla collaborazione dell’Unione Europea che aveva accettato di fare da garante impegnandosi anche ad aiutare il governo ucraino con i pagamenti in caso di necessità. E questo nonostante i rapporti diplomatici molto difficili tra i due paesi negli ultimi mesi: in seguito all’annessione da parte russa della Crimea e al confitto in corso nell’Ucraina orientale, i rapporti erano diventati sempre più complicati anche dal punto di vista commerciale.
L’Ucraina ha cominciato a pagare Gazprom. Era la prima condizione per la ripresa delle forniture di gas tagliate lo scorso giugno: l'accordo era stato raggiunto con la mediazione dell'UE.
Non è ben chiaro cosa sia davvero successo sabato 12 giugno in occasione dell’inaugurazione della nuova scuola primaria in località Fanzolo di Vedelago. Di certo, pare difficile che le notizie relative a un declassamento dell’inno nazionale a beneficio di “Va’ pensiero” siano state montate ad arte da una sapiente congiura dei convenuti: è probabile che uno “sbreco” al cerimoniale, per quanto modesto, sia avvenuto, e riesce difficile immaginare che questo evento non riposi, più o meno direttamente, su un’indicazione fornita o almeno avallata dal governatore Luca Zaia, la personalità di gran lunga più in vista che ha preso parte alla cerimonia. Proporrei di sorvolare tout court sulle difese d’ufficio dell’inno di Mameli, e ancor più sulle valutazioni comparative che lo oppongono al coro verdiano sul piano estetico e musicale: si tratta di rilievi certo legittimi, ma poco pertinenti alla questione. Preferirei invece richiamare l’attenzione su due fattori concreti: la scuola e la “location”. La scuola, come si può constatare da un’ampia documentazione reperibile sul web, è un modello di plesso moderno, costruito secondo le più avanzate tecniche di comfort, di rispetto del verde e di risparmio energetico. Sull’estetica naturalmente si può discutere, ma è indubbio che l’amministrazione comunale (leghista) abbia profuso molti sforzi nel creare un edificio funzionale e all’avanguardia.
La politica dei goffi passi. Pianificate o maldestre, le scelte leghiste spostano il baricentro della discussione pubblica: e tutti a parlare dell'inno nazionale.
Da qualche anno giugno è il “mese ufficiale dell’orgoglio LGBT” e in decine di città del mondo si tengono sfilate a sostegno dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Anche alcune aziende di moda approfittano dell’occasione per dare un segnale a favore delle persone LGBT o banalmente per vendere più facilmente i loro prodotti e farsi pubblicità. Nella maggior parte dei casi si tratta di collezioni o singoli pezzi realizzati in collaborazione con gli attivisti, che ricevono una percentuale sulle vendite; in questo modo le aziende guadagnano in visibilità e ottengono anche un profitto. La pratica è criticata da alcuni giornalisti e attivisti («Il mese del Pride: quando le aziende si ricordano che gli omosessuali esistono/fanno acquisti», scrive per esempio la giornalista lesbica di BuzzFeed Shannon Keating), altri la ritengono invece un segnale importante, dato che grosse aziende apprezzate da persone di tutti i tipi si schierano a favore di una minoranza. American Apparel propone da anni capi con slogan a favore della comunità LGBT. L’ultima collezione dedicata al pride è anche una presa in giro di Donald Trump, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti: gli slogan della collezione sono “Make America Gay Again” (tradotto, “Rendiamo l’America di nuovo gay”) e “Make America LGBTQ Again“, e riprendono quello della campagna elettorale di Trump, “Make America Great Again” (tradotto, “Rendiamo l’America di nuovo grande”). C’è anche un cappellino a visiera rosso, simile a quello indossato spesso da Trump agli eventi elettorali.
Cosa fanno le aziende di moda per il gay pride. American Apparel, Levi's e Converse e altre hanno preparato collezioni apposite in vista del mese per i diritti delle persone omosessuali.
Google ha aggiunto una nuova funzione per trovare il proprio smartphone Android direttamente dall’interno del motore di ricerca. Per farlo è sufficiente scrivere “Trova il mio telefono” su Google e come risposta si ottiene una mappa che mostra la posizione del dispositivo, se lo si è perso da qualche parte o è stato rubato. C’è anche un’opzione per farlo suonare, in modo da ritrovarlo se invece è finito sotto al divano o qualche altro mobile in casa.
Google ora può dirvi dov’è finito il vostro dispositivo Android. La nuova funzione permette di cercare la posizione del proprio smartphone o tablet direttamente dal motore di ricerca, e farlo suonare.
L’avvio delle campagne vaccinali contro il coronavirus in numerosi paesi è considerato un passo molto importante per un ritorno alla normalità, seppure ancora remoto. A oggi nessuno può prevedere con precisione quando e come finirà la pandemia, ma alcuni ricercatori hanno iniziato a pensare a come potrebbe essere il coronavirus (e il mondo che ha intorno) tra qualche anno e le loro previsioni sono per lo meno confortanti. Sulla rivista scientifica Science, un gruppo di ricerca statunitense ha da poco pubblicato uno studio nel quale ipotizza che l’attuale coronavirus (SARS-CoV-2) possa diventare nel tempo comparabile alla maggior parte degli altri coronavirus già in circolazione, e tra le cause del raffreddore comune. Dalle loro analisi sono emersi elementi per ritenere che il SARS-CoV-2 diventi endemico, cioè in costante circolazione tra la popolazione, ma con una bassa incidenza e diventando solo sporadicamente la causa di sintomi gravi.
Il futuro del coronavirus. Un gruppo di ricercatori ipotizza che non ce ne libereremo: diventerà meno rischioso per gli adulti e un fastidio per i bambini, simile al raffreddore comune.
Non è vero che i comportamenti individuali non hanno nessuna conseguenza ai fini di una riduzione delle emissioni di gas serra su scala globale, per quanto singolarmente irrilevanti: secondo gli esperti producono imitazione e abitudini collettive, che possono influire significativamente sugli sforzi per costruire società ed economie più sostenibili e soprattutto favoriscono l’introduzione di leggi nazionali e internazionali. Ne ha parlato sull’Atlantic Annie Lowrey, intervistando alcuni esperti e contraddicendo una diffusa narrazione quando si parla di questioni ambientali. Il cosiddetto “performative environmentalism”, cioè l’ambientalismo delle azioni quotidiane e individuali come scegliere alimenti sostenibili, prendere meno aerei o installare i pannelli solari, è stato spesso ridimensionato negli ultimi anni da accademici e attivisti secondo i quali l’unica azione che possa avere qualche conseguenza tangibile nella lotta al cambiamento climatico è quella dei governi e delle organizzazioni internazionali. L’idea che le responsabilità dell’impatto ambientale della società contemporanea ricadano sui consumatori e sulle loro scelte individuali, dicono in molti, è invece un’invenzione delle stesse multinazionali che rappresentano la vera minaccia al pianeta. Spostare l’attenzione sui doveri delle persone, invece che su quelli dei governi e delle grandi società, ha addirittura effetti deleteri, secondo questa tesi.
Anche i comportamenti individuali servono, per l’ambiente. E non solo perché "se lo facessimo tutti", racconta l'Atlantic.
Il Popocatépetl è alto 5.426 metri, è il secondo vulcano più alto del Messico e ieri ha dato inizio a una nuova eruzione, particolarmente intensa. Il vulcano si trova a circa 70 chilometri a sud di Città del Messico e, grazie alla sue dimensioni, è visibile da molti punti della capitale, inquinamento e foschia permettendo. Il vulcano ha prodotto una colonna di fumo e ceneri particolarmente densa, che si è innalzata per alcuni chilometri al di sopra del cratere. Una telecamera di sorveglianza puntata sul Popocatépetl ha ripreso il momento esatto in cui è iniziata l’eruzione, come si vede nel video qui sotto.
L’eruzione del Popocatépetl. Il video del vulcano messicano che ha ripreso a emettere fumo e ceneri.
