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Domenica sera i Rolling Stones si sono esibiti alla 02 Arena di Londra nel primo dei cinque concerti che terranno per celebrare i cinquant’anni della loro carriera. Sul palco, oltre a Mick Jagger (69 anni), Keith Richards (68), Charlie Watts (71) e Ronnie Wood (65), sono saliti anche gli ex componenti del gruppo Bill Wyman e Mick Taylor, mentre la cantante americana Mary J. Blige ha cantato Give Me Shelter insieme a Jagger. Jagger ha ringraziato il pubblico e ha detto che «è incredibile che facciamo ancora cose del genere e che voi compriate ancora i nostri dischi e veniate ai nostri spettacoli». Il gruppo ha suonato 23 canzoni, esibendosi per circa due ore davanti a 20 mila persone. Il concerto si è aperto con un video-omaggio da parte di cantanti e personaggi famosi tra cui Elton John, Iggy Pop e Johnny Depp e si è concluso con Jumpin’ Jack flash. Il prossimo concerto si terrà, sempre a Londra, il 29 novembre, seguiranno una tappa a Brooklyn, New York, l’8 dicembre e due esibizioni a Newark, in New Jersey, il 13 e 15 dicembre.
Il concerto per i 50 anni dei Rolling Stones. Foto e video del primo di cinque concerti celebrativi, ieri sera a Londra.
Ciclicamente sui giornali nelle biografie di personaggi importanti vengono sottolineati gli studi giovanili nell’Ordine cattolico dei gesuiti, come implicita indicazione di un’istruzione particolarmente prestigiosa e ammirevole, diversa da tutte le altre. Anche Mario Draghi, incaricato due giorni fa di provare a formare un nuovo governo, «ha studiato dai gesuiti». Come del resto moltissimi altri economisti, giornalisti, personaggi dello spettacolo e politici: compresi l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e l’ex presidente del Consiglio Mario Monti, citatissimi in questi giorni come precedenti di illustri economisti chiamati a risolvere i guai della politica, rispettivamente nel 1993 e nel 2011. Per capire cosa abbia di così speciale l’educazione impartita dai gesuiti, occorre cominciare dalla Compagnia di Gesù, l’ordine religioso fondato nel 1540 da sant’Ignazio di Loyola – un cavaliere basco che diventò molto religioso dopo aver rischiato di morire – con una storia lunga secoli, e piuttosto frammentata. Si può dividere grossomodo in due periodi: il primo va dall’anno della fondazione a quello del provvisorio scioglimento, avvenuto nel 1773, e il secondo da quando la Compagnia venne ristabilita, nel 1814, fino ad oggi. Tra i tratti essenziali del pensiero di sant’Ignazio c’era la prescrizione di una zelante obbedienza ai superiori e alla Santa Sede (Perinde ac cadaver, cioè obbedire “come un corpo morto”), ma anche un’attenzione alla vita interiore e all’intelletto. Il suo testo più famoso sono gli Esercizi spirituali, un manuale di preghiera e meditazione interiore ancora oggi molto studiato.
Cosa significa “studiare dai gesuiti”. Lo ha fatto Mario Draghi, come tanti altri personaggi illustri per i quali viene puntualmente ricordato: cosa c'è di tanto speciale?.
BBC Music ha chiesto ai suoi lettori di scegliere e votare le dieci migliori cover di sempre. In cima alla classifica è arrivata la versione dei Pet Shop Boys di “Always On My Mind”. La canzone – scritta da John Christopher, Mark James e Wayne Carson – era stata cantata per la prima volta da Elvis Presley e Brenda Lee nel 1972. Al secondo posto è arrivata “Hurt” nella versione di Johnny Cash (l’originale è dei Nine Inch Nails), seguita da “Walk On By” cantata dagli Stranglers (l’originale era di Dionne Warwick). A seguire il resto della classifica, che contiene cover così famose che forse non sapete che sono cover. 1. Pet Shop Boys – “Always On My Mind” (versione originale cantata da Elvis Presley e Brenda Lee)
Le dieci migliori cover di sempre, secondo BBC Music. Al primo posto ci sono i Pet Shop Boys, e alcune della lista sono così famose che forse non sapete che sono cover.
Gli One Direction, la band nata nel 2010 durante l’edizione britannica di X-Factor e diventata negli anni uno dei più popolari e apprezzati gruppi pop tra gli adolescenti di tutto il mondo, hanno deciso di prendersi una pausa dalla loro attività musicale comune. La notizia era stata data inizialmente dal tabloid inglese Sun, secondo cui la pausa riguarderà sia i concerti che il lavoro in studio della band, comincerà il prossimo marzo e durerà un anno: durante quel tempo i quattro membri degli One Direction potranno concentrarsi su progetti solisti e tour individuali. Dopo 24 ore dalla pubblicazione dell’articolo, la decisione è stata confermata dagli stessi membri della band: «Girano molte voci», ha scritto Niall Horan su Twitter. «Non ci stiamo separando, ma ci prenderemo una meritata pausa a un certo punto l’anno prossimo». Anche Louis Tomlinson ha scritto su Twitter che «è solo una pausa».
Gli One Direction hanno deciso di prendersi una pausa l’anno prossimo. Non si sciolgono, ma per un po' sospenderanno le attività comuni: la notizia è stata anticipata dal Sun e poi confermata dalla band.
È stato diffuso il primo trailer di Rogue One: A Star Wars Story, il primo di una trilogia di film che faranno da spin-off per la saga fantascientifica di Star Wars (di cui finora sono usciti sette film). Rogue One è una specie di prequel del primissimo film della saga, Una nuova speranza, e uscirà il 16 dicembre 2016. Finora si sapeva molto poco della trama: solamente che sarebbe stato incentrato sul gruppo di ribelli che riesce a rubare i piani per distruggere la Morte Nera, l’enorme stazione spaziale del malvagio Impero galattico, che viene distrutta alla fine di Una nuova speranza. Le vicende e i personaggi di Rogue One sono indipendenti dai film della saga principale, ma è probabile che ci saranno continui riferimenti e rimandi soprattutto ai film della trilogia “originale”, usciti fra il 1977 e il 1983. Gli attori più famosi del cast sono Felicity Jones – che a quanto sembra dal trailer sarà la protagonista del film – nota per essere stata di recente la co-protagonista della Teoria del tutto, e Diego Luna, un attore messicano che si è visto ad esempio in Milk, The Terminal e Elysium. Abbiamo analizzato scena per scena il trailer, sperando di capirne qualcosa di più.
Il trailer di “Rogue One: A Star Wars Story”, spiegato bene. Analizzato scena per scena, con tutto quello che c'è da sapere (c'è persino una specie di samurai).
L’1 febbraio Alphabet, il nome con cui ora viene chiamato il gruppo aziendale di Google, è diventata la società per azioni più grande del mondo. Ieri Alphabet ha annunciato di avere registrato 4,9 miliardi di dollari in profitti (circa 4,5 miliardi di euro) nell’ultimo trimestre: la notizia ha fatto crescere il valore dei titoli di circa il 6 per cento e il totale del capitale azionario (il valore delle singole azioni moltiplicato per il loro numero) è arrivato a 568 miliardi di dollari. Finora la società per azioni più grande del mondo era Apple, che attualmente vale 535 miliardi di dollari. Gli investitori erano timorosi delle perdite che il lato più sperimentale di Alphabet (come le auto che si guidano da sole) avrebbe potuto portare agli altri rami dell’azienda. Alphabet ha comunicato che sono stati spesi 3,6 miliardi lo scorso anno in questi progetti, ma i ricavi derivanti dalla parte “Google” dell’azienda vanno così bene da rendere trascurabili i fondi persi. I ricavi di Google derivano in larghissima parte dalle pubblicità su internet e dallo sviluppo del settore “mobile”. È stato inoltre annunciato che Gmail, il servizio di posta elettronica di Google, ha raggiunto il miliardo di utenti (lo stesso giorno il medesimo risultato è stato raggiunto anche da WhatsApp). Gmail è il settimo servizio di Alphabet ad arrivare al miliardo di utenti: gli altri sono Google Search, Chrome, YouTube, Android, Google Maps e Google Play.
Alphabet è diventata la società per azioni più grande del mondo. Quella che prima era Google, e ora la controlla: ha superato Apple che invece va piuttosto male.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui: e qui ce ne sono alcune altre accessibili a tutti. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: invece qui sotto, online sul Post per gli abbonati, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone delle Au revoir Simone. Una canzone da mattina pigra, che entra un raggio di sole e vi girate dall'altra parte.
Oltre l’80 per cento dei creditori privati della Grecia ha accettato di scambiare i suoi titoli con dei nuovi titoli dal valore nominale più che dimezzato, permettendo così al paese in grande difficoltà di ristrutturare parte del suo debito e accedere al secondo prestito internazionale garantito da Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale. Il governo greco ha detto che alcune clausole automatiche imporranno l’accordo anche a parte di coloro che non lo hanno ufficialmente accettato, portando l’adesione totale al 96 per cento. Perché il prestito venisse erogato serviva un’adesione di almeno il 75 per cento dei creditori. Si prevede che l’accordo dia respiro per un po’ ai rendimenti sui titoli greci e abbia effetti positivi anche sulle altre economie europee in difficoltà, a cominciare da quella italiana. Alla luce del nuovo accordo, il debito greco verso i privati si ridurrà a poco meno di 100 miliardi di euro, contribuendo così a portare il rapporto tra debito a PIL entro il 2020 dal 160 per cento al 120,5 per cento.
La Grecia trova l’accordo sul debito. Oltre l'80 per cento dei creditori privati ha accettato il deprezzamento dei propri titoli: che cosa vuol dire e che cosa cambia adesso.
Quando si parla del numero dei parlamentari, in Italia, si registra una praticamente totale convergenza attorno a una singola posizione: sono troppi. C’è un tale accordo su questa tesi che si litiga sul passo successivo: se siamo tutti d’accordo, perché non si fa nulla? Chi chiede la riduzione del numero dei parlamentari, in Italia, lo fa principalmente per due ragioni: la prima è la riduzione – simbolica, ma i simboli contano – delle risorse impiegate dallo Stato per mantenere la classe politica; la seconda è l’assenza di una ragione per avere un numero così alto di parlamentari – in Italia sono 945, più i senatori a vita – a fronte della mancata correlazione tra i parlamentari e un determinato e circoscritto collegio elettorale (con l’attuale legge elettorale, i parlamentari sono eletti con liste bloccate su base regionale).
I rischi di ridurre i parlamentari. Negli Stati Uniti c'è chi sostiene che siano pochi, non troppi.
Ogni anno, nella seconda metà di dicembre, Google realizza un doodle chiamato “Buone Feste!” con cui fa gli auguri ai suoi utenti. I doodle sono quelle animazioni o disegni che sostituiscono il logo del motore di ricerca sulla sua pagina iniziale, per celebrare ricorrenze o anniversari importanti. Quello relativo alle feste natalizie è una tradizione di Google da tanti anni, e il primo risale addirittura al 1999. Il doodle “Buone Feste!” di quest’anno è stato inserito oggi sulla pagina di Google: mostra una famiglia di pinguini che si prepara a trascorrere le vacanze in un posto caldo, e a raggiungere un tucano e altri uccelli tropicali. Quello di oggi è solo il primo doodle di una serie che continuerà nei prossimi giorni con altri “episodi”, e si concluderà a Capodanno.
“Buone Feste!”: il doodle di Google per le feste di Natale. Il doodle delle feste natalizie è una tradizione di Google da tanti anni (il primo risale addirittura al 1999): quest'anno i protagonisti sono dei pinguini in partenza per le vacanze.
Nella varietà di animali da fotografare questa settimana ci sono un po’ di cuccioli – piccoli cobra appena nati, oltre a una zebra e una giraffa – e chi festeggia i 30 anni, ed è ormai grandicello. E poi cani pettinatissimi, e un altro scoiattolo nella neve. Tra gli animali a cui siamo affezionati qui al Post ci sono i vombati, come quello nel centro faunistico protetto di Healesville, in Australia. Certo, ci piacciono anche i panda, ma forse non abbastanza da fare ore di coda per fotografarli. O forse sì, ma non lo confesseremo mai. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Cani pettinatissimi, vombati, granchi giganti e gatti fuori posto, nelle foto animalesche migliori della settimana.
Le piattaforme di raccolta fondi online o crowdfunding – quei siti che permettono di organizzare raccolte fondi per finanziare vari tipi di progetti – sono nate per sostenere idee imprenditoriali o produzioni culturali ma nel tempo sono diventate sempre di più, si sono diversificate e specializzate: alcune permettono di raccogliere soldi per persone che ne hanno bisogno perché hanno un problema economico, in molti casi legato a una malattia grave. YouCaring e GiveForward, per esempio, sono fatte apposta per le persone che hanno bisogno di pagare costose spese mediche, spese scolastiche, i costi di un funerale o cose simili. GoFundMe, una piattaforma più grande, permette di finanziare vari progetti ma ha una sezione specifica per aiutare chi chiede donazioni per ragioni di salute: nel 2011, cioè dopo un anno dall’apertura di GoFundMe, c’erano state ottomila campagne di crowdfunding di questo tipo, nel 2015 sono state più di 740mila in tutto il mondo. Si possono chiedere soldi per qualsiasi tipo di trattamento medico, fatta eccezione per le interruzioni volontarie di gravidanza e l’eutanasia. GoFundMe si può usare anche dall’Italia, grazie al sistema di pagamento Stripe, e lo stesso vale per YouCaring, grazie a PayPal. Gli italiani che lanciano una campagna di crowdfunding su queste piattaforme spesso hanno bisogno di andare all’estero per fare delle visite specialistiche, perché hanno malattie rare o ancora poco conosciute in Italia, oppure perché vorrebbero sottoporsi a cure sperimentali presenti in altri paesi. Tra le altre, in questo momento su GoFundMe ci sono le raccolte fondi di una donna sarda che vorrebbe farsi seguire da un medico americano specializzato nella cura della malattia di Lyme e quelle dei genitori di due bambini che hanno un raro tipo di tumore al cervello, molto aggressivo: per uno dei due bambini si chiedono fondi per finanziare un viaggio e un’operazione negli Stati Uniti, per l’altro soldi per partecipare a una sperimentazione britannica. La donna sarda ha già raccolto 17mila euro dei 20mila di cui ha bisogno, i genitori di uno dei due bambini 60mila euro dei 100mila che chiedono.
Le raccolte fondi per aiutare i malati hanno qualche rischio. Per esempio che favoriscono i malati più bravi col marketing e la promozione della loro condizione.
I saldi invernali del 2015 – le vendite a prezzi scontati nel settore commerciale dell’abbigliamento – sono stati anticipati a sabato 3 gennaio in gran parte delle regioni italiane, eccetto Basilicata e Campania, dove i saldi sono cominciati venerdì 2 gennaio. La decisione di anticipare l’inizio dei saldi a sabato invece di lunedì 5 gennaio – la data prevista inizialmente – era stata spiegata lo scorso 18 dicembre dal presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino: «In questo modo si consente ai consumatori e ai negozianti di utilizzare il week end», aveva detto Chiamparino. (La storia dei saldi, quando sono nati e come)
I saldi 2015, regione per regione. L'inizio dei primi saldi dell'anno è stato anticipato a oggi, sabato 3 gennaio, invece di lunedì 5: così si può sfruttare il fine settimana.
Ghost in the Shell – che esce in Italia oggi, giovedì 30 marzo – è un nuovo film con Scarlett Johansson tratto da un omonimo manga cyberpunk, uscito per la prima volta nel 1989. È descritto come un film d’azione e di fantascienza, e anche un po’ thriller, e il regista è Rupert Sanders, quello di Biancaneve e il cacciatore. In Ghost in the Shell Johansson interpreta Kusanagi, una poliziotta-cyborg che è sulle tracce di un pericoloso hacker. Oltre a lei nel cast ci sono anche Pilou Asbæk, Takeshi Kitano, Juliette Binoche e Michael Pitt. Prima di essere un film di Hollywood, Ghost in the Shell è stato un apprezzatissimo manga che è poi diventato un media franchise: un insieme di storie (scritte, recitate o animate), videogiochi e narrazioni varie che condividono lo stesso mondo, ampliandolo di volta in volta. Il film era per questo molto atteso e, da alcuni, molto criticato per la scelta di Johansson perché, per farla breve, non è giapponese mentre lo è il personaggio che interpreta. Il film è quindi stato accusato di whitewashing. In generale whitewashing significa “imbiancatura” e, in senso figurato, “mascheramento”; nel contesto cinematografico il whitewashing è la pratica di far recitare attori bianchi in ruoli di personaggi non bianchi.
Cose da sapere prima di vedere “Ghost in the Shell”. Esce oggi, la protagonista è Scarlett Johansson e potete vederlo anche se non andate matti per il manga o il film d'animazione del 1995 (niente spoiler).
Gli scarafaggi scorrazzano sulla Terra da quasi 320 milioni di anni: come sa bene chi ha fatto i conti con una loro infestazione, sono insetti famelici, molto veloci e difficili da uccidere. A molti è capitato di provare a spiaccicarli pestandoli, scoprendo pochi istanti dopo avere alzato la suola della scarpa che lo scarafaggio era ancora vivo e vegeto e pronto a darsela a gambe prima di fare una brutta fine. La capacità di sopravvivere a forti pressioni è dovuta alla sorprendente flessibilità del corpo di questi insetti, come ha scoperto un gruppo di ricercatori presso l’Università della California, Berkeley, il più antico ateneo dello stato americano. Robert Full e il suo dottorando Kaushik Jayaram hanno messo alla prova la flessibilità di alcuni esemplari di blatta americana (Periplaneta americana), uno degli scarafaggi più diffusi al mondo e che vive a diverse latitudini, comprese quelle delle regioni meridionali italiane. I ricercatori hanno costruito piccoli tunnel con strettoie di vario tipo, facendovi poi passare al loro interno gli scarafaggi e filmando il loro passaggio con una videocamera che registra un alto numero di fotogrammi al secondo, superiore a quello delle classiche videocamere, per osservare meglio al rallentatore il comportamento di questi animali.
Perché è così difficile spiaccicare gli scarafaggi? una nuova ricerca ha mostrato quanto il loro esoscheletro è resistente e flessibile insieme: il video è piuttosto esplicativo, se non vi fanno troppo schifo.
Il premio Nobel per la Fisica è stato assegnato ai fisici François Englert e Peter W. Higgs per la teorica scoperta di un meccanismo che contribuisce a capire l’origine della massa delle particelle subatomiche, e che è stata recentemente confermata attraverso la scoperta della prevista particella fondamentale [il bosone di Higgs, ndr], dagli esperimenti ATLAS e CMS del Large Hadron Collider del CERN di Ginevra.
Il Nobel per la Fisica a François Englert e Peter W. Higgs. Per i loro studi sulle particelle subatomiche e sul bosone di Higgs.
Venerdì il Tribunale Regionale di Giustizia amministrativa (TRGA) di Trento ha sospeso l’ordinanza con cui il presidente della provincia autonoma Maurizio Fugatti aveva ordinato l’abbattimento di un’orsa. Identificata dal codice JJ4, è l’animale che a fine giugno aveva ferito due uomini che stavano facendo un’escursione lungo un sentiero del monte Peller, tra la Val di Non e la Val di Sole. Avevano fatto ricorso contro l’ordinanza varie associazioni ambientaliste, tra cui il WWF che ha raccolto più di 100mila firme per scongiurare l’abbattimento dell’orsa. Il decreto del TRGA di Trento stabilisce che, considerando che incidente tra l’orsa e gli escursionisti non è stato molto grave, prima di decidere l’uccisione dell’animale sia necessario applicare altre misure meno drastiche previste dal Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (detto più brevemente PACOBACE). Queste misure sono la cattura, in modo da mettere un radiocollare all’orsa o per trasferirla in un’altra area, oppure la cattura allo scopo di tenerla in cattività.
Perché uccidiamo gli orsi? se ne discute spesso in Trentino per via delle regole locali, che qualche anno fa hanno subito una modifica contestata dagli animalisti.
La seconda prova della maturità è stata affrontata giovedì 19 giugno da quasi mezzo milione di studenti delle scuole superiori italiane: si è trattato delle prove di maturità sulle materie che più caratterizzano il tipo di scuola che hanno frequentato nel loro corso di studi. I ragazzi ammessi alla maturità sono stati il 95,7 per cento e ieri, mercoledì 18 giugno, hanno iniziato gli esami con il tema. Come era stato annunciato lo scorso gennaio, gli studenti del liceo classico hanno dovuto tradurre una versione dal greco. L’autore scelto quest’anno è stato Luciano di Samosata con un suo testo tratto dal saggio “Del non credere facilmente alla calunnia”. La prova aveva un titolo orientativo diverso per l’estratto di testo: “L’ignoranza acceca gli uomini“. Una versione di Luciano era già stata utilizzata nell’esame di maturità del 1990.
Maturità 2014: le tracce della seconda prova. Luciano (greco) al Classico, come sempre matematica allo Scientifico e i problemi per gli istituti tecnici: le cose da sapere sul secondo giorno dell'esame di stato per le superiori.
La scuola di Amatrice è crollata quasi del tutto a causa del terremoto del 24 agosto nel Centro Italia: il periodo dell’anno e il fatto che la scossa sia avvenuta di notte hanno fatto sì che non ci siano stati feriti, ma il crollo di una scuola ha portato a nuove discussioni sulla situazione degli edifici pubblici in Italia. Nel caso specifico, poi, ha portato a diverse accuse nei confronti della ditta che pochi anni fa aveva eseguito dei lavori di adeguamento antisismico della struttura. Repubblica oggi ha intervistato il proprietario della società che ottenne quei lavori in appalto, il quale ha spiegato la sua versione della storia, mostrandola più complessa di quanto non fosse sembrato finora. La scuola di Amatrice è un istituto omnicomprensivo di cui fanno parte la scuola dell’Infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria di I grado (elementari e medie) e un liceo scientifico, che si trova però in una sede distaccata. L’edificio che è crollato in seguito al terremoto, e che è stato poi danneggiato da diverse scosse successive, è quello intitolato a Romolo Capranica, che si trova in Viale Saturnino Muzii. È una costruzione di due piani a forma di “U”, con un corpo centrale dove si trova l’ingresso principale e due ali a sinistra e a destra: il crollo più grave ha riguardato il corpo centrale, mentre il resto della struttura sembra aver resistito alle prime scosse di terremoto venendo danneggiata però da quelle successive. La scuola, inaugurata nel 1936 e ampliata in due occasioni, era stata ristrutturata l’ultima volta nel 2012 e ora è inutilizzabile: dovrà probabilmente essere demolita e ricostruita. Sul crollo della scuola la procura di Rieti ha aperto un unico fascicolo con l’ipotesi di reato di disastro colposo.
Il crollo della scuola di Amatrice. È stata distrutta dal terremoto benché fosse stata ristrutturata nel 2012, ma si è fatta molta confusione su quei lavori, anche sui giornali.
Qualche giorno fa, a Manhattan, un uomo di 40 anni, George Bradshaw, ha rubato un iPhone 4 a una cassiera di un negozio (che stava ascoltando un video su YouTube) puntandole una pistola alla tempia. L’uomo è scappato con lo smartphone. La polizia è arrivata al negozio solo pochi minuti dopo ma ha impiegato poco tempo a ritrovare l’iPhone rubato, in quanto Bradshaw non aveva disinserito dal telefonino l’iCloud, il servizio che permette la sincronizzazione automatica di dati, contatti, immagini e brani musicali tra i vari dispositivi Apple dell’utente, ma anche la geolocalizzazione, ovvero la possibilità di condividere con contatti scelti la propria posizione, rilevata dal GPS del dispositivo, e di ritrovare lo smartphone in caso di smarrimento. La polizia ha così subito pensato di utilizzare l’app “Trova il mio iPhone”, disponibile gratuitamente su iTunes, che permette di localizzare su una mappa il cellulare dopo aver digitato l’ID Apple del proprietario (ossia la registrazione presso Apple dei propri dati identificativi), lo stesso che si utilizza per una serie di servizi come iTunes. In pochi minuti, gli agenti hanno individuato la posizione di Bradshaw. Quando si sono resi conto di essere molto vicini a lui, hanno utilizzato la funzione “Play Sound”, che fa sì che il cellulare smarrito emetta un suono, ad alto volume e di durata fino a due minuti (anche se è lo smartphone in modalità silenziosa), per essere localizzato più facilmente. Dopo una serie di squilli, Bradshaw è stato individuato e arrestato.
Tempi duri per i ladri di iPhone. Il New York Times racconta di come le applicazioni per rintracciare gli smartphone rubati sono ormai usate anche dalla polizia.
Seppure per poche ore, a inizio settimana Microsoft ha raggiunto in borsa un valore di mercato superiore a quello di Apple, a conferma del buon andamento delle azioni e delle scelte degli ultimi anni del suo CEO, Satya Nadella, per riorganizzare l’azienda e i suoi obiettivi. Nei giorni seguenti, Apple e Microsoft si sono contese il primato della maggiore capitalizzazione, concludendo la giornata in borsa di giovedì 29 novembre rispettivamente con 852,04 miliardi di dollari e 845,84 miliardi. Al di là dei sorpassi e controsorpassi nel breve periodo, il buon andamento delle azioni di Microsoft nell’ultimo anno racconta efficacemente i risultati raggiunti da una società che fino a qualche anno fa sembrava disorientata e incapace di reinventarsi. Breve termine Come spiega un’analisi di Steve Lohr sul New York Times, i successi di Microsoft possono essere spiegati nel breve e nel medio termine. Sull’immediato, le azioni della società hanno retto molto meglio rispetto a quelle di altre grandi aziende tecnologiche, nelle ultime settimane alle prese con un calo di fiducia da parte degli investitori, che stanno dimostrando una tendenza più marcata del solito a vendere le azioni del settore tecnologico statunitense. Nel caso di Apple, la diffidenza deriva dalle previsioni meno ottimistiche sulle vendite dei nuovi iPhone, presentati un paio di mesi fa, molto costosi e che faticano a scalzare i vecchi modelli nelle preferenze degli utenti. La stragrande maggioranza dei ricavi di Apple passa per le vendite degli iPhone: se queste calano si riduce per forza il giro di affari dell’azienda, che non vende altri prodotti con un successo paragonabile a quello dei suoi smartphone. Anche se Apple è economicamente molto solida, la prospettiva di vederla crescere meno del previsto preoccupa gli investitori, che diversificano di più le loro proprietà in borsa riducendo gli investimenti nell’azienda.
Il successo di Microsoft, di nuovo. Come ha fatto una delle società informatiche più grandi al mondo a riprendersi i suoi spazi in pochi anni, superando questa settimana Apple in borsa (per poco).
L’attore statunitense Jeffrey Tambor non farà parte della quinta stagione di Transparent, una delle serie tv più premiate di Amazon, dopo essere stato accusato di molestie sessuali da due donne. Tambor aveva finora negato le accuse, ma in un’intervista pubblicata ieri su Deadline ha comunque annunciato la fine della sua collaborazione con la serie: “Ho già espresso il mio profondo dispiacere se comportamenti da parte mia possano essere mai stati interpretati come aggressivi, ma l’idea che io abbia deliberatamente compiuto molestie è totalmente lontana dalla realtà. Considerata l’atmosfera politicizzata che sembra avere interessato la produzione, non vedo come io possa tornare a fare Transparent”. Tambor era stato accusato da un’attrice della serie, Trace Lysette, e da una sua ex assistente, Van Barnes, di avere fatto apprezzamenti di natura sessuale, commenti fuori luogo e altri tipi di molestie. Amazon non ha commentato la notizia, ma l’ideatrice di Transparent, Jill Soloway, aveva già iniziato a valutare con il resto della produzione una soluzione per escludere Tambor dalla prossima stagione della serie.
Jeffrey Tambor ha lasciato “Transparent” in seguito alle accuse di molestie sessuali che lo riguardano.
Da lunedì 16 agosto la Sicilia potrebbe essere la prima regione italiana a tornare in zona gialla, a causa di un netto peggioramento della situazione epidemiologica locale. Nell’ultima settimana sono stati rilevati 119 casi di contagio ogni 100mila abitanti; al 10 agosto il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale per i ricoverati per COVID-19 risulta del 14%, mentre quello dei reparti di terapia intensiva del 7%. Se questi dati dovessero peggiorare ulteriormente entro venerdì, quando ci sarà la prossima cabina di regia del ministero della Salute, in Sicilia potrebbero essere reintrodotte alcune restrizioni. In base ai nuovi criteri stabiliti dal decreto legge del 23 luglio, l’incidenza dei contagi rispetto alla popolazione è ancora un fattore importante nel passaggio di una regione da una zona a un’altra, ma non è più il criterio guida per la scelta. Una regione può passare dalla zona bianca a quella gialla solo nel momento in cui venga registrata un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti, a cui devono affiancarsi però anche entrambe queste due condizioni: un’occupazione dei posti letto in ospedale per pazienti ricoverati per la COVID-19 superiore al 15% e un’occupazione del 10% dei posti in terapia intensiva. La Sicilia è molto vicina a soddisfare questi requisiti. Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) risulta che la Sicilia ha altri 196 posti di terapia intensiva attivabili, che se venissero usati abbasserebbero di circa l’1,5 per cento il tasso di occupazione.
La Sicilia potrebbe tornare in zona gialla. A partire dal 16 agosto a causa del peggioramento dei dati su contagi e ricoveri, dovuto anche alla bassa percentuale di vaccinati.
Laura Puppato, consigliere regionale in Veneto per il Partito Democratico, ha annunciato oggi in un’intervista su Repubblica che intende presentarsi alle primarie del centrosinistra per il candidato premier: primarie non ancora ufficializzate, e di cui non c’è una data, ma in cui sono implicite le candidature PD di Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, finora (e annunciate quelle dei due assessori milanesi, Boeri ancora del PD e Tabacci). Puppato è raccontata e intervistata in un capitolo del libro di Ivan Scalfarotto appena pubblicato da Mondadori, “Ma questa è la mia gente“. Ho conosciuto Laura Puppato durante i lavori della commissione Statuto, il gruppo dei fondatori del Pd incaricati di scrivere la Magna charta del partito sotto la guida di Salvatore Vassallo, il costituzionalista che il segretario Walter Veltroni aveva scelto per questo delicatissimo incarico. Non ho idea di come io sia finito in quel gruppo, ma ricordo distintamente la sorpresa quando sentii pronunciare il mio nome nella lista di quei cento, alla fine della prima riunione dell’Assemblea costituente che si tenne alla fiera di Milano il 27 ottobre 2007. All’epoca vivevo peraltro a Mosca, e la partecipazione alle riunioni non era propriamente agevole. Tuttavia concordammo che i lavori si sarebbero tenuti di sabato, e così riuscii a essere presente a praticamente tutte le sedute della commissione.