Questa mattina l’imprenditore barese Giampaolo Tarantini è stato arrestato a Roma insieme a sua moglie, Angela Vevenuto. Insieme a loro due, la procura di Napoli ha richiesto anche l’arresto di Walter Lavitola, imprenditore, editore e direttore dell’Avanti!. I tre sono accusati di avere estorto 500.000 euro al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La storia comincia da lontano e ha che fare con una vicenda che qualche anno fa ha molto interessato la politica italiana, quella della escort Patrizia D’Addario e delle sue frequentazioni di Palazzo Grazioli, residenza romana del PresdelCons. Chi è Giampaolo Tarantini Tarantini ha 36 anni e fa l’imprenditore, principalmente attraverso un’azienda di fornitura di servizi ospedalieri che ha ereditato dal padre e che si chiama Tecnohospital, e in alcune altre aziende sempre nel settore della sanità. Il suo nome arriva sulle pagine dei giornali nell’estate del 2009, quando si racconta di un’inchiesta della procura di Bari sull’assegnazione di alcuni appalti nel settore della sanità. Nel corso di quelle indagini vengono fuori delle intercettazioni telefoniche in cui Tarantini parla delle feste che organizzava a casa del premier. E salta fuori il nome di una donna, ex candidata al consiglio comunale di Bari, che si chiama Patrizia D’Addario e che nel giro di pochi giorni racconta alla stampa quello che dice di sapere.
Perché Tarantini è stato arrestato. L'imprenditore che portava le ragazze alle feste di Palazzo Grazioli è accusato di avere ricattato Berlusconi e avergli estorto un bel po' di soldi.
Era il 30 luglio, quando nell’escalation seguita al “deferimento ai probiviri“, fu annunciato il nome di “Futuro e Libertà” per il gruppo dei finiani fuoriusciti/cacciati dal PdL. Non era ancora un partito e non diceva ancora di volerlo essere ma nel frattempo lo è diventato, con le lunghe e noiose tappe di detto-e-smentito tipiche della politica italiana. Adesso c’è anche il simbolo (un po’ semplificato per chiamarlo simbolo) e sabato e domenica a Bastia Umbra ci sarà il lancio ufficiale del partito dei finiani: con cambio di location, perché a Perugia – dove l’appuntamento era inizialmente previsto come raduno di Generazione Italia, la corrente di Italo Bocchino – tutti non ci stavano. Fini parlerà sabato sera ai giovani del nuovo partito, a Perugia, e chiuderà invece il convegno domenica. Doveva essere la kermesse di Generazione Italia e dei suoi 750 circoli, il precipitare degli eventi l’hanno trasformato nel lancio ufficiale di Futuro e Libertà. A Perugia il presidente della Camera leggerà il «Manifesto per l’Italia», prima tappa della road map che porterà al congresso di gennaio. Ma l’appuntamento segnerà soprattutto l’esibizione plastica della potenza di fuoco del nuovo partito.
Cos’è Futuro e Libertà a questo punto. Alla vigilia del convegno umbro, Repubblica fa i conti sulla consistenza del nuovo partito, forte ormai di 45 parlamentari.
Intorno alle 23 di lunedì 23 aprile a Torino c’è stato un blackout che ha lasciato senza luce il centro, la collina e buona parte dei quartieri vicini al centro per circa mezz’ora, con la corrente che mancava e tornava “a singhiozzo”, come si dice. In quartieri come Santa Rita e Vanchiglia il blackout è durato più tempo, finendo solo dopo mezzanotte, mentre piazza San Carlo è rimasta qualche minuto per metà illuminata e per metà al buio.
Le foto di Torino al buio. Lunedì sera c'è stato un blackout di circa mezz'ora in centro e in diversi quartieri limitrofi: è stata anche una buona occasione per scattare qualche foto.
I cani capiscono senso e intonazione di alcune parole pronunciate dai loro padroni più di quanto era già stato ipotizzato, almeno secondo una nuova ricerca che ha analizzato le risposte del loro cervello a particolari stimoli vocali. Lo studio è stato condotto dall’Università Loránd Eötvös di Budapest, una delle più grandi e antiche dell’Ungheria, ha basi piuttosto solide e sta facendo discutere gli esperti del comportamento animale, con alcuni che hanno criticato l’affidabilità dei suoi risultati per il numero piuttosto basso di cani utilizzati negli esperimenti. I risultati della ricerca saranno pubblicati sull’edizione del 2 settembre della rivista scientifica Science e potranno essere la base per altri studi, così da comprendere meglio come funziona il cervello di alcune specie animali. Ai padroni capita spesso di chiedersi se i loro cani capiscano effettivamente il senso dei loro comandi vocali, o se prestino solo attenzione all’intonazione della voce e al contesto. Alcuni, in buona fede e per questioni di smisurato affetto, sono convinti che il loro cane capisca ogni singola parola e per questo parlano con il loro quadrupede di continuo, come farebbero con un caro amico, immaginando di essere sempre compresi. Lo studio condotto in Ungheria non conferma questa loro convinzione, ma fornisce comunque qualche indizio sul fatto che i cani – entro certi limiti – siano in grado di cogliere il significato di alcune parole specifiche, anche senza averne consapevolezza.
I cani ci capiscono più di quanto pensiamo. Una nuova ricerca dice che si fanno un'idea del significato delle parole pronunciate dai loro padroni, oltre alla loro intonazione.
Tra le cose più viste sul Post c’è la morte di Giorgio Faletti, che aveva 63 anni ed è stato parecchio cose: un comico, un attore, un cantante e uno scrittore. Poi ci sono i dieci film del 2014 messi insieme dal Guardian: vincono i LEGO (davvero). Tra le foto più viste della settimana, ci sono quelle incredibili dei rifugiati iracheni fuggiti dall’avanzata dell’ISIS (che qui abbiamo spiegato bene) e quelle che sembrano scattate un secolo fa, anche se sono tutte del 2014 (c’entra una vecchia tecnica fotografica). Ma c’è anche molto calcio: ad esempio la storia di Tim Howard, il portiere della nazionale di calcio degli Stati Uniti e le fotografie dell’edizione del Mondiale di Francia ’98. – Giorgio Faletti è morto Aveva 63 anni, è stato tantissime cose insieme: cabarettista, attore, scrittore, cantante
Sunday Post. Giorgio Faletti, bellissime fotografie di rifugiati iracheni e la storia del portiere della nazionale di calcio americana, tra le cose più viste sul Post questa settimana.
Anche a giugno tra i nuovi arrivi in streaming ci saranno film che sarebbero dovuti uscire nei cinema e invece usciranno direttamente per l’home video, con varie modalità. Tra le serie, invece, questo mese arriveranno: la britannica It’s a Sin, che esce in Italia con un po’ di ritardo rispetto al resto del mondo, i film Chaos Walking e The Mauritanian, le serie Alfredino – Una storia italiana e Sweet Tooth e, su Disney+, il film di animazione Luca e la serie Loki, su un mostro marino e sul dio dell’Inganno. It’s a Sin 1 giugno: StarzPlay
12 cose da guardare in streaming a giugno. Il film Pixar “Luca”, la serie Marvel “Loki”, una serie di Sky su Alfredino, la serie Netflix “Sweet Tooth” e il film “The Mauritanian”, tra le altre cose.
Dopo l’aggressione dello scorso weekend a quattro ragazzi che indossavano delle t-shirt del “Cinema America”, un ex cinema abbandonato del quartiere Trastevere che da alcuni anni è stato occupato e rivitalizzato da un gruppo di ragazzi, è stata aggredita e minacciata anche F.Z., la ex compagna di Valerio Carocci, presidente dell’associazione “Piccolo America”, che organizza proiezioni pubbliche. Secondo quanto racconta Repubblica, F.Z. che ha 29 anni, è stata minacciata e ferita questa notte nella zona di piazza San Cosimato, a Trastevere. È stata avvicinata da alcune persone che le avrebbero detto: «Di’ a Carocci di stare calmo», e le avrebbero spinto la testa contro il finestrino di una macchina parcheggiata. È andata al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli, dove è stata curata, e ha poi sporto denuncia.
È stata aggredita anche la ex compagna del presidente dell’associazione del “Cinema America” di Roma.
L’ISTAT ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Prodotto interno lordo italiano nel primo trimestre del 2019. La stima diffusa il 30 aprile parlava di una crescita dello 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente, la stima diffusa oggi parla invece di una crescita dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente e di una decrescita dello 0,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’ISTAT ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del PIL nel primo trimestre del 2019, da +0,2% a +0,1%.