Laura Puppato, terza candidata PD alle primarie. Chi è la consigliera regionale veneta del PD che si è fatta avanti stamattina e per ora è l'unica donna in ballo.
Dopo le difficoltà con il governo degli Stati Uniti, la società cinese Huawei – che produce dispositivi e sistemi per telecomunicazioni – rischia di perdere importanti clienti anche in Europa, o per lo meno di vedere ampiamente ridimensionate le sue attività. Diverse agenzie governative e aziende europee hanno infatti iniziato a prendere le distanze da Huawei, seguendo l’approccio diffidente adottato ormai da mesi negli Stati Uniti. Il sospetto è che il governo cinese possa sfruttare la presenza delle strumentazioni di Huawei in altri paesi, dove sono usate per far funzionare le reti di telecomunicazioni, in modo da sottrarre informazioni e fare spionaggio. Finora Huawei non ha subìto una messa al bando vera e propria in Occidente, ma il crescente scetticismo circa la sua affidabilità rischia di far diminuire sensibilmente le opportunità di mercato per l’azienda al di fuori della Cina.
Anche l’Europa non si fida di Huawei. Governi e società di telecomunicazioni stanno rivedendo i loro impegni con il produttore cinese, sospettato di spionaggio.
Nelle Yukon, nella parte nord-occidentale del Canada, un grande fiume ha cambiato corso in pochi mesi a causa del rapido scioglimento del ghiacciaio che lo generava, dando ai ricercatori nuovi dati ed elementi per valutare l’impatto del riscaldamento globale in un’ampia porzione di territorio. Il fenomeno si è verificato nel 2016 a valle del ghiacciaio Kaskawulsh, uno dei più grandi del Canada, e con una rapidità che ha sorpreso i geologi, considerato che cambiamenti di questo tipo richiedono di solito diversi millenni per verificarsi e non pochi mesi. Fino allo scorso anno buona parte delle acque prodotte dal ghiacciaio fluivano verso nord, attraverso i fiumi Slims e Yukon, fino al Mare di Bering. A causa della rapida riduzione di ghiaccio registrata lo scorso anno, secondo i ricercatori accelerata dal riscaldamento globale, sul Kaskawulsh si è formato un canyon che ha deviato il flusso dell’acqua: invece di alimentare i fiumi verso nord, ha fatto aumentare la portata del fiume Alsek, che passa a sud del ghiacciaio fino a raggiungere l’Oceano Pacifico. Questo fenomeno, definito “cattura fluviale”, è noto da tempo ai geologi, ma non era mai stato osservato in pochi mesi su fiumi così grandi e che percorrono centinaia di chilometri di territorio.
In Canada è cambiato il corso di un fiume. Un processo che di solito richiede ere geologiche si è compiuto in pochi mesi a causa del riscaldamento globale, lasciando sorpresi esperti e ricercatori.
Lo scorso febbraio l’Unione Europea ha stabilito i tetti massimi delle tariffe che gli operatori di telefonia mobile si pagano a vicenda quando i loro clienti si trovano all’estero e utilizzano il loro cellulare in roaming: le nuove tariffe saranno in vigore dal 15 giugno 2017 ed è grazie a esse che i prezzi del roaming per i consumatori potranno essere abbassati. In Italia alcune compagnie telefoniche hanno già cancellato i costi del roaming per i propri utenti: i clienti TIM o Wind, ad esempio, possono già telefonare, mandare sms o navigare su internet nei paesi membri dell’Unione Europea con la stessa tariffa prevista per l’Italia. I paesi in cui i costi del roaming subiranno variazioni sono Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. A questi si aggiungono Islanda, Lichtenstein e Norvegia e alcuni territori extraeuropei che comunque fanno parte di alcuni dei paesi membri, come la Guadalupa e la Guyana Francese, Gibilterra e le Canarie. Sono esclusi invece Svizzera, Turchia, Albania, il Principato di Monaco e San Marino, ricordatevelo se quest’estate andrete in vacanza in Romagna e pensate di passarci un pomeriggio (basta disattivare il roaming dalle impostazioni del cellulare, per essere sicuri di non pagare di più).
Come siamo messi con i costi del roaming in Europa. Vodafone eliminerà tutti i costi del roaming il 15 giugno, mentre Wind, 3 e in parte TIM lo hanno già fatto.
La Galleria Whitworth di Manchester ospita fino ad agosto una mostra dedicata al disegnatore di tessuti di origini ungheresi Tibor Reich, organizzata in occasione dei cent’anni della sua nascita avvenuta a Budapest nel 1916. La retrospettiva espone molti suoi lavori e racconta come si è evoluto negli anni il design dei tessuti: quelli creati da Reich avevano colori vivaci e fantasie astratte e geometriche, e rivoluzionarono l’arredamento delle case inglesi negli anni Cinquanta e Sessanta, sostituendo il predominio del grigio e del marrone diffusi in tempo di guerra. Come ha spiegato al Guardian il nipote Sam Reich – che ha creato e cura un archivio con i suoi lavori – per Reich il colore era energia e ottimismo: quelli dei suoi tessuti erano particolarmente accesi e accostati in modo spesso audace, come il fucsia e il blu ispirati ai nastri che suo nonno intesseva per gli abiti tradizionali ungheresi. Reich prese anche molto spunto dalla natura, in particolare da alberi e foglie, e per questo scelse di mantenere il laboratorio fuori città. Era anche un bravo fotografo e spesso fotografava elementi naturali per poi riprodurli sulle opere che creava. Oltre che artistico, il suo contributo al design è stato anche tecnico: inventò per esempio le cosiddette deep textures (le trame profonde), un particolare utilizzo del colore che dava ai tessuti un effetto tridimensionale, ispirate allo stile del Bauhaus, uno dei suoi principali riferimenti artistici.
I tessuti di Tibor Reich, che cambiarono le case inglesi. Sostituì il grigio e il marrone di mobili e tappezzeria del Dopoguerra con fantasie geometriche, astratte e coloratissime.
Domenica, al Nokia Theatre di Los Angeles, si sono tenuti gli MTV Movie Awards, i premi cinematografici organizzati e trasmessi ogni anno dal 1992 da MTV. I candidati vengono selezionati dai produttori e direttori della tv, mentre i vincitori sono scelti dal pubblico attraverso una votazione online. La cerimonia – che quest’anno è stata condotta dalla comica e attrice Amy Schumer – è solitamente poco ingessata, piena di battute e parodie e insomma piuttosto divertente, come si capisce anche dalle categorie premiate: da Miglior esibizione a petto nudo (vinta come lo scorso anno da Zac Efron), Miglior bacio (quello di Shailene Woodley & Ansel Elgort per Colpa delle stelle) e Miglior momento What The Fuck (vinto da Seth Rogen & Rose Byrne in Cattivi vicini). Il premio alla carriera è andato all’attore Robert Downey Jr., che ha da poco compiuto 50 anni: gli è stato consegnato dagli attori della saga degli Avengers, Scarlett Johansson, Chris Hemsworth, Jeremy Renner e Chris Evans. Qui la lista completa dei candidati e dei vincitori. Robert Downey Jr. riceve il premio alla carriera
Le foto degli MTV Movie Awards. Scarlett Johansson e gli Avengers in ginocchio per Robert Downey Jr., e poi un sacco di altre celebrities all'allegra baracconata organizzata ogni anno da MTV.
Ogni giorno la pagina Facebook del New York Times, uno dei giornali più importanti e conosciuti in tutto il mondo, condivide una selezione di articoli per promuovere i contenuti del suo sito. La pagina ha quasi 10 milioni di iscritti e sta diventando una delle più importanti fonti per portare lettori verso il sito del New York Times, che si mantiene attraverso un modello ibrido con banner pubblicitari e un sistema a pagamento, necessario se si leggono molti articoli (nel conteggio non rientrano comunque gli articoli letti attraverso link pubblicati sui social network). Per valutare l’impatto di Facebook sulle visite del New York Times, quelli di Priceonomics hanno analizzato un set di dati su circa 33mila post pubblicati su Facebook dal giornale dal marzo del 2009 a metà luglio del 2015. I dati comprendono i soli “Mi piace” e le condivisioni dei post sulla pagina Facebook, quindi non i “Mi piace” ricevuti dai singoli lettori che hanno deciso di condividere un articolo sul loro profilo. In media, un post su Facebook del New York Times riceve 1.615 “Mi piace” e condivisioni, con una crescita che è stata sostanzialmente costante dal 2009 e con un aumento notevole nel 2015.
Gli articoli più popolari della pagina Facebook del New York Times, di cosa trattano. Quelli che parlano di cibo, cucina, stili di vita e serie tv: ma soprattutto quelli che parlano dell'India.
Lunedì 17 giugno sono stati annunciati i cinque vincitori del Circuito Off, un premio di fotografia promosso dal Festival Cortona on the Move. I vincitori, selezionati tra 481 proposte inviate, sono stati scelti sotto la direzione artistica di Arianna Rinaldo e dai membri dell’associazione ONTHEMOVE. Ogni anno il festival propone uno spazio espositivo, produce la mostra e mette a disposizione alcuni luoghi dalla città per esporre i lavori selezionati. Il tema, come per il resto del festival, resta sempre il viaggio e gli autori protagonisti sono giovani fotografi da tutto il mondo.
I vincitori del “Circuito OFF” di Cortona. In anteprima sul Post le fotografie dei cinque progetti premiati dal festival di fotografia.
È stato pubblicato il trailer italiano del “Settimo Figlio”, un film di Sergej Bodrov con Ben Barnes, Jeff Bridges, Julianne Moore e Kit Harington (cioè Jon Snow di Game of Thrones). Il film, ambientato in una sorta di medioevo fantasy, racconta la lotta di un giovane contadino considerato l’Eletto di una profezia e dell’ultimo sopravvissuto di una setta di cavalieri contro una strega che minaccia il luogo in cui vivono. Per la prima volta dopo “Il Grande Lebowski” Julianne Moore e Jeff Bridges recitano di nuovo insieme.
Il trailer del “Settimo Figlio”. Con Ben Barnes, Jeff Bridges, Julianne Moore e Kit Harington (cioè Jon Snow): esce il 19 marzo 2015.
Negli ultimi sette giorni è continuato il calo dei nuovi casi di coronavirus: la flessione è stata più lenta rispetto all’aumento di febbraio e la crescita dei decessi sembra essersi fermata, anche se le terapie intensive degli ospedali continuano ad essere sotto pressione. Sembra raggiunto il picco dei contagi e dei ricoverati in terapia intensiva, ma nei prossimi giorni sarà importante capire se il calo sarà consistente. Non è semplice interpretare la situazione epidemiologica: la variante inglese, più contagiosa, è ormai molto diffusa, ma finora il suo impatto è stato contenuto dalle aree rosse e dalla campagna vaccinale che ha fatto progressi dopo la temporanea interruzione dovuta al caso AstraZeneca.
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. Continua il calo dei contagi, ma in molte regioni le terapie intensive sono ancora sotto pressione.
Dal 14 luglio al 2 ottobre si terrà a Cortona, in Toscana, la sesta edizione del festival internazionale di fotografia Cortona On The Move, diretto da Arianna Rinaldo. La settimana di inaugurazione è quella più ricca di eventi, dibattiti, workshop e letture portfolio a cui partecipano importanti fotografi, esperti nazionali e internazionali di fotografia, talenti emergenti e semplici appassionati. Quest’anno sono esposti i servizi sui conflitti mondiali raccontati da Lynsey Addario, i paradisi fiscali fotografati da Paolo Woods e Gabriele Galimberti e il reportage sulla Mongolia di Daesung Lee, che l’anno scorso ha vinto, sempre a Cortona, il premio Happiness On The Move (un concorso organizzato insieme al Consorzio Vino Chianti che ha per tema la felicità e il viaggio). Quest’anno il premio è andato a Klaus Pitcher, per la sua serie di immagini sui bar di Vienna dove le persone si ritrovano dalle prime ore del mattino, soprattutto per bere (le potete guardare qui).
Fotografie da Cortona On The Move. Il 14 luglio inizia l'importante evento di fotografia internazionale dedicato al viaggio: un anticipo di quello che potete trovarci.
Il 2016 si conclude con un argomento di conversazione condiviso: quante persone famose sono morte quest’anno. E soprattutto in questi ultimi giorni dell’anno, con l’impressionante e simbolico caso di Carrie Fisher e sua madre Debbie Reynolds su tutti. È una questione spiegabile e spiegata, ma lo stesso ha colpito tutti. Nei passati dodici mesi sono morti alcuni musicisti di popolarità straordinaria e decennale – Prince, David Bowie, Leonard Cohen, George Michael, su tutti – attori, scrittori, politici, un premio Nobel italiano e altri stranieri, un presidente della Repubblica, Fidel Castro e Umberto Eco, uno dei calciatori più grandi di sempre e un fondatore del M5S, Marco Pannella e una first lady, e tanti altri. Persone di fame mondiali e celebrate estesamente, e altre che hanno emozionato più limitate ma commosse comunità di appassionati. Come diciamo ormai da tempo, tra un anno forse avremo dimenticato molti di loro: ma ci sono cose che hanno lasciato in giro – film, paesi, libri, scoperte, canzoni, momenti, città – che resteranno in giro ancora per molto.
Senza di te. Quelli che non ci saranno più nel 2017, ma che fino al 2016 si erano fatti molto notare.
Il 2 aprile scorso era stato registrato il primo decesso di un detenuto in Italia ufficialmente ricondotto al coronavirus: un uomo di 76 anni che stava scontando la sua pena nel carcere della Dozza, a Bologna. Nelle ultime settimane l’avanzamento del contagio nelle carceri è stato un argomento poco raccontato, e sul quale sono arrivate in gran parte informazioni confuse e parziali, o comunque trascurate, come avviene spesso alle cose che riguardano le carceri. I problemi riscontrati in questi primi due mesi di epidemia sono stati moltissimi, dalle difficoltà di isolare i malati o i presunti malati ai protocolli da seguire per le guardie carcerarie, e hanno previsto una radicale sospensione di alcuni diritti fondamentali dei detenuti. Per certi versi, queste difficoltà sono però soltanto un’anticipazione di quelle che arriveranno superata la fase di emergenza. I modelli organizzativi attuali, da quelli che regolano le visite dei familiari a quelli delle attività educative e ricreative, si basano sulla continua entrata e uscita di persone dalle carceri. Una cosa che a lungo non sarà più possibile con le stesse modalità e la stessa serenità del mondo prima del coronavirus.
Ci sono anche le carceri. Cioè posti in cui il distanziamento fisico è difficile quando non impossibile, e che hanno davanti il grosso problema di come riaprire all'esterno.