Nel corso degli ultimi mesi diversi gruppi di ricerca hanno scoperto nuovi pianeti extrasolari, cioè in orbita intorno a una stella diversa dal Sole e quindi esterni al nostro sistema solare. La ricerca di questo tipo di corpi celesti non è semplice e richiede particolari osservazioni e misurazioni del cielo, condizioni che fino a ora hanno impedito di fare previsioni attendibili sul numero di esopianeti esistenti là fuori. È stata indicata la possibile presenza di circa 700 pianeti nella Via Lattea, la nostra galassia, ma si tratta di un numero molto basso se confrontato con la quantità enorme di stelle che si trovano entro i suoi confini e secondo una recente ricerca la stima andrebbe enormemente aumentata. Insieme con un gruppo internazionale di colleghi, Arnaud Cassan della Università Pierre e Marie Curie di Parigi ha da poco terminato una ricerca [pdf] per stabilire se gli esopianeti siano effettivamente così rari oppure solo molto difficili da individuare. Lo studio si è concentrato sulla microlente gravitazionale, un metodo utilizzato per scoprire nuovi pianeti anche a distanze considerevoli, oltre i 20mila anni luce (circa 190 milioni di miliardi di chilometri). Altri sistemi sono più efficaci per trovare nuovi pianeti in orbita vicino a stelle con caratteristiche simili a quelle del nostro Sole, ma non consentono di vedere tutti gli esopianeti e richiedono più tempo per le singole osservazioni.
La Via Lattea è stracolma di pianeti? secondo una ricerca la nostra galassia pullula di esopianeti (che cosa sono?).
Airbnb, l’azienda americana che gestisce la popolare piattaforma per gli affitti a breve termine di stanze e appartamenti privati, si è quotata alla borsa di New York. Il debutto è per ora un notevole successo: all’apertura delle contrattazioni il prezzo di ciascuna azione è salito immediatamente a 146 dollari, più del doppio dei 68 dollari decisi dall’azienda come prezzo di partenza. È la più grande quotazione americana del 2020. Sulla base di queste contrattazioni la capitalizzazione di mercato di Airbnb è di 101 miliardi di dollari, contro aspettative che la valutavano a meno di 50 miliardi: è più del valore delle tre maggiori catene di hotel americane (Marriott, Hilton e Hyatt) messe assieme.
La quotazione in borsa di Airbnb è stata un successo.
Brian Krzanich ha rassegnato la proprie dimissioni da CEO di Intel, una delle più grandi aziende produttrici di microprocessori al mondo e con sede negli Stati Uniti. Krzanich ha lasciato perché si è scoperto che tempo fa ebbe “una relazione consensuale con una persona impiegata dentro Intel”, una pratica vietata per tutti i dirigenti dell’azienda. Le dimissioni immediate, dice Intel, sono servite per dimostrare che le regole devono essere rispettate da tutto il personale della società, che ha nominato l’amministratore finanziario Robert Swan come CEO provvisorio, in attesa di trovare un nuovo amministratore delegato. Krzanich negli ultimi mesi aveva ricevuto numerose critiche per la sua gestione dei casi Meltdown e Spectre, cioè la scoperta di errori di progettazione in un’ampia gamma di processori Intel che ne hanno compromesso la sicurezza. Intel ha diffuso in questi mesi soluzioni software per attenuare il problema, che in molti casi hanno però portato a rallentamenti dei computer o a ricorrenti errori che li fanno bloccare. Krzanich era a capo di Intel dal 2013 e in azienda dal 1982.
Brian Krzanich si è dimesso da CEO di Intel per avere avuto una relazione con una persona impiegata in azienda.
Qualità Perché Torino, che ha tanti “stranieri” nelle sue classi, provenienti da 130 Paesi diversi, ha le scuole migliori d’Italia ? Secondo l’indagine di Tuttoscuola sul sistema di istruzione nazionale, maggio 2011, un’indagine composta da 96 indicatori, Torino è la prima tra le grandi città per la qualità della scuola. E la sua posizione è migliorata, così come quella del Piemonte in generale, rispetto agli esiti dell’indagine sulla qualità della scuola di quattro anni fa. Perché nel Veneto, che ha tanti stranieri nelle sue classi, presenti in modo “diffuso” anche nei piccoli centri, gli alunni ottengono risultati eccellenti nelle prove di italiano e matematica condotte dall’Invalsi, l’Istituto nazionale di valutazione? La presenza degli allievi stranieri non è di per sé un elemento negativo, non abbassa il “livello”, anzi. Lo scrive l’Ufficio scolastico regionale del Veneto in un comunicato del 1 agosto 2011, intitolato “La scuola veneta alla prova. I perché di un risultato d’eccellenza”. Chiavi di casa “Alcuni di questi ragazzini hanno più rispetto per la scuola. Sono i primi a lavare i banchi quando facciamo laboratorio e, se lo chiediamo, fanno pulizia senza tante storie… A volte li vediamo occuparsi dei fratelli più piccoli, o buttar via la spazzatura, in generale sono più autonomi. Alcuni hanno le chiavi di casa, come noi ai nostri tempi…”. Lo dicono ridendo, “ai nostri tempi!”, alcune maestre delle scuole della Val Maira e della Valle Po, nel cuneese. Una conferma che le famiglie degli immigrati e i loro figli portano nelle nostre classi “idee” diverse di infanzia e di educazione viene anche dalle maestre e dalle “dade” della scuola dell’infanzia “Betti”, del centro di Bologna: “i bambini stranieri, dicono, sembrano un po’ come quelli di una volta… le famiglie gli stanno meno addosso, sembrano più bambini”. Invece le nostre famiglie iperprotettive, “famiglie elicottero”, come le ha definite un gruppo di psichiatri francesi, stanno più addosso. Più addosso, meno addosso, questo è parlar chiaro!, hanno ragione le educatrici di Bologna.
10 ragioni per la scuola multiculturale. Perché la presenza dei bambini stranieri nelle classi italiane è un bene per tutti.
Dopo la sua quotazione in borsa dello scorso anno, Groupon è stata spesso criticata per una gestione poco accurata delle proprie finanze, che ha diffuso scetticismo tra gli investitori. Diffidenze che negli ultimi gironi sono state rafforzate da un errore ammesso dalla società nello stimare l’andamento dei propri affari nell’ultimo trimestre fiscale. Lo scorso venerdì, dopo la chiusura delle borse, i responsabili di Groupon hanno annunciato di aver sovrastimato l’entità dei ricavi e dei guadagni della società, rivedendoli al ribasso. Il comunicato ha preoccupato diversi investitori e ieri, con la riapertura delle borse, le azioni dell’azienda hanno perso circa il 17 per cento del loro valore. Groupon gestisce un servizio molto popolare online per ottenere coupon e offerte commerciali. Un ristoratore può, per esempio, decidere di offrire su Groupon cento cene per due persone a 35 euro invece che a 55. Gli iscritti al sito possono aderire all’offerta, consapevoli che questa avrà valore solo se saranno vendute tutte le cento cene. L’acquisto viene pagato in anticipo, Groupon trattiene una percentuale come commissione e dà il resto al ristoratore. Il cliente ha un certo numero di settimane per riscuotere la promozione che ha comprato. Se non si raggiunge il numero necessario di partecipanti, l’offerta decade e non vengono prelevati i soldi dalla carta di credito degli acquirenti. Le offerte sono su base locale, quindi il sito consente di trovare le promozioni nei posti più vicini a dove si vive.
Groupon ha sbagliato i conti. Ed è stata costretta a rettificare al ribasso guadagni e ricavi dell'ultimo trimestre, facendo aumentare le diffidenze nei suoi confronti.
Nella mattina di martedì 16 aprile è morta l’artista sarda Maria Lai: era nata a Ulassai, nell’attuale provincia dell’Ogliastra, nel 1919 ed era malata da tempo. Considerata una delle artiste italiane più importanti del Novecento, per lei furono fondamentali gli incontri con Marino Mazzacurati, a Roma, e con Arturo Martini. Sotto la sua guida frequentò, unica donna, il Corso di Scultura dell’Accademia di Belle Arti dal 1943 al 1945. Nei suoi lavori utilizzò molte tecniche e materiali diversi rubati alla vita quotidiana e legati al lavoro domestico e femminile: pane e telai, ricami e libri cuciti, ceramiche e terracotte, ispirandosi alle fiabe e alla tradizione della sua terra. A partire dagli anni ottanta la sua ricerca artistica si rivolse soprattutto agli interventi sul paesaggio come l’azione Legarsi alla montagna del 1981 nel quale tutte le case del suo paese d’origine e le montagne circostanti furono legate con un nastro azzurro lungo più di dieci chilometri. Grazie alla donazione di circa un centinaio di opere, ad Ulassai è stato creato un museo d’arte contemporanea a lei dedicato, “Stazione dell’Arte”.