Alle elezioni politiche di domenica 4 marzo ci saranno parecchie novità nel modo di votare rispetto al recente passato. Per esempio si voterà per un giorno soltanto (era dal 2001 che non accadeva alle politiche), troveremo di nuovo i nomi dei candidati sulla scheda elettorale e, infine, per via di un nuovo meccanismo anti-frode, non metteremo più personalmente la scheda nell’urna, ma sarà il presidente del seggio a farlo per noi. Le modifiche sono state introdotte dalla nuova legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum, un sistema misto proporzionale e maggioritario per certi versi simili al vecchio Mattarellum (qui trovate una spiegazione completa di come funziona il nuovo sistema). Il tagliando antifrode La novità più visibile introdotta dalla legge elettorale sarà il “tagliando antifrode”, un meccanismo che farà sì che non sarà più l’elettore a inserire personalmente la scheda nell’urna. Funziona così: una volta entrato nel seggio, l’elettore riceverà una scheda con un codice identificativo riportato su una parte rimovibile. Il presidente del seggio annoterà sul registro questo codice accanto a quello dell’elettore. Una volta espressa la sua preferenza, l’elettore riporterà la scheda chiusa al presidente del seggio, il quale controllerà che il codice della scheda corrisponda a quello annotato sul registro, che rimarrà visibile anche sulla scheda chiusa. A quel punto rimuoverà il tagliando con il codice, in modo da eliminare la possibilità di risalire all’identità di chi ha espresso il voto, e inserirà la scheda nell’urna.
Domenica non metteremo più la scheda nell’urna. Per via di un nuovo sistema introdotto per evitare il voto di scambio, ma non è l'unica cosa che cambierà nel modo in cui si vota.
Il futuro del complesso che una volta ospitava il campo di concentramento di Auschwitz è a rischio: il luogo simbolo dell’Olocausto potrebbe scomparire per il progressivo deterioramento causato dal passare del tempo. La Fondazione Auschwitz-Birkenau ha lanciato un appello chiedendo ai governi di tutto il mondo di contribuire ai finanziamenti per la sua manutenzione – circa 4 milioni di euro all’anno – e per costruire un fondo che possa garantire la sua tutela anche in futuro. Durante la Seconda Guerra Mondiale più di un milione di persone furono sterminate sistematicamente nel campo di concentramento polacco, il più grande tra quelli usati dal regime nazista nel suo programma di sterminio degli ebrei, la “Soluzione Finale”. Tra le vittime ci furono anche molte persone considerate “indesiderabili”, tra cui omosessuali, oppositori politici, zingari e testimoni di Geova.
Auschwitz rischia di scomparire. Gli edifici che ospitavano il lager furono costruiti malamente dagli stessi deportati, e ora cadono a pezzi.
Google ha deciso di chiudere Buzz, il servizio che funziona all’interno di Gmail per condividere con i propri contatti messaggi e contenuti. Lanciato nel febbraio del 2010, Google Buzz era stato considerato da molti come una possibile alternativa a Twitter e ad altri social network, ma nonostante fosse presente negli account di decine di milioni di iscritti a Gmail non aveva mai riscosso un grande successo. La società ha deciso di terminare il servizio dicendo di volersi concentrare su Google+, il suo nuovo social network messo online a fine giugno e da qualche settimana aperto a tutti. Già all’epoca la possibilità di chiudere in tempi rapidi Buzz era parsa la più logica, considerato che i due servizi hanno molte caratteristiche in comune.
Google chiude Buzz. Il servizio all'interno di Gmail, che usavano in pochi, viene sacrificato per fare spazio al nuovo social network Google+.
Il 16 giugno del 1976 a Soweto, un quartiere abitato quasi esclusivamente da neri all’estrema periferia di Johannesburg, in Sudafrica, morirono centinaia di persone: erano studenti e studentesse che avevano organizzato una protesta contro il governo segregazionista, e che vennero massacrati dalla polizia. Ancora oggi non si conosce il numero esatto dei morti di quel giorno e delle proteste dei giorni successivi: forse 200, forse più del doppio. Una delle fotografie scattate durante quella rivolta fece il giro del mondo e contribuì a far crescere il sostegno internazionale per il movimento anti-apartheid, ma si dovettero attendere altri quindici anni prima che l’intero sistema della segregazione razziale venisse smantellato, quando nel 1991 il primo ministro boero Frederik Willem de Klerk chiamò al suo fianco il capo dell’African National Congress Nelson Mandela.
La rivolta di Soweto, 40 anni fa. E la storia della fotografia scattata quel giorno in Sudafrica, che fece il giro del mondo.
L’1 gennaio un artificiere della polizia è stato gravemente ferito dall’esplosione di una bomba che stava per disinnescare a Firenze, in via Leonardo da Vinci, davanti a una libreria considerata vicina a CasaPound, un movimento politico neofascista. L’artificiere ha 39 anni: a causa dell’esplosione ha perso l’occhio destro e gli è stata amputata la mano destra. La questura di Firenze ha detto che è un attentato «di natura politica, in relazione all’obiettivo e alle caratteristiche del manufatto». La libreria “Il Bargello” si trova a nord del centro storico di Firenze – vicino a piazza della Libertà – e per la sua vicinanza a CasaPound era considerata un obiettivo sensibile. Nella notte di Capodanno un agente della Digos aveva notato, durante un controllo nella zona, un pacco sospetto vicino alla saracinesca della libreria: era dentro una borsa ed era troppo grande per essere un normale petardo. L’artificiere è arrivato per ispezionare il pacco, che è esploso verso le 5.30 di mattina. La bomba aveva un timer e sembra fosse programmata per esplodere in quel momento: l’esplosione non è quindi dovuta a un suo errore nel disinnescare la bomba.
La bomba esplosa domenica a Firenze. Era davanti a una libreria considerata vicina a CasaPound: il poliziotto che era lì per disinnescarla ha perso un occhio e una mano.
Lo studio londinese Gustafson Porter + Bowman ha vinto il bando per ridisegnare l’area attorno alla Torre Eiffel di Parigi: i lavori riguarderanno 54 ettari, saranno iniziati a fine anno e completati entro l’estate del 2023, in tempo per le Olimpiadi che si terranno nella capitale francese nel 2024. Il progetto prevede la creazione di una zona pedonale con giardini, fontane, laghetti, spazi per concerti, eventi artistici e installazioni, e collegherà alcuni dei più importanti monumenti ed edifici circostanti la Torre Eiffel: il Trocadéro, il Pont d’Iéna, il Campo di Marte e l’École militaire. Il progetto generale(©GP+B)
Come cambierà tutto intorno alla Torre Eiffel. Uno studio londinese ha vinto il bando per rinnovare una vasta area ora disordinata e poco attraente: sarà chiusa al traffico e ci saranno giardini e laghetti.
Trovare attori che valeva la pena fotografare in settimana è stato semplice: erano quasi tutti alla prima di Guardiani della Galassia Vol. 2 – con Goldie Hawn, Sylvester Stallone, Rosario Dawson, Vin Diesel e Katherine Heigl, tra gli altri – o ai primi giorni del Tribeca Film Festival, dove si sono visti anche Uma Thurman e Geoffrey Rush. La vera sorpresa però è una faccia che non si vedeva da un po’: Henry Winkler, o Fonzie Fonzarelli, se preferite, ma con un po’ di anni in più. Non è facile mantenere un portamento presidenziale con una cuffietta in testa, ma Hollande ci prova. Jeremy Corbyn invece non ha paura di mostrarsi sbracato. E poi valeva la pena fotografare il papa emerito che beve birra, gesti affettuosi in Senato e il principe William che ti saluta in una video-chiamata, proprio come farebbe tua zia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Un papa che beve birra, il principe William in videochiamata e Fonzie Fonzarelli, tra quelli che valeva la pena fotografare in settimana.
Si è concluso al palazzo del Quirinale il giuramento di fedeltà alla Repubblica del nuovo governo guidato da Mario Draghi. Venerdì sera Draghi aveva accettato l’incarico di formare un nuovo governo che gli era stato affidato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e aveva annunciato i ministri che lo avrebbero composto. Sia Draghi sia i nuovi ministri sono entrati in carica ufficialmente alla fine del giuramento. La cerimonia si può rivedere nel video della presidenza della Repubblica. – Leggi anche: I profili social dei ministri del governo Draghi
Il governo Draghi ha giurato. Lo ha fatto sabato mattina al Quirinale, entrando ufficialmente in carica: nei prossimi giorni chiederà la fiducia alle Camere.
Le previsioni del tempo per domani, mercoledì 7 febbraio, dicono che il cielo sarà nuvoloso o coperto in tutto il nord Italia: in mattinata pioverà sulle regioni centro-orientali e in Liguria si prevedono temporali; anche in Emilia-Romagna ci saranno rovesci, particolarmente intensi dal pomeriggio, ma qui come altrove ci saranno «ampie schiarite» verso sera. È attesa la neve sopra i 700-800 metri sulle Alpi, ma potrebbe vedersi qualche fiocco anche sull’Appennino emiliano. Vi mancava la nebbia? La giornata inizierà e finirà con le tradizionali dense foschie in pianura, che hanno sempre qualcosa di magico. Secondo il meteo, anche nel centro Italia il brutto tempo del mattino e del pomeriggio migliorerà a fine giornata; al mattino si prevedono nubi e rovesci su Sardegna, regioni tirreniche, Marche e Abruzzo, e un po’ di neve oltre i 1.200-1.300 metri. Lungo l’Adriatico ci sarà un cielo sereno almeno fino al primo pomeriggio, quando anche qui arriveranno le nuvole. Le previsioni del tempo parlano di maltempo e schiarite in serata anche al Sud: ci saranno nuvole e rovesci in Molise, regioni tirreniche, Sicilia.
Le previsioni meteo per domani, mercoledì 7 marzo. Brutto tempo, neve su Alpi e Appennini e buone notizie per quelli a cui mancava la nebbia.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Sulla Lega Saviano si è sbagliato? alcune contestazioni di fatto al racconto di "Vieni via con me", raccolte da Fabio Chiusi.
Alessandro Antonello è stato nominato nuovo Chief Financial Officer (CEO, il ruolo esecutivo più importante della società) dell’Inter, la squadra di calcio di Milano. Antonello lavorava già nell’Inter da alcuni anni, ed era stato Chief Financial Officer e Chief Operating Officer. F.C. Internazionale Milano ha annunciato oggi la nomina di Alessandro Antonello a Chief Executive Officer del Club. Antonello inizierà ufficialmente il nuovo incarico in data 1 settembre 2017 e si occuperà della direzione della società che ha intrapreso un nuovo corso sotto la proprietà di Suning Sports.
Alessandro Antonello è il nuovo CEO dell’Inter.
Nella pigra atmosfera di un venerdì di mercato, lo striscione giallo che chiede “Verità per Giulio Regeni” sopra l’ingresso del municipio, e tutt’intorno le frazioni e le campagne sonnolente, è difficile ricordarsi che Reggio Emilia, che ha 170 mila abitanti, di cui il 17 per cento stranieri, conta 149 nazionalità diverse. E che rappresenta un ecosistema demografico unico nel suo genere, nato già prima dei due mandati da sindaco di Graziano Delrio, che ha messo Reggio Emilia alla testa di un movimento nazionale per i diritti di cittadinanza chiamato L’Italia Sono Anch’io. La vita pienissima di Marwa Mahmoud, 32 anni, egiziana di nascita e cittadina italiana, si svolge qui, fra la sede della Fondazione Mondinsieme, dove lavora da più di dieci anni e dove è responsabile dei progetti di educazione interculturale, il municipio, dove lavora al fianco dell’assessora alla Città Internazionale Serena Foracchia, le iniziative con gli Italiani Senza Cittadinanza, che stanno facendo pressione perché venga approvata al Senato la nuova legge sulla cittadinanza, il direttivo del CoNNGI di cui fa parte (il Coordinamento Nazionale delle Nuove Generazioni Italiane, legato al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali), e poi gli amici, l’asilo di sua figlia, e i genitori che abitano vicino, egiziani di Alessandria che l’hanno portata in Italia quando era bambina. Mahmoud si è laureata a Bologna con una tesi su un grande scrittore del suo paese, il premio Nobel per la letteratura Nagib Mahfuz. Era ancora studentessa e si è appassionata alla mediazione interculturale: «Già a 22 anni ho capito che mi interessava il lavoro interculturale, la diversità. Se sei come me, entri in contatto con tante realtà diverse, e a Reggio poi ti senti molto sollecitato. Ho capito presto il senso della cittadinanza attiva. A Mondinsieme ci occupiamo di attività e laboratori nelle scuole e abbiamo a che fare soprattutto con gli adolescenti, perché ai bambini sono già dedicati i servizi di Reggio Children e di Officina Educativa», dice, citando i servizi di appoggio alle scuole e i famosi progetti reggiani all’avanguardia nel mondo per le scuole materne, che privilegiano l’autonomia di apprendimento del bambino.
Quelli che lavorano per la cittadinanza. Un colloquio con Marwa Mahmoud a Reggio Emilia, sulle associazioni protagoniste delle campagne per gli italiani che non riescono a esserlo.
Il treno viaggiava sui binari sgangherati verso un paesino sperduto nell’America del Sud. Lo scrittore Paul Theroux osservava dal finestrino il paesaggio quando fu avvicinato da un francese che gli chiese: «Scusi, lei è un turista?». Sorpreso dalla domanda, Theroux osservò il suo interlocutore e rispose con un gelido «Come lei». Il francese rispose allora di non essere un turista, ma un viaggiatore. La distinzione, a volte un poco forzata e strumentale, dura da tempo e cerca di mettere su due piani diversi chi si reca da qualche parte con una guida turistica sottobraccio e chi viaggia in un paese per conoscerlo. Viaggiatori e turisti non sono poi così diversi, spiega Eric Felten sul Wall Street Journal, eppure chi ha l’occasione di visitare nuovi posti poco sopporta la presenza di altri turisti, specie se sono connazionali. Trovare qualcuno della propria nazionalità a migliaia di chilometri di distanza dal proprio paese dà a volte la sensazione di aver compiuto un viaggio meno speciale del previsto. Qualcuno se incontra un connazionale in viaggio, magari in coda per entrare in un museo, fa finta di nulla, evita di parlare e intanto origlia le conversazioni dell’ignaro compatriota. Altri preferiscono venire allo scoperto, indagare sulle tappe turistiche previste dal proprio interlocutore e scoprirne la provenienza.
Il turismo senza i turisti. Chi non sopporta i turisti si definisce un viaggiatore. Le nuove tecnologie lo aiutano a fuggire dalla folla o gli complicano la vita?.
La Commissione Europea ha inviato una lettera all’Eurogruppo, l’organo che riunisce i ministri dell’Economia dell’eurozona, per proporre la sospensione della maggior parte delle condizioni di accesso per la linea di credito del MES (Meccanismo europeo di solidarietà) per contrastare il coronavirus. In sostanza, la Commissione ha proposto che gli stati che chiederanno in prestito dei soldi al MES dovranno rispettare meno paletti di quelli previsti per i prestiti ordinari. L’unica condizione da rispettare, almeno nel primo periodo, sarà impiegare i soldi ottenuti per coprire le spese sanitarie sostenute a causa della pandemia da coronavirus. La lettera (PDF) è stata pubblicata per prima da Repubblica ed è firmata sia dal commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni sia dal vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis. La proposta della Commissione sarà quasi certamente valutata nella riunione dell’Eurogruppo che si terrà domani.
C’è una novità sul MES. La Commissione Europea ha proposto di eliminare la maggior parte delle condizioni previste dalle leggi europee ai prestiti legati al coronavirus.
Il senatore Ignazio Marino ha vinto le primarie del centrosinistra e il 26 e 27 maggio maggio sarà candidato della coalizione a sindaco di Roma. Secondo i dati comunicati dal comitato “Roma Bene Comune”, l’affluenza nei 223 seggi è stata tra i 100 mila e i 102 mila e i risultati ufficiali sul 20 per cento delle sezioni scrutinate Marino ha ottenuto il 51 per cento dei voti, David Sassoli il 28 e Paolo Gentiloni il 14. Marino ha ringraziato il proprio comitato elettorale dichiarando che il Campidoglio andrà ora «liberato da una politica oscura» e sia il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, che Nichi Vendola si sono congratulati con lui su Twitter. Ignazio Marino, che alle elezioni politiche del 2013 è stato eletto per la terza volta in Senato con il Partito Democratico in Piemonte, è nato a Genova nel 1955 e vive a Roma da quando ha 14 anni. Si è laureato in medicina e chirurgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha studiato a Cambridge in Inghilterra, negli Stati Uniti a Pittsburgh e si è specializzato in trapianti d’organo: in Italia ha eseguito il primo trapianto su un paziente sieropositivo. Nel 2006 si è candidato al Senato come indipendente ed è stato eletto nei Democratici di Sinistra, dopo aver collaborato con la fondazione di Massimo D’Alema, “ItalianiEuropei”. Nel 2008 è stato rieletto in Senato con il Partito Democratico.
Chi è Ignazio Marino. Il vincitore delle primarie di Roma ha 58 anni, è chirurgo e senatore del PD, quattro anni fa si candidò a segretario del partito uscendone così così.
A Bellona, in provincia di Caserta, un uomo di 48 anni si è suicidato dopo aver ucciso sua moglie e aver ferito 5 persone sparando da un balcone della propria abitazione. L’uomo si era barricato in casa e, dopo che le forze dell’ordine avevano circondato l’edificio per mettere fine alla sparatoria, si è sparato. Nessuno dei feriti è in pericolo di vita. L’uomo si chiamava Davide Mango ed era una guardia giurata. Secondo quanto riporta Ansa, avrebbe cercato di ferire anche sua figlia, una ragazza di 15 anni, che però è riuscita ad allontanarsi incolume. Mango era un sostenitore del partito di estrema destra Forza Nuova, ma non un militante, come ha chiarito la pagina Facebook del partito stesso.
In provincia di Caserta un uomo si è suicidato dopo aver ucciso sua moglie e ferito cinque persone sparando da un balcone.
Le terribili leggende metropolitane che si tramandano i bambini è una serie di vignette – dapprima pubblicate in un Tumblr su internet, e a breve raccolte in un libro – realizzate dalla fumettista bolognese Agata Matteucci. Come spiega l’autrice, «illustrano i falsi miti a cui, per un motivo o per l’altro, abbiamo ciecamente creduto durante la nostra infanzia»: per esempio che non si possono mangiare i semi dell’anguria sennò cresce l’albero in pancia, o che non bisogna fare il bagno dopo aver mangiato. Matteucci racconta che l’obiettivo principale è far divertire i lettori, ma anche ricordargli «quanto sia suggestivo l’universo parallelo dei bambini». Il libro – che raccoglie cento vignette – sarà presentato il 15 ottobre alla biblioteca Salaborsa di Bologna e poi alla prossima edizione di Lucca Comics. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le cose false che ci hanno insegnato da bambini. Disegnate dalla fumettista Agata Matteucci: per esempio non fare il bagno dopo mangiato, oppure che in fondo al water ci sono i serpenti.
Il manager italiano Luca De Meo è stato nominato nuovo amministratore delegato del Gruppo Renault, nonché presidente della società automobilistica Renault. De Meo, che ha 52 anni, era stato fino a pochi giorni fa presidente di Seat, la casa automobilistica spagnola che fa parte del gruppo Volkswagen. De Meo prenderà il posto di Clotilde Delbos, attualmente amministratrice delegata ad interim, a partire dal prossimo 1 luglio. Fino a pochi mesi fa la carica era stata di Carlos Ghosn, accusato di aver deliberatamente sottostimato i propri compensi nei report alle autorità di borsa e di aver utilizzato beni aziendali a fini personali quando era a capo di Nissan. Dopo l’arresto in Giappone, Ghosn era stato sostituito da Thierry Bolloré, che ha mantenuto la carica fino allo scorso ottobre quando la società ha deciso di sostituirlo. – Leggi anche: L’incredibile storia della fuga di Carlos Ghosn
Luca De Meo è il nuovo amministratore delegato di Renault.
Il Consiglio di Stato, l’organo di secondo grado della giustizia amministrativa, ha emesso una sentenza che rimanda a successive discussioni la decisione sulla possibilità, per i musei italiani, di avere direttori stranieri. La decisione è stata presa dalla sesta sezione del Consiglio di Stato, che si è espressa in modo favorevole, secondo quanto scritto da ANSA, sulla «valutazione a concorso dei direttori dei musei pubblici dotati di autonomia gestionale e amministrativa», ma ha rimandato la decisione definitiva sui direttori stranieri a una futura adunanza plenaria del Consiglio. Dario Franceschini, ministro della Cultura, ha commentato così la decisione sul suo profilo Facebook: «Sono stati presentati decine di ricorsi, ci sono state 16 decisioni del Tar Lazio, 6 del Consiglio di Stato, l’ultima delle quali a favore della possibilità di nominare direttori stranieri. Ora invece lo stesso Consiglio di Stato cambia posizione e rimette la decisione che riguarda la nomina di Peter Assman, direttore del Palazzo Ducale di Mantova, all’Adunanza plenaria. Si ricomincia. E ci vorranno mesi per una decisione».
Il Consiglio di Stato ha rimandato il proprio giudizio sui direttori stranieri nei musei italiani.
Il disegno di legge sulle intercettazioni approvato dal Senato il 10 giugno 2010 al momento all’esame della Camera, nella parte in cui interviene, modificando radicalmente l’articolo 8 della legge 8 febbraio 1948, numero 47, introduce delle novità che suscitano gravi perplessità. E questo già si sapeva, e le righe che aprono l’articolo nella pagina dei commenti e delle opinioni del Corriere della Sera di oggi pare di averle lette mille volte nelle ultime settimane. Ma questa volta parlano d’altro: dopo le inchieste, dopo i giornali, dopo i blog, una nuova e trascurata vittima della legge sulle intercettazioni sono i libri. La questione è simile a quella che riguarda i blog ma forse anche più complicata, come spiegano i firmatari dell’articolo-appello, un gruppo di avvocati e giuristi.
Il bavaglio pure ai libri? la legge sulle intercettazioni impone termini assurdi e iniqui per l'obbligo di rettifica anche alla "stampa non periodica".
Polizia e Guardia di Finanza hanno arrestato 14 persone tra Lombardia e Sardegna, accusate di aver fatto parte di due organizzazioni criminali che avrebbero compiuto operazioni di riciclaggio di denaro e finanziato gruppi terroristici in Siria, aiutandosi anche con il traffico di migranti sulla rotta balcanica. Le organizzazioni avrebbero inviato in Siria circa due milioni di euro che sarebbero finiti a diversi gruppi locali in lotta contro il governo, tra cui una milizia affiliata ad al Qaida, Jabhat al Nusra (che però da tempo ha cambiato nome e anche alleanze, staccandosi da al Qaida e diventando parte di Hayat Tahrir al Sham). Secondo Repubblica l’indagine ha riguardato «due gruppi criminali distinti in Lombardia e in Sardegna, uno costituitosi attorno alla figura di Daadoue Anwar, l’altro che aveva in Bazkka Alaa il vertice riconosciuto». Non è chiaro che relazione ci sia tra i due gruppi, ma a quanto sembra secondo le accuse entrambi avrebbero utilizzato un sistema di trasferimento del denaro legato alla cosiddetta “finanza islamica”, che non usa i tradizionali circuiti bancari. In questo modo avrebbero raccolto due milioni di euro principalmente presso cittadini siriani che si trovavano in Italia, Ungheria e Svezia. Prima di inviare il denaro in Siria, le due organizzazioni si facevano pagare per il loro servizio. Sempre secondo Repubblica: «Il Gruppo Anwar si tratteneva per il “disturbo” una percentuale dal 5 all’8 per cento, il gruppo Bazkka una percentuale tra lo 0,5 e il 4 per cento. Per questo sono indagati per associazione a delinquere, riciclaggio e autoriciclaggio».
L’operazione antiterrorismo in Lombardia e Sardegna. Sono state arrestate 14 persone accusate di aver raccolto denaro tra i siriani residenti in Italia, Svezia e Ungheria per finanziare un'organizzazione affiliata ad al Qaida.
Domenica 19 giugno si sono tenuti i ballottaggi per eleggere i sindaci dei comuni sopra i 15mila abitanti in cui nessun candidato aveva ottenuto il 50 per cento più uno dei voti al primo turno, lo scorso 5 giugno. Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto due delle vittorie più importanti: a Roma con Virginia Raggi e, a sorpresa, A Torino con Chiara Appendino. Il Partito Democratico ha vinto a Milano con Beppe Sala e a Bologna con il sindaco uscente Virginio Merola, ma nel complesso ha perso diverse altre importanti città. Nei 20 comuni capoluogo in cui si è votato, il centrosinistra ha vinto in 5 città, il centrodestra in 9, il M5S in 3 e altri partiti di centro e di sinistra in 3. Capoluoghi di regione
I risultati dei ballottaggi, messi in ordine. Chi ha vinto, chi ha perso: i dati e le cose più rilevanti, da Torino a Roma, passando per Milano, Varese e i capoluoghi di provincia.
La sera di domenica 26 maggio il sindaco di Spilamberto, nel cuore della provincia di Modena politicamente rossa, seguiva con una certa preoccupazione lo spoglio delle elezioni europee nel suo comune. La Lega era arrivata a un soffio dalla parità con il centrosinistra, e questo non prometteva nulla di buono per la sua rielezione a sindaco. Umberto Costantini, sindaco di Spilamberto dal 2014, è una specie di incarnazione dell’avversario ideale di Matteo Salvini: iscritto al PD, gay e con origini somale. Ricordando la sera dello spoglio, trascorsa nella sede locale del PD, racconta che lui ed i suoi compagni di partito erano «tutti un po’ mogi, mentre guardavamo quei dati sconfortanti». Quando alle 14 di lunedì a Spilamberto è cominciato lo spoglio delle elezioni locali, come negli oltre 3.700 comuni dove si è votato domenica, si è capito in fretta che la giornata sarebbe finita con un umore del tutto differente. La coalizione di centrosinistra a sostegno di Costantini è arrivata quasi al 50 per cento dei voti. «I nostri duemila voti alle europee nella notte sono diventati tremila», racconta oggi Costantini. Il suo rivale con l’intera coalizione di centrodestra ha raccolto meno voti di quelli presi dalla sola Lega alle europee, che si erano tenute lo stesso giorno.
Nei comuni è difficile battere il PD. In 61 comuni dove si votava per l'elezione del sindaco il centrosinistra ha ribaltato la grande vittoria della Lega alle europee, vincendo spesso con percentuali altissime.
Facebook e Spotify hanno stretto un accordo per portare la musica in streaming sul social network. L’accordo non è ancora ufficiale, ma alcune fonti vicine alle due società hanno confermato a Forbes che il servizio sarà presto online, probabilmente entro un paio di settimane. Il sistema permetterà di ascoltare il catalogo musicale di Spotify e di condividere la musica con i propri amici su Facebook. Spotify è un servizio nato nell’ottobre del 2008 e da allora è vissuto tra alti e bassi a causa della difficoltà di mettere d’accordo le etichette discografiche, che forniscono i file musicali per il sistema a patto che questo tuteli il diritto d’autore e offra qualche guadagno per le major. Il servizio è disponibile nel Regno Unito, Svezia, Spagna, Norvegia, Finlandia, Francia e Paesi Bassi con una offerta gratuita e una versione premium a pagamento. Quella gratuita ti consente di ascoltare musica in cambio di qualche annuncio pubblicitario che compare durante l’ascolto e di un tempo limitato di ascolto al mese. La versione a pagamento costa quasi 5 euro al mese (con 10 euro si ottengono funzionalità aggiuntive) e dà l’accesso illimitato a tutto il catalogo di Spotify, che raccoglie oltre 13 milioni di canzoni.
Arriva la musica su Facebook? il social network è in trattative con Spotify per portare le canzoni in streaming sulle sue pagine.
Nell’autunno del 1990 andò in onda il primo episodio di una serie tv per ragazzi che iniziava con la famiglia Walsh – padre, madre e due fratelli gemelli, Brandon e Brenda – che dal Minnesota, nel Midwest, si trasferivano nel sud della California, nella contea di Los Angeles, a Beverly Hills, in una piacevolissima e borghesissima area residenziale il cui codice di avviamento postale era ed è 90210. La serie, Beverly Hills 90210, durò dieci stagioni e 293 episodi. L’ultimo andò in onda poco dopo la fine degli anni Novanta: il 17 maggio di vent’anni fa. Finiva così, con un ballo e un abbraccio di gruppo a rallentatore (senza Brandon e Brenda). L’inizio, invece, era stato questo:
Vent’anni fa finì “Beverly Hills 90210”. La serie dal CAP più famoso del mondo che segnò la tv degli anni Novanta, e il cui lascito si vede in molte altre serie successive.
Il Parlamento Europeo ha approvato ieri nel corso della sua ultima seduta plenaria una direttiva che stabilisce una serie di diritti minimi per i lavoratori della cosiddetta “gig economy”, come i fattorini che si occupano di consegne a domicilio, i “rider”, ma anche i lavoratori che si occupano di pulizie domestiche e tutti coloro che lavorano a chiamata. La proposta ora passerà al Consiglio dell’Unione Europea, dove dovrà essere approvata dai ministri competenti degli stati membri che, a quel punto, avranno tre anni per implementarla nelle loro legislazioni. Come ha ricordato Enrique Calvet Chambon, deputato spagnolo dell’ALDE che si è occupato della legge, è la prima volta in 20 anni che la legislazione europea si occupa di stabilire standard minimi per i lavoratori dell’Unione. «Tutti i lavoratori che fino ad ora si trovavano in un limbo si vedranno riconosciuti alcuni diritti minimi grazie a questa direttiva», ha detto Calvet Chambon: «Da ora in poi nessun datore di lavoro potrà abusare della flessibilità del mercato del lavoro».
Il Parlamento Europeo ha approvato una legge per proteggere i rider. E tutti gli altri lavoratori della cosiddetta "gig economy": impone maggiore chiarezza sugli orari di lavoro e altre garanzie minime per i dipendenti.
I sei giovani modenesi che erano indagati per la strage nella discoteca di Corinaldo del dicembre 2018 sono stati condannati a pene comprese tra i 10 e i 12 anni, ridotte di un terzo per effetto del rito abbreviato e più lievi rispetto alle richieste dei pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai, che avevano chiesto dai 16 a 18 anni di carcere. La strage avvenne prima di un concerto del rapper Sfera Ebbasta nella discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo, in provincia di Ancona: sei persone morirono schiacciate nella calca a causa di un momento di panico collettivo dopo che fu spruzzato dello spray urticante. La sentenza è stata emessa dal gup del tribunale di Ancona, Paola Moscaroli, che non ha riconosciuto per gli imputati il reato di associazione a delinquere. Ugo Di Puorto, Raffele Mormone, Badr Amouiyah, Andrea Cavallari, Moez Akari e Souhaib Haddada, poco più che ventenni, sono stati giudicati colpevoli di aver provocato il panico, e il conseguente cedimento della balaustra all’ingresso della “Lanterna Azzurra”, utilizzando spray al peperoncino per derubare i giovani in attesa del concerto. I sei, ritenuti parte di una banda che si dedicava a furti e rapine nelle discoteche della zona e di varie parti d’Italia, sono stati anche condannati per omicidio preterintenzionale.