Chi era Maria Lai. Una delle più importanti artiste del Novecento, morta oggi a 93 anni, raccontata in un bel documentario.
Davanti al municipio di Sesto San Giovanni, a nord di Milano, si snoda un bassorilievo in cemento e acciaio lungo 35 metri. È stato realizzato alla fine degli anni Cinquanta per celebrare la resistenza degli operai al nazifascismo. Raffigura corpi contorti e sofferenti, sormontati di filo spinato. «Ho sentito il peso della storia la prima volta che sono salito lungo i gradini del municipio», racconta Giorgio Oldrini, seduto in un ufficio della società sportiva GEAS, una delle polisportive più titolate d’Italia. Suo padre Abramo fu un dirigente del partito comunista clandestino durante la guerra, e nel 1945 fu deportato in Germania insieme a centinaia di altri operai. Si salvò perché gli alleati bombardarono la ferrovia che avrebbe dovuto portarlo nel campo di Mathausen. Altri non furono così fortunati: 340 operai sestesi furono uccisi nei campi di concentramento, fucilati o morirono nel corso di scontri armati. La loro resistenza valse alla città il soprannome di “Stalingrado d’Italia” e nel 1971 la Medaglia d’oro al valore militare. Oggi delle fabbriche che gli operai comunisti paralizzarono con i loro scioperi restano solo gli scheletri abbandonati. Più di un terzo dell’intera superficie del comune è occupata da quel che rimane delle acciaierie Falck e degli altri impianti in disuso. La grande industria ha lasciato la città negli anni Novanta, sostituita dalle nuove società del terziario avanzato, dove in genere gli impieghi sono più precari e meno remunerati. Anche la sinistra è quasi scomparsa. Negli anni Cinquanta il PCI aveva sedicimila iscritti, un abitante su due. Nel 2007, alla fondazione del PD, gli iscritti erano scesi a 800, in una città di 80 mila abitanti. Oggi sono circa 200 e sono sempre più anziani. Alle elezioni comunali della prossima primavera il partito si presenterà diviso: un suo vecchio importante esponente e già sindaco, Filippo Penati, espulso per una vicenda di corruzione da cui è risultato assolto, correrà con una sua coalizione. Messo a confronto con i risultati del partito a livello nazionale, però, quello di Sesto si può considerare quasi un successo. Il PD ha perso in tre anni un terzo degli iscritti e la sua leadership è divisa. Un nuovo leader è riuscito a rivitalizzare i consensi del partito, almeno per qualche tempo, ma in giro per il paese nell’ultimo anno le sconfitte per il PD si sono susseguite una dietro l’altra: da Roma a Torino alle roccaforti storiche della Toscana, come Sesto Fiorentino. È una magra consolazione per i dirigenti del partito guardare oltre i confini e accorgersi che il centrosinistra è in difficoltà in tutta Europa. Meno di venti anni fa i socialdemocratici governavano o guidavano coalizioni in 13 degli allora 15 membri dell’Unione europea. Il 2017 rischia di chiudersi con la sinistra in minoranza in quasi tutti i 28.
La scomparsa della sinistra europea. Quindici anni fa era al governo in tutta Europa, oggi è crisi di voti e di idee: il 2017 rischia di finire senza nemmeno un partito socialista al potere.
Il Guardian ha raccontato la storia rivoluzionaria di Amanda Hocking, scrittrice di romanzi sul paranormale che negli ultimi 18 mesi da emerita sconosciuta è diventata romanziera di successo contando solo sulle sue forze: Hocking si è infatti auto-pubblicata grazie alle nuove opportunità date dall’editoria digitale. Nell’aprile del 2010 Hocking viveva a Austin, una piccola città del Minnesota, in un appartamentino mal arredato. Non aveva un soldo ed era frustrata: da anni ormai provava senza successo a proporre i suoi lavori alle case editrici. Come se non bastasse, aveva appena saputo che dopo pochi mesi a Chicago ci sarebbe stata una mostra su Jim Henson, il creatore dei Muppets (che lei adora), alla quale non avrebbe potuto andare, perché non aveva soldi né per la benzina (da Austin a Chicago sono otto ore di auto) né per l’albergo.
La ragazza milionaria grazie agli e-books. Chi è Amanda Hocking e come mai è diventata famosa (grazie ai Muppets, anche), mentre sta per uscire il suo primo libro di carta.
Venerdì 16 marzo la NASA, l’ente spaziale statunitense, ha pubblicato una serie di video che rielaborano alcune immagini scattate dallo spazio. I video sono stati creati dai tecnici del gruppo Crew Earth Observations del Johnson Space Centre di Houston, in Texas, a partire da una serie di fotografie scattate a gennaio dall’equipaggio della trentesima missione di lunga durata sulla Stazione Spaziale Internazionale, iniziata a novembre dello scorso anno e che è programmata per durare sei mesi. L’aurora boreale sopra i Grandi Laghi e il Canada
L’aurora boreale, vista dallo spazio. E il cielo stellato sul Pacifico, nei video creati dalla NASA a partire da immagini scattate sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Atlantia, la società che controlla Autostrade per l’Italia e gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino a Roma, non parteciperà al piano di salvataggio di Alitalia: lo ha affermato l’amministratore delegato Giovanni Castellucci all’assemblea degli azionisti, dicendo che «il cda non ha mai affrontato questo tema». Castellucci ha anche aggiunto che la società ha «talmente tanti fronti aperti che aprirne uno ulteriore particolarmente complesso, non ce lo possiamo permettere».
Atlantia non parteciperà al piano di salvataggio di Alitalia.
Dopo l’eliminazione di una delle due canzoni per ciascun concorrente nelle prime due serate, al Festival di Sanremo le canzoni rimaste hanno ricevuto un primo giro di voti dagli spettatori (via telefono) nella terza serata. Questa è la classifica provvisoria che peserà per il 25% sul risultato finale di sabato, quando ci sarà anche il voto della giuria di qualità (che peserà per il 50%) e una nuova tornata di televoto (il restante 25%). 1. Francesco Renga 2. Arisa 3. Renzo Rubino 4. Perturbazione 5. Gualazzi e The Bloody Beetroots 6. Cristiano De Andrè 7. Giusy Ferreri 8. Antonella Ruggiero 9. Noemi 10. Riccardo Sinigallia 11. Francesco Sarcina 12. Giuliano Palma 13. Ron 14. Frankie Hi Nrg
La classifica provvisoria del Festival di Sanremo. È avanti Renga, legittimato dal voto popolare.
Trumbo è il titolo di un film che uscirà negli Stati Uniti a novembre e racconta la storia vera di Dalton Trumbo, uno sceneggiatore che nel 1947 fu estromesso dalla sua professione dopo che si rifiutò di testimoniare alla commissione del Congresso contro le “attività antiamericane”, che perseguitava le persone sospettate di essere comuniste. Dalton Trumbo è interpretato da Bryan Cranston, famoso soprattutto per aver interpretato il protagonista della serie tv Breaking Bad; nel film ci sono anche Helen Mirren, Diane Lane, John Goodman e Louis C.K.. Il film è diretto da Jay Roach. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il trailer di “Trumbo”, il nuovo film con Bryan Cranston. Racconta una storia vera e ha un cast notevole: esce a novembre.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 838 casi positivi da coronavirus e 40 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 2.069 (136 in meno di ieri), di cui 298 nei reparti di terapia intensiva (8 in meno di ieri) e 1.771 negli altri reparti (128 in meno di ieri). Sono stati analizzati 80.427 tamponi molecolari e 144.066 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 1,0 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,03 per cento. Nella giornata di venerdì i contagi registrati erano stati 753 e i morti 56. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Campania (127), Lombardia (115), Sicilia (111), Lazio (79) ed Emilia-Romagna (65).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, sabato 26 giugno.