Gli indagati per la strage di Corinaldo sono stati condannati a pene dai 10 ai 12 anni.
L’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stato condannato in primo grado a 4 anni di carcere (che diventa uno, in seguito all’applicazione dell’indulto), con interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, tre anni di interdizione dagli uffici direttivi delle imprese (una pena accessoria che scatterà se la sentenza dovesse diventare definitiva) e al pagamento di 10 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate, nell’ambito del processo per le presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv Mediaset. Secondo il giudice: «I diritti erano oggetto di passaggi di mano e di maggiorazioni ingiustificate. Passaggi privi di funzione commerciale. Servivano solo a far lievitare il prezzo». Berlusconi era già stato condannato in primo grado tre volte per altri processi, su un totale di 33 procedimenti avviati contro di lui. Non ha mai ricevuto condanne definitive. E ora i suoi avvocati hanno quindici giorni di tempo per impugnare la sentenza e fare ricorso alla Corte d’appello. Intervenendo a Studio Aperto, Silvio Berlusconi ha detto che era «certo di essere assolto» e ha poi aggiunto che si tratta di «una sentenza politica, intollerabile, non si può andare avanti così».
Berlusconi condannato a 4 anni. In primo grado per il processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv Mediaset, è anche interdetto dai pubblici uffici.
Il CEO di Disney Bob Iger ha detto ieri che la società sta lavorando a una nuova trilogia di film di Star Wars e una serie tv sullo stesso tema. Iger ha detto che la produzione dei nuovi film è stata affidata a Rian Johnson – il regista che ha diretto anche Star Wars: Gli ultimi Jedi, il film della saga che uscirà il prossimo 13 dicembre – e che i nuovi film avranno personaggi completamente nuovi e saranno ambientati in «un angolo della galassia che Star Wars non ha mai esplorato prima». Si sa invece che la serie tv di Star Wars sarà trasmessa nel 2019.
Disney sta lavorando a una nuova trilogia di Star Wars.
“Sport England” – istituzione britannica che fa riferimento al dipartimento della Cultura – ha lanciato una campagna per ridurre il «significativo divario di genere» nello sport. Il numero di donne che nel Regno Unito fanno sport è molto più basso rispetto a quello degli uomini: due milioni in meno, tra le donne di età compresa tra i 14 e i 40 anni. L’iniziativa si chiama “This Girl Can” e il video promozionale dopo quattro giorni ha ricevuto più di un milione di visualizzazioni: mostra donne di diversa età e corporatura che fanno sport in piscina, palestra e in vari campi sportivi. La colonna sonora è “Get Ur Freak On” di Missy Elliot. L’obiettivo è favorire la partecipazione delle donne all’attività sportiva e incoraggiarle a «muoversi per dimostrare che il giudizio è una barriera che può essere superata»: si pensa che una serie di paure e pudori legati al dover mostrare il proprio corpo siano la causa del numero più basso di donne che fanno sport.
Il video che invoglia le donne a fare attività fisica. Ha avuto molto successo in Regno Unito e mostra donne di tutte le età e tutte le corporature che fanno sport.
Gianna Fregonara ha raccontato nell’edizione di oggi del Corriere della Sera le ragioni della bassa percentuale di studenti delle scuole superiori che ottengono la lode all’esame di maturità: nel 2014 sono stati lo 0,8 per cento, cioè 3450 su quasi 500mila studenti. A partire da quando sono cambiati i criteri nel 2010, scrive Fregonara, per uscire dall’esame di maturità con il 100 e lode «è necessario aver avuto [in pagella] negli ultimi tre anni di scuola, cioè in terza, quarta e quinta, una media costante del 9, senza neppure un voto inferiore all’8. Davvero un’impresa per pochi». Secondo alcuni esperti contattati da Fregonara, la colpa non è della formula dell’esame di maturità ma da una scala di valutazione dei voti in pagella ancora poco condivisa: Elena Ugolini, sottosegretaria all’Istruzione fra il 2011 e il 2013, ha detto per esempio al Corriere che mentre il voto “6” rappresenta ovunque la sufficienza, «per i voti dal 7 al 10 ognuno fa come crede, anche nella stessa classe». Un voto eccessivamente basso alla maturità diventa un problema, ha spiegato inoltre Ugolini, quando uno studente diplomato in Italia cerca di immatricolarsi in una università che adotta un sistema anglosassone, nel quale ai test di ingresso viene preferita la valutazione del proprio curriculum scolastico. «È più facile prendere la lode all’Università che all’esame di maturità». Parola di preside, Elena Ugolini che è anche consulente del ministero dell’Istruzione. Lo scorso anno sono stati 3.450 gli studenti che hanno ottenuto il voto massimo, cioè 100 e lode, su poco meno di cinquecentomila ragazzi, neanche lo 0,8 per cento dei maturandi. Pochi, molto pochi hanno raggiunto l’eccellenza ma pur sempre mille in più del 2012.
La lode alla maturità. La ricevono in pochi, spiega il Corriere della Sera: ma forse è giusto così, no?.
Se la crisi di governo non è mai stata formalmente aperta, quella politica non sembra ancora essersi risolta. La maggioranza ottenuta da Giuseppe Conte alla Camera, ma soprattutto quella ottenuta al Senato, è troppo risicata per garantire all’attuale esecutivo la stabilità e la concreta operatività. Cosa può succedere da qui in poi? E che cosa se ne sta dicendo? Fino a qui, molto brevemente Italia Viva, il partito di Matteo Renzi che aveva accettato di sostenere Conte nel 2019, ha ritirato due ministre, un sottosegretario e il sostegno al governo, che ha rischiato di perdere la maggioranza. Il presidente del Consiglio non si è dimesso, ma ha scelto di parlamentarizzare la crisi, di andare cioè alle Camere e di verificare, attraverso un voto di fiducia, la sussistenza o meno di una maggioranza.
Cosa vuole fare adesso Conte. Con i suoi alleati di governo ha deciso di cercare di allargare la maggioranza, e circolano ipotesi su chi vorrebbe convincere.
Prince, una delle rockstar più popolari degli ultimi decenni, è morto la mattina di giovedì 21 aprile nella sua casa-studio in Minnesota, vicino a Minneapolis, dove stava registrando delle nuove canzoni, a 57 anni. La sua morte ha fatto parlare nuovamente della sua vita, della sua musica – tantissima, peraltro: 40 dischi in 40 anni di carriera – e del suo straordinario personaggio pubblico, ma anche delle cose più rare su quello privato. Jonathan Cain e Neal Schon, tastierista e chitarrista della band dei Journey – molto popolare negli Stati Uniti negli anni Settanta e Ottanta – sono stati intervistati dalla rivista di musica Billboard e hanno raccontato un aneddoto su una telefonata che ricevettero nel 1984 da Prince: chiese loro il permesso di pubblicare la canzone Purple rain, che sarebbe diventata una delle sue più amate e famose. Cain e Schon hanno raccontato che nel 1984, quando i Journey erano nel momento di loro maggior successo, furono avvisati dal loro agente che Prince voleva parlare con loro. Cain parlò con Prince dagli uffici dell’etichetta discografica Columbia, e Prince gli disse: «Voglio farti sentire una cosa e voglio che tu ascolti bene. I passaggi di accordi sono simili a quelli di Faithfully (una famosa canzone dei Journey del 1983) e non voglio che mi facciate causa». Cain gli rispose «Senti, sono soltanto superlunsingato che tu mi abbia chiamato. Dimostri di essere un vero signore. Buona fortuna con la canzone, sono sicuro che sarà un successo». La canzone era Purple Rain.
Prince chiese il permesso di fare Purple Rain ai Journey. La sua canzone più amata di tutte somigliava a un'altra, e lui fu il primo a capirlo e a comportarsi elegantemente.
Domenica 18 agosto un camion sull’autostrada Delhi-Jaipur, in India, è stato bloccato e assaltato da un gruppo di rapinatori. Il suo carico era costituito da 40 tonnellate di cipolle. In India le cipolle sono una parte importante della dieta, in particolare degli indiani più poveri. Un mese fa un chilo di cipolle costava circa 40 rupie (circa 50 centesimi di euro). Da allora il prezzo è cresciuto arrivando negli ultimi giorni a quasi 100 rupie, cioè più di 1,10 euro. Il prezzo delle cipolle è salito a causa della siccità che ha colpito il paese negli ultimi mesi: il raccolto non basta a soddisfare la domanda, così bisogna ricorrere alle scorte. Nei mercati e nei depositi, negozianti e guardie private hanno iniziato a sorvegliare le proprie riserve. «Non posso biasimare la gente che vuole rubarle», ha raccontato un venditore alla BBC: «C’è tanta domanda al momento e semplicemente noi non riceviamo abbastanza cipolle da soddisfarla».
L’India è ancora nei guai. La rupia è ai minimi storici e la borsa va male, ma l'India non è l'unico paese emergente in difficoltà (e cosa c'entrano le cipolle?).
Tra la consegna del testo definitivo da parte dell’editore e il momento in cui ricompare magicamente in libreria sotto forma di libro trascorre mediamente un mese, o poco di più. È una fase cruciale, ma in pochi ne sanno qualcosa. Gli intellettuali tendono a tenersi lontani dai dettagli pratici, e così, oggi, soltanto i più anziani tra gli scrittori, gli editor, i redattori, i direttori editoriali e gli editori hanno qualche cognizione degli elaborati passaggi necessari a realizzare concretamente il frutto del loro lavoro. Nelle grande case editrici questa fase è gestita da un ufficio tecnico, che fa da collegamento tra il momento della scrittura e quello della stampa e confezione, in quelle più piccole di solito è data in outsourcing, a stampatori esterni che consegnano il libro finito. Per contenere i costi spesso i grandi gruppi editoriali hanno stabilimenti di stampa di proprietà, come Mondadori-Rizzoli che stampa tutto a Verona. L’ignoranza su questo passaggio è aumentata a partire dalla seconda metà degli anni Novanta del Novecento, via via che la stampa digitale si diffondeva e soppiantava la tipografia tradizionale. Centralità e declino della tipografia industriale
Come si fabbricano i libri. Cioè tutto quello che fanno i tipografi per trasformare, nel giro di un mese, il testo approvato da un editore nel volume che terremo in mano.
MILANO – La Corte d’Assise di Torino ha condannato a 16 anni e mezzo per omicidio volontario l’amministratore delegato della Thyssen Krupp Harald Espenhahn. Dopo 94 udienze oggi per i familiari dei sette operai morti la notte del sei dicembre 2007 a causa di un incendio sulla linea cinque delle acciaierie Thyssenkrupp di Torino è stato il giorno della giustizia.LA SENTENZA – Al banco degli imputati, oltre all’amministratore delegato Harald Espenhahn, 45 anni di Essen, condannato per omicidio, c’erano anche Cosimo Cafueri, responsabile della sicurezza, Giuseppe Salerno, responsabile dello stabilimento torinese, Gerald Priegnitz, membro del comitato esecutivo dell’azienda, assieme a Marco Pucci, e Daniele Moroni, accusati di omicidio e incendio colposi (con colpa cosciente) e omissione delle cautele antinfortunistiche. Per Gerald Priegnitz, Marco Pucci, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri, confermate le richieste dell’accusa: sono stati condannati a 13 anni e 6 mesi. Solo per Daniele Moroni la Corte ha aumentato la pena a 10 anni e 10 mesi, i pm avevano chiesto 9 anni. È la prima volta che in un processo per morti sul lavoro gli imputati sono stati condannati a pene così alte. Per la multinazionale, l’accusa aveva chiesto anche il pagamento di una sanzione di 1,5 milioni di euro, l’esclusione da agevolazioni e sussidi per un anno, la revoca di quelli già concessi, il divieto di pubblicizzare i propri beni per un anno e la pubblicazione della sentenza sui maggiori quotidiani internazionali. (continua a leggere su Corriere.it)
Condanne pesanti per il rogo della Thyssen. 16 anni all'amministratore delegato dell'azienda per la morte di sette operai nel 2007.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) – quella che siamo abituati a chiamare “Antitrust” – ha multato la società Poltronesofà per 1 milione di euro per aver diffuso «campagne pubblicitarie ingannevoli e omissive sui contenuti delle offerte proposte». La multa dell’AGCM riguarda alcune campagne pubblicitarie promosse dalla società nel 2020. In particolare si rileva la scorrettezza della promozione “Doppi saldi doppi risparmi – sconto 50% + fino a 40% su tutta la collezione + 48 mesi senza interessi”, diffusa tra gennaio e febbraio del 2020. Secondo l’AGCM «le condizioni effettive di vendita limitavano l’applicazione delle percentuali di sconto pubblicizzate soltanto ad alcuni divani in catalogo e con la composizione e il rivestimento esposto in negozio». Inoltre la società ha diffuso messaggi in cui l’offerta “48 mesi senza interessi” è stata inizialmente promossa con scadenza al 9 febbraio 2020, per poi anticiparne la scadenza al 19 gennaio 2020 e in seguito ripresentarla con l’originaria scadenza del 9 febbraio. Per l’AGCM «si tratta di un comportamento che può far pensare al consumatore di doversi affrettare all’acquisto perché l’offerta sta per scadere, privandolo così del tempo necessario per prendere una decisione consapevole».
L’AGCM ha multato Poltronesofà per 1 milione di euro per aver fatto pubblicità ingannevole.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che impone «test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone» per chi arriva in Italia da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. L’ordinanza del ministro arriva dopo che alcune regioni avevano deciso autonomamente di emettere ordinanze analoghe alla luce del recente aumento di persone positive al coronavirus di ritorno dalle vacanze in questi paesi. – Leggi anche: Cosa sappiamo del vaccino della Russia
Chi arriva in Italia da Croazia, Grecia, Malta e Spagna sarà sottoposto al tampone per il coronavirus.
Lo scrittore ungherese Imre Kertész è morto giovedì 31 marzo, a 86 anni. Kertész è famoso soprattutto per il romanzo Essere senza destino (Sorstalanság), del 1975, che racconta in prima persona la vita di un ragazzino ungherese nei campi di concentramento nazisti di Auschwitz, Buchenwald e Zeitz. Il libro – che Kertész impiegò 13 anni a scrivere – riflette in parte la storia di Kertész: nato a Budapest nel 1929 in una famiglia ebraica – a 14 anni venne deportato nei campi di concentramento di Auschwitz e poi di Buchenwald, dove venne liberato dagli Alleati nel 1945. Kertész ha però sottolineato più volte che non si tratta di un testo autobiografico. Essere senza destino è considerato uno dei libri fondamentali sull’Olocausto ma in Ungheria venne dapprima rifiutato dagli editori e poi pubblicato senza molto successo, che arrivò invece negli anni Novanta quando il libro uscì in Germania. Nel 2002 contribuì a fargli vincere il premio Nobel per la Letteratura. Nel 2005 ne fu tratto un film di Lajos Koltai, Senza destino, di cui Kertész ha curato la sceneggiatura.
8 cose su Imre Kertész. Lo scrittore ungherese è morto oggi a 86 anni: vinse il Nobel per "Essere senza destino", sulla vita di un ragazzino nei campi di concentramento nazisti.