Stasera c’è la prima semifinale della 63esima edizione dell’Eurovision, conosciuto in Italia anche come Eurofestival. Si tratta del più grande concorso musicale al mondo, organizzato dall’Unione europea di radiodiffusione (EBU). L’edizione di quest’anno si svolge a Lisbona, visto che l’anno scorso nell’edizione tenuta in Ucraina aveva vinto il portoghese Salvador Sobral con la canzone “Amar pelos dois”. Dopo una diffusa popolarità negli anni Settanta e Ottanta, negli ultimi anni l’Eurovision è tornato a essere molto seguito anche in Italia: è uno di quegli appuntamenti della cultura pop per il quale si organizzano visioni di gruppo, e sul quale vedrete probabilmente molti commenti sui social network. È l’evento non sportivo più seguito al mondo, per capirsi: si parla di alcune centinaia di milioni di spettatori totali.
La guida all’Eurovision 2018. È di nuovo quel periodo dell'anno in cui parliamo di balletti improbabili e hit cipriote: i partecipanti, i favoriti e le altre cose da sapere, messe in fila.
Tradizionalmente impersonali e poco confortevoli, le preoccupazioni portate dalla pandemia stanno spingendo a riprogettarne gli spazi per renderli più accoglienti È quello alla fondatrice di Theranos, Elizabeth Holmes, che promise un sistema rivoluzionario per le analisi del sangue che non ha mai funzionato
Chi è Federico Ghizzoni. Ieri il Foglio aveva raccontato il nuovo amministratore delegato di Unicredit.
L’ex ministro dell’Interno Marco Minniti ha scritto una specie di saggio pubblicato oggi dal Foglio per spiegare quale approccio dovrebbe avere il nuovo governo italiano sull’immigrazione. È la prima volta che Minniti spiega in maniera articolata la sua posizione: quando era ministro dava pochissime interviste, e anche nell’ultima campagna elettorale non si era esposto molto. Durante il suo incarico Minniti è riuscito a ridurre moltissimo gli sbarchi dalla Libia grazie ad alcuni accordi con milizie locali e il sostegno alla Guardia costiera libica, formata soprattutto da altri gruppi armati: per questi accordi è stato molto criticato dalla parte sinistra del Partito Democratico, dalle associazioni per i diritti umani e dai partiti di sinistra, ottenendo però un vasto consenso trasversale (per mesi è stato il ministro più popolare del governo Gentiloni). Nel saggio sul Foglio ha cercato sia di argomentare alcune sue scelte da ministro – «una sinistra moderna non può rompere un canale, diciamo, sentimentale con coloro che provano rabbia e con coloro che provano paura» – sia di indicare una soluzione ai casi politici che il governo italiano ha creato nelle ultime settimane, come la chiusura dei porti alle ong (che nell’estate del 2017 lo stesso Minniti aveva minacciato più volte).
La versione di Minniti sull’immigrazione. In un lungo articolo pubblicato dal Foglio ha articolato il suo pensiero sulla Libia, i paesi del Visegrad e l'accoglienza in Italia, fra le altre cose.
Jeff Bezos lascerà il posto di CEO di Amazon (l’equivalente del nostro amministratore delegato) nella seconda metà del 2021: lo ha annunciato martedì l’azienda, indicando in Andy Jassy il suo successore. Jassy è attualmente il CEO di Amazon Web Services, la società di Amazon dedicata alla fornitura di sistemi di cloud computing. Bezos ha 57 anni ed è il fondatore di Amazon, con cui è diventato uno degli uomini più ricchi del mondo e il personaggio più noto e simbolico delle rivoluzioni digitali di questi decenni, trasformando l’iniziale successo del sito di e-commerce in uno sviluppo esteso di servizi digitali e progetti tecnologici innovativi che hanno messo Amazon nel ristretto gruppo – Apple, Facebook, Google – delle grandissime aziende digitali che oggi governano vite ed economie di miliardi di persone.
Jeff Bezos lascerà quest’anno la guida di Amazon. L'azienda ha comunicato che resterà presidente del consiglio d'amministrazione e che il nuovo CEO sarà Andy Jassy.
Mercoledì mattina le forze dell’ordine hanno iniziato a smantellare con le ruspe la tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove fino a qualche giorno fa vivevano più di 1.600 persone, molte delle quali lavoratori stranieri impiegati come braccianti nella Piana di Gioia Tauro (lo sgombero si può seguire in diretta qui). La tendopoli di San Ferdinando, prima dello sgombero. #rosarno pic.twitter.com/5NDjrKsjYo
È iniziato lo smantellamento della tendopoli di San Ferdinando. Dove fino a qualche giorno fa vivevano circa 1.600 persone, tra cui molti braccianti stranieri della Piana di Gioia Tauro.
L’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, ha rivisto al ribasso le stime del PIL italiano nel primo trimestre del 2020 diffuse a fine aprile. Il prodotto interno lordo è sceso del 5,3 per cento nei confronti dell’ultimo trimestre del 2019 e del 5,4 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di flessioni del PIL che non si registravano dal primo trimestre del 1995, cioè da quando sono iniziate le rilevazioni storiche con cui è possibile effettuare un confronto. Nelle sue stime preliminari, in cui si faceva direttamente riferimento all’emergenza sanitaria per l’epidemia da coronavirus, l’ISTAT aveva previsto il calo del 4,7 per cento rispetto al trimestre precedente e del 4,8 per cento nel raffronto annuo.
L’ISTAT ha rivisto al ribasso le stime sul PIL italiano nel primo trimestre del 2020.
Il Four Seasons, uno dei ristoranti più famosi di New York, chiuderà definitivamente martedì 11 giugno, dopo aver servito il pranzo. Uno dei due gestori, Alex von Bidder, ha spiegato al New York Times che «il mondo della ristorazione è cambiato» e che «non facevamo abbastanza affari per soddisfare» gli investitori. Il ristorante era stato aperto nel 1959 da Joseph Baum nel Seagram Building, un grattacielo a Park Avenue disegnato dall’architetto Ludwig Mies van der Rohe, e nel tempo era diventato il ristorante dove andavano a cena, a bersi un drink o per una colazione di lavoro i ricchi, i potenti, i famosi e i creativi di successo, da Jacqueline Kennedy a Henry Kissinger, da Nora Ephron a Catherine Zeta-Jones. Nel 1979 il direttore di Esquire Lee Eisenberg gli aveva dedicato un articolo, America’s most powerful lunch, e da allora l’espressione rimase attaccata al ristorante: era qui, davanti a un piatto di polpette di granchio da più di 50 dollari, che pranzavano per discutere di lavoro e fare affari investitori di Wall Street, giornalisti, produttori televisivi, oltre che personaggi famosi. Fu qui che il presidente John F. Kennedy festeggiò i suoi 45 anni e che venne organizzato un buffet per la principessa britannica Margaret nel 1965; ci mangiò anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel 2010, da solo dopo un evento di raccolta fondi: bistecca, purè di patate e broccoli saltati, pare. Il Four Seasons contribuì a dare prestigio alla cucina americana nel mondo, ma era famoso anche per il suo design: gli interni erano stati realizzati dal famoso architetto Philip Johnson e ogni elemento, comprese le ciotole del pane, era stato disegnato da un importante designer americano. Attorno c’erano dipinti e sculture di Pablo Picasso, James Rosenquist e Richard Lippold; nel tempo aveva ospitato anche Blue Poles di Jackson Pollock, ora conservato alla National Gallery of Australia di Canberra, e una serie di murales di Mark Rothko appositamente commissionata, che ora si trova alla Tate Modern di Londra.
Il Four Seasons, tra i più famosi ristoranti di New York, chiude definitivamente.
L’11 giugno è uscito in Italia Jurassic World, quarto capitolo della saga dedicata ai dinosauri nata nel 1993 con Jurassic Park. Nel suo primo weekend il film ha incassato quasi 500 milioni di euro, è costato circa 130 milioni di euro e dopo due settimane nelle sale è vicino a un guadagno superiore al miliardo di euro. Dalla diffusione del primo trailer ufficiale – nel novembre 2014 – Jurassic World ha fatto molto parlare per i suoi protagonisti principali: i dinosauri, naturalmente. Critici, giornalisti, paleontologi e appassionati si sono soprattutto concentrati su come e quanto i dinosauri rappresentati nel trailer, e poi nel film, fossero realistici. Già vent’anni fa, in occasione del primo Jurassic Park ci furono molte discussioni che – seppur tenendo conto di molte licenze prese dal film – terminavano di solito con un giudizio positivo del lavoro di ricerca scientifica e paleontologica dietro al film. Chi realizzò Jurassic Park, scrive il Guardian, “lavorò a stretto contatto con gli scienziati e rappresentò molte cose nel modo giusto”, “usando la scienza come base della sua capacità estetica di sorprenderci (e spaventarci)”.
Com’erano fatti davvero i dinosauri. Film come "Jurassic World" li raccontano in modi molto creativi e spaventosi: in realtà erano più piccoli, spesso più stupidi e soprattutto con le piume.
Un gruppo di ricercatori ritiene che il fossile di un cranio risalente ad almeno 140mila anni fa sarebbe appartenuto a una specie umana finora sconosciuta, che potrebbe portare a rivedere la storia evolutiva di Homo sapiens, la nostra specie. Il teschio era stato scoperto quasi 90 anni fa in Cina, ma è stato studiato e analizzato solo in tempi recenti. Apparteneva a un uomo adulto, con un cervello molto grande, arcate sopracciliari marcate e occhi incavati. I ricercatori che lo hanno esaminato ritengono appartenesse a una specie diversa da quelle già note, e l’hanno nominata Homo longi (“Uomo drago”), in ricordo del luogo del ritrovamento nei pressi del “Fiume del drago nero” (Amur) nel nord-est della Cina. Il risultato delle analisi e le nuove ipotesi sull’albero genealogico del genere Homo sono stati esposti in tre ricerche scientifiche, pubblicate sulla rivista Innovation. Secondo i ricercatori, furono gli Homo longi e non i Neanderthal (Homo neanderthalensis) a essere la specie più vicina alla nostra prima della loro estinzione. Non tutti i paleoantropologi sono però convinti ed è probabile che il teschio rimarrà al centro di numerosi confronti e dispute nei prossimi anni.
Un antichissimo teschio e forse una nuova specie umana. Nuove ricerche ipotizzano che un fossile trovato in Cina appartenesse a "Uomo drago", una specie imparentata con la nostra e mai scoperta prima.
Il 29 novembre la casa editrice Utet ha pubblicato un libro di Arthur Conan Doyle – noto soprattutto per essere l’autore dei romanzi di Sherlock Holmes – finora inedito che si intitola Avventura nell’Artico. Il sottotitolo è Sei mesi della baleniera Hope: il libro è il diario di bordo che Conan Doyle tenne a 21 anni durante una spedizione di caccia alla balena nel Mar Glaciale Artico. Conan Doyle, che all’epoca aveva pubblicato un unico racconto (e non su Sherlock Holmes), era il medico di bordo sulla nave Hope: interruppe i suoi studi di medicina a Edimburgo per imbarcarsi. La Hope salpò da Peterhead, in Scozia, il 28 febbraio 1880, e rientrò nello stesso porto l’11 agosto dello stesso anno. Per Arthur Conan Doyle il viaggio fu una specie di rito di passaggio, anche perché compì 21 anni, cioè la maggiore età, proprio il 22 maggio di quell’anno. Nel diario, che doveva tenere per via del suo ruolo di medico, Conan Doyle racconta, a parole e con molti disegni, la vita a bordo della nave, le attività di caccia, le sue disavventure (in un solo giorno cadde per ben tre volte nelle gelide acque dell’Artico) e gli animali che vide. Come medico si trovò soprattutto a mettere punti ai marinai che si ferirono durante la spedizione, anche se gli capitò di dover assistere il più anziano membro della ciurma, che morì per una peritonite, senza poter fare granché.
Il diario di Arthur Conan Doyle nell’Artico. È stato appena pubblicato e racconta, con parole e disegni, la spedizione di caccia alla balena a cui partecipò a 21 anni l'inventore di Sherlock Holmes.
Aggiornamento, 18.10 – La commissione Cultura della Camera ha dato parere favorevole ai TFA speciali. Al parere favorevole, la commissione parlamentare ha aggiunto però alcune condizioni, tra cui la richiesta di fare in modo che chi ha frequentato quello ordinario non sia superato da chi ha frequentato quello speciale nelle graduatorie degli abilitati (le graduatorie di seconda fascia). — — —
Il problema del “TFA speciale”. Ovvero i complicatissimi modi per diventare insegnanti in Italia: una storia che riguarda migliaia di persone, che fa litigare e che si risolverà in questi giorni.
Bass Rock è un’isola che si trova di fronte a Firth of Forth, l’insenatura creata dalla foce del fiume Forth nel Mare del nord, in Scozia. L’isola ospita una delle colonie di sule più numerosa al mondo, circa 150 mila esemplari, tanto che il nome scientifico degli uccelli marini – sula bassana o morus bassanus – deriva dal nome dell’isola. Le sule, che hanno le dimensioni delle oche, vivono nell’isola da gennaio a ottobre – dove nidificano sempre con lo stesso compagno usando lo stesso nido. In autunno svernano e si dirigono verso le coste occidentali dell’Africa. In passato le sule venivano allevate nell’isola per nutrirsi delle uova e della carne dei pulcini. Bass Rock è disabitata ma in passato ha ospitato un eremo cristiano, un importante castello ed è stata poi usato come prigione. Lo scrittore Robert Louis Stevenson descrive l’isola nel suo romanzo Catriona, mentre suo cugino David Stevenson costruì nel 1902 un faro alto venti metri e tuttora visibile.
Le foto delle sule a Bass Rock. Un sacco di sule: da gennaio a ottobre l'isola scozzese ne ospita circa 150mila.
Twitter ha pubblicato la lista degli hashtag più usati da tutti i suoi utenti nel 2011. Gli hashtag sono delle parole usate dagli utenti dei social network per etichettare e rendere facilmente rintracciabili le discussioni su uno stesso tema, e sono composti dal simbolo cancelletto seguito da una parola chiave. Il cancelletto trasforma la parola in un link e basta cliccarci sopra per far comparire le ultime discussioni in cui viene usato quel termine. Twitter tiene molto in considerazione gli hashtag e periodicamente offre agli utenti un elenco delle etichette più utilizzate, così da rendere rintracciabili i temi più dibattuti sul social network. Oltre alla lista degli otto hashtag più usati in assoluto Twitter ha pubblicato anche delle liste suddivise per categorie tematiche: per il calcio il personaggio di cui si è discusso di più è Wayne Rooney, per la musica è Rebecca Black e per il cinema è Liz Taylor, morta il 23 marzo scorso a 79 anni.
Gli 8 hashtag più usati su Twitter nel 2011. Dalle manifestazioni in Egitto a Charlie Sheen alle cose di cui essere orgogliosi: le cose più discusse sul social network.
Cosa sarà è la serie di incontri online sull’”autunno che ci aspetta” organizzata dal festival Pensavo Peccioli, che avrebbe dovuto tenersi lo scorso marzo ed è stato rinviato a causa del coronavirus. Il Post è partner del progetto e ospiterà le dirette delle conversazioni in streaming ogni giorno: giovedì alle 18,30 Giacomo Papi intervista Giancarlo De Cataldo.
Cosa sarà, con Giancarlo De Cataldo. Un appuntamento del festival online di cui il Post è partner, con un ospite al giorno.
Oggi gli ebrei festeggiano il Lag Ba’omer, una festività che cade in un periodo di lutto di 49 giorni – il conteggio dell’Omer – durante i quali è vietato organizzare feste e matrimoni, tagliarsi i capelli e la barba e in cui è consigliato rinunciare agli svaghi. Questo periodo inizia il secondo giorno dopo la Pasqua: ricorda gli ebrei uccisi durante le Crociate e soprattutto i 24 mila studenti di Rabbi Akiva, che secondo il culto morirono a causa di una malattia mandata da Dio. Il Lag Ba’omer è il giorno in cui terminò questa malattia ed è anche l’anniversario della morte del rabbino Shimon bar Yochai, considerato dalla tradizione l’autore del libro di Zohar, uno dei capolavori della tradizione cabalistica. La festa ricorda anche i ragazzi morti durante la rivolta armata guidata da Bar Kokhba contro l’Impero romano nel 132 dC. Le famiglie organizzano feste e picnic, i bambini giocano nei parchi e di sera vengono organizzati falò per ricordare la luce che il rabbino Shimon bar Yochai portò nel mondo, anche se secondo alcune tradizioni ricorda la guerra contro i romani. In questo giorno vengono anche organizzati molti matrimoni.