Annunciando le sue dimissioni da segretario del Partito Democratico e commentando i risultati delle elezioni politiche del 4 marzo, Matteo Renzi ha citato il risultato nel collegio uninominale di Pesaro proponendolo come risultato esemplare di quello più generale: non è detto che sia così, ma il risultato di Pesaro è stato effettivamente sorprendente e significativo e ha confermato quello che dicevano diversi studi realizzati prima del voto, e cioè che pochissimi elettori conoscevano i candidati del loro collegio e che le motivazioni politiche nazionali avrebbero prevalso su quelle locali. Nel collegio uninominale di Pesaro il Partito Democratico candidava Marco Minniti, ministro dell’Interno e storico dirigente del PdS e dei DS, prima ancora che del PD. Minniti è una delle persone più popolari del governo di Paolo Gentiloni, e Renzi ha ricordato che grazie al suo lavoro – apprezzato da molti e criticato da molti altri – è riuscito a rallentare il numero degli sbarchi di migranti sulle coste italiane. Pesaro è considerata una roccaforte della sinistra: dal 1946 senza interruzioni è amministrata da sindaci del PCI, poi del PdS, poi dei DS e del PD.
La storia del collegio di Pesaro. Dove il ministro Marco Minniti ha perso contro un candidato "impresentabile" del M5S che aveva rinunciato all'elezione.
Mario Tozzi sulla Stampa raccoglie – e smonta – alcune delle più diffuse leggende metropolitane sui terremoti, tornate a trovare spazio in questi giorni dopo le scosse in Emilia. Dai cani al fracking. Animali Si sente spesso dire che c’è aria di terremoto, come una cappa afosa, anche in inverno, che preluderebbe al sisma. Come l’agitazione di cani, gatti, galline e maiali. A parte il fatto che i poveri maiali restano sotto le macerie come gli uomini, il boato del terremoto si risente anche nel campo degli ultrasuoni non percepiti dagli umani, ma dagli animali. Solo però qualche decimo di secondo prima della scossa. E i fenomeni meteorologici avvengono migliaia di metri sopra le nostre teste, quelli sismici decine di migliaia sotto i nostri piedi: nessuna relazione è possibile.
Le leggende metropolitane sul terremoto. Gli animali non li sentono prima degli umani, le perforazioni e le estrazioni di gas non c'entrano, per cominciare.
Le principali catene di distribuzione cinematografica statunitense hanno annunciato che rafforzeranno il divieto di indossare maschere e costumi e di portare armi giocattolo alle proiezioni di Joker, il film con Joaquin Phoenix che uscirà nei cinema statunitensi il 4 ottobre (in Italia il film uscirà il 3 ottobre). La misura è stata decisa per ragioni di sicurezza. Il 20 luglio 2012, infatti, un uomo di 24 anni, James Holmes, durante la proiezione di Il cavaliere oscuro – Il ritorno entrò in un cinema della città di Aurora (Colorado) armato con fucili e pistole e vestito con una sorta di tenuta antisommossa: cominciò a sparare e uccise 12 persone. Pochi giorni fa i familiari delle vittime avevano scritto alla Warner Bros, che distribuisce il film, criticando le scene violente nel film Joker e chiedendo di interrompere i finanziamenti a quei politici che «prendono soldi dalla NRA [National Rifle Association, la più potente lobby americana che difende i possessori di armi da fuoco] e votano contro la riforma della legge sulle armi». La Warner Bros ha risposto dicendo che il film «non vuole sostenere la violenza del mondo reale». Joker, comunque, non verrà proiettato al cinema di Aurora dove Holmes compì la strage nel 2012.
In molti cinema statunitensi saranno vietati costumi, maschere e armi giocattolo alle proiezioni del film “Joker”.
Per realizzare la nuova mappa del cielo sono state necessarie sette milioni di fotografie, ognuna costituta da 125 milioni di pixel. Il grande puzzle è stato messo insieme dagli esperti che hanno collaborato alla Sloan Digital Sky Survey, l’iniziativa nata verso la fine degli anni Novanta da una collaborazione tra statunitensi e giapponesi per realizzare la cartografia digitale del cielo. Le nuove immagini sono un aggiornamento per migliorare l’atlante del cielo realizzato a partire dal 2000, i cui dati sono alla base anche di servizi molto popolari online come Google Sky. Michael Blanton, un astrofisico della New York University che ha partecipato al progetto, ha presentato i nuovi risultati dell’iniziativa nel corso del 217esimo meeting annuale dell’American Astronomical Society statunitense, che si è da poco tenuto a Seattle. Le immagini contenute nella grande mappa a colori, ha spiegato Blanton, sono state oggetto di almeno 3500 paper scientifici negli ultimi anni, a dimostrazione dell’importanza dei dati raccolti e della grande varietà di informazioni messe a disposizione della comunità scientifica grazie alla Sloan Digital Sky Survey.
La più grande immagine a colori del cielo. Il puzzle di sette milioni di fotografie mostra le stelle e le galassie che ci sovrastano, e aiuterà gli astronomi a scoprirne le caratteristiche.
Una settimana fa il Tribunale dei ministri di Roma ha archiviato le accuse di abuso d’ufficio contro l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per avere negato lo sbarco alla nave Alan Kurdi della ong Sea Eye, che in aprile aveva soccorso 65 migranti nel tratto di mare fra Italia e Libia. Il caso e le accuse a Salvini erano di entità minore rispetto a quelle di altre indagini, ma gli esperti di immigrazione se ne sono occupati soprattutto perché le motivazioni del parere – che non è una sentenza, visto che non si è tenuto nessun processo – non sembravano esattamente conformi al diritto internazionale. Ieri pomeriggio la giurista Vitalba Azzollini e il ricercatore Matteo Villa hanno scoperto inoltre che un importante paragrafo del parere del Tribunale è stato copiato da un documento (PDF) scritto da un gruppo di avvocati che a sua volta cita in maniera sbagliata e semplificata il principale trattato internazionale che regola il soccorso in mare, la Convenzione di Amburgo del 1979.
La “sentenza” che scagiona Salvini sulle ong è un pasticcio. Un paragrafo è stato copiato da un documento che peraltro prende una grossa cantonata sul diritto internazionale.
Il 13 aprile è uscito in Italia il nuovo graphic novel di Guy Delisle Fuggire. Memorie di un ostaggio pubblicato dalla casa editrice Rizzoli Lizard, con la traduzione di Giovanni Zucca. Guy Delisle è il disegnatore canadese autore dei graphic novel Shenzhen, Pyongyang, Cronache birmane, Cronache di Gerusalemme, che raccontano le sue esperienze di viaggio nei paesi asiatici, e dei tre volumi di Diario del cattivo papà, raccolte di situazioni un po’ assurde nelle quali si è trovato Guy Delisle nel rapporto con i suoi figli. In Fuggire il racconto non è autobiografico ma ha per protagonista Christophe André, un operatore di Medici senza frontiere rapito da un gruppo di miliziani in Cecenia nel 1997 e tenuto in ostaggio per quasi quattro mesi in isolamento. Delisle riporta la storia come gli è stata narrata da Christophe André, in oltre 400 pagine ambientate quasi integralmente nelle stanze in cui è stato tenuto rinchiuso durante il suo rapimento.
Vita di un ostaggio in Cecenia, a fumetti. Il nuovo graphic novel di Guy Delisle racconta l’esperienza di un operatore di Medici senza frontiere, rapito nel 1997.
A ottobre dello scorso anno si parlò molto del fatto che le due frese meccaniche che stavano scavando la galleria della metro C di Roma, dette anche “talpe”, sarebbero state interrate per mancanza di finanziamenti e non avrebbero più proseguito i lavori di scavo. Si cominciò a parlare di “metro C al capolinea” e di probabili ulteriori ritardi per il completamento della tratta mancante, ma dopo quattro mesi i lavori stanno proseguendo e la sindaca di Roma Virginia Raggi ha annunciato l’inizio delle indagini geologiche per la costruzione della nuova stazione-museo della metro C. Per capire cosa è successo nel frattempo, bisogna fare un passo indietro. Il tracciato della linea C, la terza metropolitana di Roma in costruzione da quasi 13 anni, è diviso in diversi segmenti, ognuno con progetti differenti: le prime tratte costruite, che vanno dalla periferia est della città e arrivano fino a piazza Lodi, non lontano dal centro, furono aperte nel 2014, mentre la tratta attualmente in costruzione è la cosiddetta T3, che da piazza San Giovanni dovrebbe arrivare nel centro storico, a piazza Venezia. Dovrebbe è una parola importante, in questo caso. Nel 2008, infatti, per velocizzare i lavori ed evitare intralci legati ad alcuni ritrovamenti archeologici, l’area di piazza Venezia dove avrebbe dovuto essere costruita la stazione fu separata dalla T3, che fu fatta terminare a circa 250 metri dalla piazza.
Qualcosa si muove per la metro C di Roma. A ottobre sembrava che i lavori per la terza metropolitana della capitale fossero destinati a fermarsi per un problema coi progetti: forse sono stati risolti.
Da due giorni si è tornati a parlare con insistenza della gara di assegnazione della nuova sede dell’Agenzia Europea per i Medicinali (in inglese European Medicines Agency, abbreviata in EMA), una delle più importanti e ricche agenzie europee. L’agenzia oggi ha sede a Londra ma dovrà traslocare presto a causa di Brexit. Il 20 novembre scorso la città di Milano – unica candidata italiana – ha perso la fase finale dell’assegnazione al sorteggio a favore di Amsterdam, che aveva ricevuto lo stesso numero di voti. Di recente però sembra essersi aperto uno spiraglio per Milano: si è saputo che l’edificio temporaneo che dovrà ospitare l’EMA ad Amsterdam nei primi mesi del 2019, quando avverrà il trasferimento, non sarà in grado di ospitare l’intero staff dell’agenzia (si parla di circa 900 dipendenti). L’edificio definitivo invece è ancora in costruzione. Il governo italiano e il comune di Milano hanno colto l’occasione e presentato due ricorsi alla Corte di Giustizia europea per invalidare il sorteggio, visto che Milano aveva intenzione di destinare all’EMA il grattacielo Pirelli, già pronto. Al momento però il ricorso sembra avere poche possibilità di avere successo, e la speranza più solida per Milano – anche se flebile – è affidata all’attivismo di alcuni europarlamentari italiani.
Milano ha davvero speranze di ottenere l’EMA? pochissime, e non bisogna riporle nei ricorsi del governo e del comune di Milano ai tribunali europei.
Diventare esperti di vino è complicato: ci vuole tempo, un buon palato, e anche una certa disponibilità economica per poter assaggiare tante, tante bottiglie. Ma anche senza saper distinguere bendati un Nebbiolo da un Barbaresco, c’è una serie di cose molto facili da imparare, per levarsi dalla confusione quando si sfoglia la carta dei vini al ristorante. Abbiamo raccolto una lista di parole e concetti che si sentono spesso quando si parla di vini, così la prossima volta che vi chiederanno di scegliere tra un vino naturale e uno biologico andrete a colpo sicuro.
Un po’ di cose sul vino, spiegate. Cosa vuol dire millesimato? E novello? E una cuvée, cos'è precisamente? Un manuale per orientarsi meglio al ristorante.
Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato una riforma del sistema carcerario che permetterà ai giudici di assegnare con più facilità misure alternative al carcere, e che punta a migliorare la tutela dei detenuti e i loro diritti. All’uscita dalla riunione il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha detto che l’obiettivo della riforma è «abbattere la recidiva», aiutando le persone condannate a reinserirsi con più facilità all’interno della società e migliorando le condizioni di vita di chi si trova già in carcere. In concreto la riforma è contenuta in un decreto legislativo, previsto da una legge delega approvata dal parlamento. Di solito la legge fissa i punti generali di una materia e demanda, tramite appunto un decreto legislativo, la definizione dei dettagli pratici e tecnici al ministero competente. Il decreto era già stato approvato lo scorso 22 dicembre ed era stato trasmesso alle commissioni Giustizia di Camera e Senato per riceverne il parere non vincolante. Le commissioni avevano fatto una serie di osservazioni nei confronti della norma e il governo ha quindi deciso di esaminare nuovamente il decreto, apportare alcune modifiche e, visto che non tutte le osservazioni sono state accolte, inviarlo nuovamente al Parlamento.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato una riforma del sistema carcerario. Deve ancora passare dalle commissioni, ma permetterà ai giudici di assegnare con più facilità misure alternative al carcere.
Mercoledì 24 aprile il presidente della Basilicata, Vito De Filippo, del Partito Democratico, si è dimesso dall’incarico a seguito di un’inchiesta, in cui non è coinvolto, sull’uso illecito dei rimborsi. Da ieri sono agli arresti domiciliari due assessori e un consigliere: Vincenzo Viti (del PD, assessore al Lavoro e alla Formazione), Rosa Mastrosimone (esterna in quota IdV, assessore all’Agricoltura) e Nicola Pagliuca, consigliere e capogruppo del PdL. L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Potenza Laura Triassi, era partita a ottobre con il sequestro di una serie di documenti nel Consiglio regionale. Le accuse, relative a spese e rimborsi troppo alti di pranzi e cene, fanno riferimento al 2010-2011 e sono di peculato e false attestazioni. La procura ha anche predisposto il sequestro di conti correnti per 100mila euro. Ad altri otto consiglieri, sia di centrodestra che di centrosinistra, è stato imposto l’obbligo di dimora: il divieto dunque di allontanarsi dal territorio del comune di dimora senza l’autorizzazione del giudice.
Che cosa è successo in Basilicata. Un'inchiesta su presunti rimborsi illeciti ha fatto arrestare due assessori e un consigliere regionale: il presidente De Filippo, del PD, si è dimesso.
La legge di bilancio per il 2019 – approvata in via definitiva il 30 dicembre – prevede anche la possibilità che il comune di Venezia introduca il cosiddetto “contributo di sbarco”, una tassa che già esisteva per le isole minori e che serve per far pagare a tutti i turisti – anche a chi non pernotta nei posti che visita – un contributo ai comuni che visitano. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro chiedeva da tempo la possibilità di far pagare il “contributo di sbarco” ai turisti che visitano Venezia e – dopo l’approvazione della legge di bilancio – ha già detto che presto il comune approverà un regolamento che lo renderà effettivo. La nuova tassa non c’è ancora, quindi, ma è certo che verrà introdotta. Adesso il contributo di sbarco a #Venezia è Legge!?Studieremo un regolamento equilibrato e partecipato che tuteli chi vive, studia e lavora nel nostro territorio. Grazie al Presidente Mattarella, al @MEF_GOV e a @Palazzo_Chigi@comunevenezia @Quirinale pic.twitter.com/VUDgnUmSrK
Ci sarà una nuova tassa per i turisti a Venezia. Il sindaco la voleva da tempo, la legge di bilancio gli ha dato la possibilità di introdurla: sarà pagata da tutti i turisti, anche quelli che non si fermano a dormire.
L’Economist ha pubblicato un articolo sulla pena di morte negli Stati Uniti dicendo che nel 2015 ci sono state “solo” 28 esecuzioni: è il numero più basso dal 1991. In Texas – dove avvengono in media più di un terzo di tutte le esecuzioni del paese – i detenuti uccisi dallo stato nel 2015 sono stati due; l’anno prima erano stati 11. «Statisticamente e politicamente», dice l’Economist, questa forma di “machismo politico” è in crisi: senza che si arrivi all’abolizione formale della pena di morte, presto qualcuno diventerà «l’ultima persona a essere giustiziata negli Stati Uniti». Ci sono diverse spiegazioni per questa tendenza. Sul declino della pena di morte incide innanzitutto la sua scarsa popolarità nell’opinione pubblica: la maggior parte degli americani è ancora favorevole alla sua applicazione, ma la percentuale è diminuita sensibilmente rispetto alla metà degli anni Novanta, quando era intorno all’80 per cento (attualmente è intorno al 60 per cento circa). L’alternativa di un ergastolo senza condizionale, che offre la certezza che un imputato non possa mai essere rilasciato, è dunque un’opzione che viene sempre più considerata dalle giurie.