La festa di Lag Ba’omer. Le belle foto dei falò e delle celebrazioni degli ebrei, oggi.
Il Regno Unito ha approvato il vaccino contro il coronavirus di Pfizer-BioNTech, diventando il primo paese al mondo ad autorizzarne l’impiego sulla popolazione. La decisione è stata annunciata alle 8 di mercoledì mattina e la somministrazione delle prime dosi dovrebbe essere avviata entro pochi giorni. Il vaccino di Pfizer/BioNTech ha impiegato appena dieci mesi dal momento dell’avvio del suo sviluppo alla prima autorizzazione, un record per le soluzioni di questo tipo che di solito richiedono anni prima di essere distribuite sul mercato. L’Agenzia regolatrice dei farmaci inglese (MHRA) ha rivisto le analisi e i dati forniti dalle due aziende, e raccolti nel corso dei loro test clinici con circa 44mila volontari avviati la scorsa estate. Nell’ultima fase (su 3) della sperimentazione, il vaccino si era rivelato efficace al 95 per cento, un dato superiore a quanto atteso da numerosi esperti e osservatori. Il governo britannico ha in seguito recepito la raccomandazione per l’autorizzazione da parte dell’MHRA. Il ministro della Salute britannico, Matt Hancock, ha detto in un tweet che “un aiuto è in arrivo” e che “il sistema sanitario nazionale è pronto per avviare le vaccinazioni all’inizio della prossima settimana”.
Il Regno Unito ha approvato il vaccino di Pfizer-BioNTech. È il primo paese a farlo ad appena dieci mesi dall'avvio dello sviluppo del vaccino contro il coronavirus, entro pochi giorni saranno distribuite le prime dosi.
Mentre in Italia, e generalmente in Europa, i dati sulle vendite delle automobili FIAT continuano a essere molto deprimenti, in Brasile FIAT produce il 60 per cento in più di veicoli rispetto all’Italia con il 60 per cento di dipendenti in meno. Ne scrive Enrico Marro sul Sole 24 Ore. Del confronto tra gli stabilimenti Fiat europei si è già scritto: la fabbrica gioiello polacca di Tychy con i suoi circa 6mila addetti nel 2011 ha prodotto da sola quasi 468mila vetture, ossia poco meno delle 472mila vetture sfornate da cinque impianti italiani con oltre 24mila operai (per l’anno scorso sono da calcolare anche le ultime 37mila auto assemblate a Termini Imerese prima della chiusura).
I record di FIAT in Brasile. Mentre in Italia le cose vanno come vanno, dall'altra parte del mondo le cose per Marchionne funzionano: il Sole 24 Ore scrive che il confronto è "incredibile".
La polizia ha catturato a Taverne d’Arbia, in provincia di Siena, Giuseppe Mastini: evaso il 30 giugno dal carcere di Fossano dove stava scontando l’ergastolo. Mastini, che era noto anche con lo pseudonimo di “Johnny lo Zingaro”, è stato fermato mentre si trovava in un appartamento che, scrive Repubblica, apparteneva ai parenti di una donna con cui Mastini aveva una relazione. Mastini era stato condannato all’ergastolo nel 1989 ma dal 2016 godeva della semilibertà e lavorava di giorno in una scuola di polizia penitenziaria vicino a Savona: il 30 giugno scorso – dopo aver lasciato il carcere, dove dormiva – non si era presentato al lavoro e dopo qualche ora era stato considerato ufficialmente evaso. È stato catturato il latitante Giuseppe Mastini detto Johnny Lo Zingaro, evaso il 30 giugno scorso dal carcere di Fossano (Cuneo) pic.twitter.com/tVJaIqj5iR
È stato catturato in provincia di Siena Giuseppe Mastini, evaso dal carcere di Fossano il 30 giugno.
«Anche se hai un’idea, hai sempre bisogno di ascoltare altri punti di vista per capire la tua stessa idea»: lo ha detto un ex studente della Scuola Holden di Torino, spiegando perché iscriversi a un corso di scrittura. Sia in Italia che negli Stati Uniti – il posto da cui i corsi di scrittura sono arrivati – ci sono stati ampi dibattiti sulla loro utilità, ma il punto dell’ex studente è quello che chiude sempre il dibattito: per capire cosa scrivere e per farlo bene – per tirarlo fuori, se non per impararlo – il confronto con una persona esperta (l’insegnante) e con dei lettori interessati (i compagni di corso) è lo strumento più prezioso. Ed è vero sia quando si hanno 23 anni, una laurea in lettere e il sogno di fare lo sceneggiatore, sia quando si sono passati i 40 e si vuole una volta per tutte provare a mettere giù una storia a cui si pensa da tempo. Per questo a un certo punto Alessandro Baricco, lo scrittore che ha fondato la Holden, se ne è inventata una per tutti quelli che in giro per l’Italia gli dicevano «ci verrei tanto volentieri, ma non ho l’età». Sono i corsi Holden Over 30 che iniziano ogni autunno (tra poco) e ogni primavera. Le lezioni sono il venerdì pomeriggio e al fine settimana, proprio per chi «lavora sempre» ma ha anche il «desiderio di vivere altre vite» e «scoprire cose che ancora non si conoscevano a cinquant’anni», sempre per citare ex studenti soddisfatti.
Imparare a scrivere bene a 30 anni o più. Alla Scuola Holden di Torino ci sono due corsi di scrittura per chi è diventato adulto facendo altro: e gli ex studenti ne parlano molto bene.
Il 25 maggio di cinquant’anni fu presentato a New York il film Midnight Cowboy, che una volta arrivato in Italia sarebbe diventato Un uomo da marciapiede. Il film fece molto parlare per certi suoi temi (prostituzione e omosessualità) e fu apprezzato per alcune sue scene ma soprattutto per i personaggi, interpretati da due attori allora alle prime armi: Jon Voight e Dustin Hoffman. Vinse anche l’Oscar per il miglior film. Il film era tratto da un omonimo romanzo del 1965. Voight non era molto noto e aveva da poco recitato nel western L’ora delle pistole, di John Sturges. Hoffman ci arrivò giovane ma comunque già famoso, perché nel 1967 era stato il laureato in Il laureato.
7 motivi per vedere “Un uomo da marciapiede”. O rivedere, a 50 anni dalla sua uscita nei cinema: per i più giovani, questi due sono Jon Voight e Dustin Hoffman.
Lunedì sera la ARD, la tv pubblica tedesca, ha trasmesso un film tv intitolato Terror – Ihr urteil (“Terrorismo – Il vostro verdetto”), incentrato su un ipotetico attentato terroristico in Germania. La trama del film racconta di un pilota dell’aviazione tedesca che sceglie di abbattere un aereo di linea dirottato da alcuni terroristi di al Qaida, prima che si schianti su uno stadio dove è in corso una partita di calcio. Il film si concentra sul successivo processo che è costretto a subire il pilota che ha abbattuto l’aereo, dato che lo ha fatto in autonomia dai suoi superiori. La particolarità del film non è soltanto l’argomento piuttosto attuale – da mesi in Germania la minaccia di attentati terroristici è «molto alta», secondo il governo – ma anche il formato del film: verso la parte finale, gli spettatori sono stati invitati a giudicare se il pilota fosse innocente o colpevole. La produzione aveva girato due finali diversi per assecondare i due possibili esiti della votazione. Ha vinto la mozione secondo cui il pilota è innocente, votata dall’86,9 per cento delle persone che hanno partecipato al sondaggio: ed è stato mandato in onda il relativo finale. Il film è andato in onda in contemporanea anche in Austria e Svizzera, dove i risultati della votazione sono stati simili.
Il film tedesco interattivo su un attentato terroristico. È andato in onda sulla tv pubblica, chiedeva agli spettatori di giudicare colpevole o innocente un pilota costretto ad abbattere un aereo commerciale: ha avuto molto successo.