Chi ha ucciso la pena di morte in America? i contribuenti, le industrie farmaceutiche o i parenti delle vittime? Se lo chiede l'Economist, partendo dal fatto che le condanne sono sempre di meno.
I risultati delle elezioni regionali in Toscana dicono che il candidato del centrosinistra Eugenio Giani ha vinto. A scrutinio quasi completo, Giani ha ottenuto il 48,62 per cento contro il 40,45 per cento di Ceccardi. Irene Galletti, del Movimento Cinque Stelle, è al 6,4 per cento e gli altri candidati sono tutti sotto al 3 per cento. L’affluenza è stata del 62,6 per cento, ben più alta del 48,28 del 2015. – Leggi anche: Il liveblog del Post sui risultati del referendum e delle elezioni
In Toscana ha vinto Eugenio Giani del centrosinistra. Con un vantaggio di circa otto punti: lo scrutinio sta andando avanti.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 996 nuovi casi di contagio da coronavirus e sei nuovi decessi, per un totale di 269.214 casi e 35.483 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 1.288, 37 in più di ieri, e altre 94 sono nei reparti di terapia intensiva (otto in più rispetto a ieri). I tamponi di cui è stato comunicato oggi il risultato sono 53518, su 42583 nuovi casi. Il totale dei contagi dall’inizio dell’epidemia è di 269.214, quello dei decessi 35.483. – Leggi anche: Che fine ha fatto il bonus mobilità
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, lunedì 31 agosto.
Luigi Cajazzo, l’ex direttore generale del Welfare della regione Lombardia, che si era dimesso lo scorso maggio, e il suo vice Marco Salmoiraghi, tuttora in carica, sono indagati per la gestione dell’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo, chiuso e riaperto nel giro di tre ore il 23 febbraio scorso dopo la scoperta dei primi due pazienti positivi al coronavirus. Da maggio la procura di Bergamo sta indagando sulla gestione della pandemia nella provincia di Bergamo, la più colpita dal coronavirus in tutta Italia e una delle più colpite al mondo durante la cosiddetta prima ondata. In questo periodo i magistrati bergamaschi hanno parlato con tutti i principali protagonisti di questa vicenda, che riguarda anche la mancata istituzione della “zona rossa” per i comuni di Nembro e Alzano Lombardo: dal presidente della Lombardia Attilio Fontana al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. I magistrati hanno ricevuto gli esposti e le testimonianze raccolte dai comitati di parenti delle vittime e sequestrato migliaia di pagine di documenti.
Ci sono i primi indagati nell’inchiesta sulla gestione dell’ospedale di Alzano Lombardo.
Poco dopo le 20 a Marino, un comune vicino a Roma, nell’area dei Castelli Romani, c’è stata un’esplosione in una palazzina, probabilmente in seguito a una fuga di gas. Secondo le prime informazioni, nella palazzina abitavano diverse famiglie. Repubblica scrive che «i soccorsi sono sul posto, stanno scavando tra le macerie e hanno estratto tre persone, tra queste anche una bambina, mentre se ne cerca una quarta», e aggiunge che «i feriti sono in buone condizioni». ???? #Marino (RM) #4maggio 19:56, soccorse due donne e una bambina per il crollo parziale di un edificio nel centro storico: #vigilidelfuoco al lavoro con squadre ordinarie, team #usar (Urban Search and Rescue) e cinofili pic.twitter.com/hReZjBNNrN
C’è stata un’esplosione in una palazzina a Marino, vicino a Roma, e c’è almeno un disperso.
La casa editrice Blackie Edizioni ha da poco pubblicato Candido o l’ottimismo (1759), il celebre racconto filosofico di Voltaire, illustrato da Quentin Blake, che in molti conosceranno come l’illustratore dei libri per bambini di Roald Dahl. Blake, che ora ha 87 anni, lavorò al libro per la casa editrice britannica Folio Society, realizzando 18 disegni illustrati a tutta pagina e una trentina di schizzi a penna in bianco e nero. Il libro uscì nel 2011 e divenne presto uno dei più venduti di Folio Society. Blake traduce, con il suo tratto svelto e brioso, le disgraziate avventure che capitano al protagonista Candido e ai suoi compagni di viaggio: impiccagioni, violenze, incendi, terremoti, naufragi, stupri e torture di ogni tipo. I disegni inseguono il ritmo leggero e brillante del libro che, come scrisse Italo Calvino nell’introduzione, si regge sull’«accumularsi di disastri a grande velocità» mentre dipana un «mondo che va a catafascio, in cui nessuno si salva in nessun posto».
“Candido” di Voltaire illustrato da Quentin Blake. Cioè l'illustratore dei libri per bambini scritti da Roald Dahl: un capitolo e qualche immagine.
Ieri pomeriggio la Camera ha votato a favore della richiesta di arresto del deputato del PdL Alfonso Papa. È stata decisiva la Lega, che ha votato con l’opposizione: hanno votato contro PdL e Responsabili. Al Senato, invece, la richiesta di arresto nei confronti di Alberto Tedesco, eletto col PD e poi passato al Gruppo Misto, è stata respinta. Anche al Senato la Lega aveva detto di voler votare favorevolmente. Sia alla Camera che al Senato i parlamentari si sono espressi con voto segreto. Questa mattina il Post aveva spiegato le ragioni delle due richieste di arresto, mentre alla Camera si discuteva animatamente del decreto rifiuti. Nel pomeriggio abbiamo seguito passo passo i lavori sia alla Camera che al Senato. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di ieri in Parlamento. Alfonso Papa abbracciato da un deputato del PdL (chi?), Berlusconi che lascia l'aula contrariato e gli interventi al Senato e alla Camera.
Martedì 20 novembre è stato il giorno peggiore del 2018 per molte borse mondiali, con perdite sensibili per le azioni di buona parte delle principali aziende quotate. L’indice S&P 500, che raccoglie le 500 società più grandi e ricche degli Stati Uniti, ha perso quasi il 2 per cento, cancellando l’equivalente delle somme guadagnate da inizio anno. Il prezzo del petrolio è calato del 6 per cento e ci sono state perdite in quasi tutti i settori, con una delle peggiori sessioni nelle borse dal 2015. A Milano, la borsa ha chiuso a -1,87 per cento e non è andata meglio alle altre borse europee, con quella tedesca che si è fermata a -1,58 per cento. A condizionare l’andamento dei mercati è stato soprattutto il settore tecnologico statunitense, che da qualche giorno sta facendo i conti con le preoccupazioni degli investitori sulla sua stabilità, dopo la grande crescita registrata negli ultimi anni. Le quotazioni delle aziende statunitensi in generale sono molto gonfiate e ci si aspetta quindi che possano crollare, nell’ambito di un momento difficile per la finanza globale e l’ipotesi di una nuova recessione.
Ieri è stata la giornata peggiore dell’anno per le borse internazionali.
Oggi la procura di Torino ha notificato cinque avvisi di garanzia nei confronti di persone collegate al movimento NO TAV, che si oppone alla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità in Val di Susa, a ovest di Torino. Alcuni agenti della DIGOS (acronimo per la Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali della Polizia di Stato) hanno effettuato questa mattina diverse perquisizioni, nel centro sociale torinese Askatasuna e in cinque abitazioni private, tra cui quella di Alberto Perino, 65 anni e portavoce del movimento, a Condove (in Val di Susa). Il decreto di perquisizione è stato emesso il 6 giugno scorso e porta la firma del pubblico ministero torinese Giancarlo Caselli. Con quelli di oggi, dicono i legali del movimento, gli avvisi di garanzia nei confronti di membri del movimento NO TAV sono arrivati a sessantacinque. Le procedure per la costruzione della linea ad alta velocità sono arrivate a un momento importante. Il viceministro delle Infrastrutture Roberto Castelli, dal vertice di ministri dei trasporti europei in Lussemburgo, ha dichiarato oggi che «il rischio che salti tutto è altissimo»: se i lavori non partiranno entro due settimane, l’Italia potrebbe perdere i 671 milioni di euro di finanziamenti europei. Il primo atto per segnalare l’effettivo inizio dei lavori è l’avvio della costruzione del tunnel geognostico La Maddalena vicino al paese di Chiomonte. Lo scorso 23 maggio gli operai che stavano iniziando a costruire la recinzione intorno all’area del cantiere sono stati colpiti da un lancio di sassi. Questo episodio è quello per cui sono stati emessi gli avvisi di garanzia di oggi, che ipotizzano i reati di istigazione a commettere reati, resistenza aggravata, interruzione di pubblico servizio e violenza privata. Vicino a Chiomonte, il movimento NO TAV ha stabilito da diverso tempo un presidio che sorveglia l’inizio dei lavori e da dove è partita la protesta di maggio.
Le perquisizioni contro il movimento NO TAV. E che cos'è il tunnel geognostico, i cui lavori dovrebbero partire a breve.
Questa settimana esce Non buttiamoci giù, adattamento dell’omonimo romanzo di Nick Hornby, con, tra gli altri, Pierce Brosnan e Aaron Paul: è la storia di quattro sconosciuti che nella notte di Capodanno si incontrano per caso sulla cima di un palazzo di Londra con l’intento comune di suicidarsi e che decidono di rivedersi nello stesso luogo sei settimane più tardi. Jimmy P., diretto da Arnaud Desplechin, è l’adattamento del libro Psychotherapy of a Plains Indian di Georges Devereux, sulla storia di Jimmy Picard (interpretato da Benicio Del Toro), un nativo americano reduce dalla Seconda guerra mondiale che soffre di frequenti disturbi inspiegabili secondo molti medici, prima di venire visitato dall’antropologo Georges Devereux, specializzato nella cultura indiana. Il ricatto, invece, racconta la storia di Tom Selznick (Elijah Wood), un giovane pianista che durante un importante concerto viene minacciato da un cecchino. In Noi 4, diretto da Francesco Bruni (Scialla!), Fabrizio Gifuni e Ksenia Rappoport interpretano due genitori separati alle prese con i loro due figli. Escono infine Presto farà giorno, primo film di Giuseppe Ferlito, e Amici come noi, interpretato dalla coppia di comici delle Iene Pio e Amedeo.
I film del weekend. Il film tratto da un romanzo di Nick Hornby – con Pierce Brosnan e Aaron Paul – e quello con Benicio Del Toro che fa un indiano d'America, tra gli altri: tutti i trailer.
Il 6 settembre è morto Lotfi Zadeh, matematico, ingegnere e ricercatore iraniano naturalizzato statunitense. Aveva 96 anni ed era conosciuto soprattutto per la teoria degli “insiemi fuzzy”, cioè sfocati, e per la teoria della logica “fuzzy” che aveva suscitato negli ambienti accademici perplessità e critiche e che ha però poi trovato numerose applicazioni industriali, finanziarie e in altri settori. La teoria degli insiemi fuzzy supera la teoria classica degli insiemi: non prevede né il principio di non-contraddizione (ogni elemento appartenente all’insieme A non può contemporaneamente appartenere anche a non-A) né quello del terzo escluso (se un elemento non appartiene all’insieme A, necessariamente deve appartenere al suo complemento non-A). La rigidità di questa teoria logica era già stata messa in discussione da numerosi paradossi, fin dall’antichità, e cioè da situazioni in cui una cosa è contemporaneamente vera e falsa. Zadeh stabilì che ciascuna cosa appartiene a un dato insieme secondo un determinato grado, estese cioè il concetto di insieme introducendo il concetto di grado di appartenenza. Nella sua teoria il valore zero indica che l’elemento non è incluso nell’insieme sfocato, il valore 1 indica che l’elemento è incluso nell’insieme (e fino a qui siamo nella teoria classica) mentre i valori tra zero e uno indicano il grado di appartenenza dell’elemento all’insieme sfocato, considerato come un continuum e non come un rigido contenitore. Gli insiemi fuzzy permettono quindi di spiegare e analizzare concetti imprecisi e sfumati.
È morto il matematico Lotfi Zadeh, inventore della teoria degli insiemi “fuzzy”.
Il 23 ottobre su Amazon Prime Video arriverà il seguito di Borat, il film del 2006 che contribuì notevolmente ad accrescere la fama dell’attore e comico che lo interpretava: Sacha Baron Cohen. Anche nel nuovo film il personaggio del giornalista kazako Borat Sagdiyev – inviato negli Stati Uniti per studiare il paese – è interpretato da Baron Cohen. E anche in questo caso, dopo l’uscita del film ci si dividerà tra chi lo avrà trovato una divertente ed emblematica satira e chi, invece, lo criticherà come esagerato e volgare. Intanto, Baron Cohen ha parlato con il New York Times del nuovo Borat, ma anche della sua vita, della sua carriera e di politica. È utile per capire un po’ meglio la persona, oltre ai suoi personaggi: Borat, ma anche il dittatore del film Il dittatore, il giornalista di moda Bruno e il rapper britannico Ali G. Maureen Dowd, autrice dell’articolo del New York Times, ha scritto di aver cercato di intervistare Baron Cohen per anni e che è stata una cosa piuttosto difficile visto che, soprattutto in passato, lui evitava di parlare uscendo dai suoi personaggi. Ma di recente le cose sono un po’ cambiate: nel novembre 2019, per esempio, Baron Cohen aveva scritto per il Washington Post un articolo in cui – molto in sintesi – criticava le grandi aziende tecnologiche per aver fatto fino a quel momento troppo poco per fermare la disinformazione.
Quello che fa Borat, prima che esca “Borat”. Tra pochi giorni arriverà il nuovo film con il più famoso personaggio di Sacha Baron Cohen, che ne ha parlato, insieme a un po' di altre cose, al New York Times.
I decenni che stiamo vivendo sono gli anni più pacifici della storia. Le guerre e i genocidi sono al minimo storico. Omicidi e violenze non sono mai stati così poco numerosi. Persino le discriminazioni, quelle in base all’etnia, al sesso e alle preferenze sessuali, stanno diminuendo visibilmente in quasi tutto il mondo. Non sono traguardi raggiunti improvvisamente da questa generazione o da quella precedente. Sono il culmine di un processo durato migliaia di anni, non lineare, ma costante. Un processo reversibile, che nulla ci assicura sia destinato a continuare. Questa, in breve, è la tesi del Declino della violenza, l’ultimo libro dello psicologo evoluzionista Steven Pinker (pubblicato in Italia da Mondadori). Il sottotitolo del libro riassume per bene tutta la tesi: «Perché quella che stiamo vivendo è probabilmente l’epoca più pacifica della storia». Si tratta di una frase che forse è in contrasto con il comune buon senso del lettore medio: in questi anni che dovrebbero essere così pacifici ci sono quotidianamente piccole guerre in Africa di cui nessuno parla, mentre in Siria c’è una guerra civile che dura oramai da due anni. I vicoli bui delle grandi metropoli sono posti molto pericolosi e, continuando con le generalizzazioni, le cronache parlano periodicamente di stragi in scuole e luoghi pubblici, ad esempio negli Stati Uniti.
L’epoca più pacifica della storia. È quella che stiamo vivendo, dice lo psicologo evoluzionista Steven Pinker, nel suo ultimo libro da poco uscito in Italia.