Massimo Piattelli-Palmarini, professore di scienze cognitive all’Università dell’Arizona, ha raccontato sul Corriere della Sera l’edizione 2015 del Premio Ig Nobel, il premio assegnato ogni anno negli Stati Uniti alle ricerche scientifiche più bizzarre e improbabili (la prima edizione fu nel 1991). Per esempio, quest’anno il Premio Ig Nobel nella categoria “scienze umane” è andato a una ricerca dal titolo “Principi universali nel problema di riparare (sic) la comunicazione” in cui si dimostra come il suono “eh?”, usato per comunicare di non aver compreso o di non credere a un’affermazione del proprio interlocutore, sia identico in quasi tutte le lingue del mondo. Tre psicolinguisti del prestigioso e agguerritissimo Istituto Max Planck di Nimega, Mark Dingemanse, Francisco Torreira e Nick Enfield, hanno appena ricevuto lo speciale, ma ambito, premio Ig Nobel. Si noti, non il Nobel, ma un succedaneo, che gioca sulla parola ignobile. Questo premio, creato nel 1991 quasi come uno scherzo, va a coloro che pubblicano risultati tra lo strano, l’incredibile e il faceto, ma che poi, a ragion veduta, sono considerati originali e importanti. Risultati che, come dice la formula del premio: «Prima fanno ridere e poi fanno pensare».
I premi Ig Nobel 2015. Si assegnano dal 1991 a scoperte davvero bizzarre: per esempio, sapevate che l'esclamazione "eh?" è diffusa in quasi tutte le lingue del mondo?.
Nella notte tra l’11 e il 12 novembre del 1940, durante la Seconda guerra mondiale, la flotta navale della Regia Marina italiana venne bombardata nel porto di Taranto dagli aerei inglesi. Morirono 58 marinai italiani, circa 600 rimasero feriti e sei navi da guerra furono danneggiate. Quella notte viene ricordata come “la notte di Taranto” o “la battaglia di Taranto”, e avvenne esattamente 75 anni fa. Due premesse La base navale di Taranto era ben attrezzata per la riparazione delle navi danneggiate, ma non altrettanto per proteggere quelle stesse navi da un eventuale bombardamento aereo o dal lancio dei siluri: le contraerei erano poche e poco potenti, la rilevazione per l’intercettazione degli aerei nemici in avvicinamento era affidata a vecchi strumenti risalenti alla Prima guerra mondiale, le reti anti-siluro erano circa un terzo di quelle che sarebbero servite ed erano state distese a molta distanza dalle navi: cosa che avrebbe permesso di salpare rapidamente (senza doverle rimuovere) ma che ne comprometteva l’efficacia.
La notte di Taranto, 75 anni fa. La storia del bombardamento con cui durante la Seconda guerra mondiale la marina britannica decimò la flotta italiana, mostrandone tutta la debolezza.
L’ex presidente della Camera Irene Pivetti è indagata dalla Procura di Siracusa nell’ambito di un’inchiesta sull’importazione e distribuzione di mascherine dalla Cina. Pivetti è amministratrice delegata della Only Italia Logisitcs s.c.a.r.l., società di cui si era occupata Repubblica qualche giorno fa. I reati ipotizzati a suo carico sono frode in commercio e immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza: la Only Italia Logistics avrebbe importato dalla Cina mascherine con falsa certificazione di conformità e le avrebbe poi vendute in Italia nonostante la mancata validazione dell’INAIL. Nell’inchiesta è coinvolto anche il distributore Salvatore Stuto. Le indagini, scrive tra l’altro Repubblica, «puntano a capire se queste mascherine sono le stesse acquistate dalla Protezione Civile». La Guardia di finanza di Siracusa, scrive ANSA, ha sequestrato 9 mila di queste mascherine in diverse città italiane. Irene Pivetti, all’Adnkronos, ha detto: «Bene l’inchiesta che riporta la verità al centro: al magistrato spiegheremo come stanno le cose, abbiamo tutte le carte a posto».
Irene Pivetti è indagata a Siracusa perché la sua società avrebbe importato e distribuito mascherine non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza.
Il governo ha approvato un decreto legge con alcune nuove misure restrittive per provare a contenere i contagi da coronavirus nelle prossime settimane. Le misure entreranno in vigore il 15 marzo e varranno fino al 6 aprile, comprendendo quindi il periodo delle festività pasquali. Il decreto prevede, dal 15 marzo, «l’applicazione, nei territori in zona gialla, delle misure attualmente previste per la zona arancione» e il passaggio in zona rossa per le regioni «in cui si verifichi una incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, a prescindere dagli altri parametri riferiti al colore della zona». Il decreto conferma inoltre quanto previsto dal DPCM del 2 marzo: i presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano possono applicare le misure previste per la zona rossa – o anche «ulteriori motivate misure più restrittive» – in province o in aree «in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determini alto rischio di diffusività o induca malattia grave».
Le nuove restrizioni decise dal governo. Entreranno in vigore dal 15 marzo e riguardano, tra le altre cose, anche le festività pasquali.
Volvo, grande società svedese produttrice di auto, sta vivendo un momento di rinascita dopo la grave crisi che all’inizio del decennio la portò vicino alla bancarotta. Nel primo trimestre del 2016 il suo margine operativo, una delle principali misure della redditività di una società, è passato da 0 nello stesso periodo del 2015 a +7,5 per cento, più dei principali operatori del settore “premium”: BMW, Mercedes-Benz e Audi. Il suo principale SUV, l’XC-90, ha vinto più di cento premi in tutto il mondo ed è arrivato vicino a ottenere il riconoscimento “Auto europea dell’anno”, oltre ad aver vinto il “North American Truck of the Year” del 2016. Secondo gli esperti e gli stessi amministratori della società, questi successi derivano proprio dagli anni della crisi e dalla fiducia che i nuovi proprietari cinesi hanno dato ai manager della società. Fondata nel 1927, Volvo è una casa automobilistica europea storica. Il suo settore è quello dei veicoli “premium”, di cui è il quinto produttore in Europa, anche se a una certa distanza dai suoi principali concorrenti. Fino ad anni piuttosto recenti, Volvo produceva automobili considerate molto sicure ma piuttosto brutte (“boxy”, dicono gli anglosassoni, cioè “squadrate”). Soprattutto negli Stati Uniti erano accompagnate dalla fama di auto preferite delle élite di sinistra. Si tratta di un’associazione che deriva probabilmente dal fatto che le Volvo sono sicure ma poco appariscenti, più attente ai consumi che alle prestazioni. Una ricerca del 2011 ha confermato che la Volvo C30 era la seconda auto preferita dagli elettori del Partito Democratico, dopo la Honda Civic Hybrid. Tuttora, quando i conservatori devono dipingere lo stereotipo del ricco di sinistra (il “radical chic”, diremmo in Italia), indicano tra le sue caratteristiche l’amore per la Francia, per il cappuccino e, appunto, per le Volvo: ma è stata ed è ancora anche una macchina amata da surfisti, fricchettoni e gente di Portland, nelle sue versioni più vintage.
La rinascita di Volvo. Come i produttori delle auto da "radical chic" – vi risulta? – sono riusciti a rialzarsi dopo la crisi di sei anni fa, grazie a un compratore cinese.
Due persone sono state ferite ieri ad Ostia, vicino Roma, nel corso di una sparatoria. Entrambi sono state ferite alle gambe e nessuno delle due è in pericolo di vita. La sparatoria è iniziata giovedì sera alle 22 quando due uomini armati sono entrati in una pizzeria della città e hanno sparato al proprietario e a uno dei cuochi, che i giornali identificano soltanto con le iniziali dei loro nomi. Il modo in cui è stato fatto l’agguato fa pensare a un gesto intimidatorio da parte di un’organizzazione criminale. Ostia, e in particolare i quartieri occidentali di Nuova Ostia, sono da tempo zone molto degradate dove è presente una potente criminalità organizzata di basso livello, ma ugualmente molto violenta. Della criminalità di Ostia si è tornato a parlare dopo la pubblicazione del video che mostra il giornalista RAI Daniele Piervincenzi mentre viene picchiato da Roberto Spada, proprietario di una palestra e membro di una delle principali famiglie criminali della città.
Due persone sono state gambizzate a Ostia nel corso di una sparatoria.